giovedì 11 febbraio 2021

La democrazia della presa per i fondelli

 


In queste ore si sta celebrando la grande ammucchiata intorno al Presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi. In nome della responsabilità e della ricostruzione del paese, tutti i partiti (chi più chi meno) stanno avvicinando le loro poltrone intorno al tavolo dove troneggia la torta da 230miliardi. Tutto naturalmente nel rispetto della Costituzione italiana, un pò meno nel rispetto degli elettori e delle emergenza sanitaria ed economica che i cittadini italiani stanno sopportando sulle loro spalle. Una politica incapace di agire davvero negli interessi del paese ancora una volta si è dimostrata imbattibile nei giochi di palazzo e di presunta strategia politica. Un gioco iniziato nell'agosto del 2019 dopo la ubriacatura di Matteo Salvini e condotto da quello "stratega", innalzato in questi giorni da quelli che capiscano a "statista", di Matteo Renzi. Mentre tutti si inerpicano sugli specchi per elogiare Mario Draghi, come fecero per Mario Monti salvo poi prenderlo a sputi in faccia, e per occupare le sedie disponibili, i paladini della democrazia diretta, il nuovo che avrebbe dovuto avanzare, gli apritori di scatolette di sardine, insomma il Movimento 5 Stelle mette sul tavolo la rispolverata piattaforma Rousseau per l'ennesima sceneggiata democratica. Quindi come sempre qualche migliaio di iscritti, a fronte di una decina di milioni di elettori, "deciderà" se partecipare al governo Draghi o meno. E la chiamano democrazia. Non sarebbe piuttosto meglio definirla incapacità di prendere quelle decisioni per le quali i cittadini vi hanno eletti ?. Ma come al solito anche in questo caso la decisione è stata già presa e quindi il giochetto sta nel porre in un certo modo il quesito sul quale votare. La cosa più semplice e banale sarebbe stata quella di scegliere fra un SI e un NO con la semplice domanda: Entriamo nel governo Draghi ? E l'esito magari anche scontato. Invece come al solito in quesito è una specie di navigatore verso il SI alla partecipazione al governo in quanto sotto le righe di fatto dice: 

Sei d'accordo che il Movimento SOSTENGA (attenzione sostenga mentre in realtà avrebbero dovuto scrivere PARTECIPI) ad un governo che attua il programma del M5S (ministero per l'ecologia e soprattutto difenda i risultati già raggiunti dal Movimento) insieme a tutti gli altri partiti ?

Quindi in pratica chi vota NO vota contro sia il programma del M5S per il quale ha già votato alle elezioni politiche, sia contro il governo del M5S di questi 3 anni. Quindi di fatto e per coerenza chi vota No dovrebbe uscire dal M5S, secondo la domanda formulata dal quesito stesso. 

E la chiamano democrazia 


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