martedì 10 gennaio 2012

Parola d'ordine liberalizzare ... ma qualcuno aveva già capito


In questi giorni, dopo le stangate a tempo del governo Berlusconi (si faranno sentire nel 2013) e quelle immediate del governo Monti (il 2012 sarà un disastro per i cittadini onesti del paese), non si fa che parlare delle liberalizzazioni come della panacea al dissanguamento al quale è stato sottoposto il cittadino italiano. Certo come si possa far crescere il paese consentendo ai negozi di rimanere aperti 24 ore su 24, o consentendo a chiunque di mettersi a fare il tassista oppure di aprire una farmacia, è ancora un fatto oscuro, ma bisogna avere fiducia. In realtà il cittadino onesto ha in mente il caos che regna nel settore della telefonia sia fissa che mobile come risultato della liberalizzazione. Una foresta di offerte che cambiano di minuto in minuto per cui, una volta scelto l'operatore ed il piano tariffario più adeguato alle proprie esigenze, si esce dal negozio si arriva a casa e ci viene sparata immediatamente un'offerta più conveniente di quella appena sottoscritta. E così si vive continuamente nella sensazione spiacevole di aver ricevuto l'ennesima fregatura. Per non parlare poi dell'eventualità che si presenti un problema con la nostra linea sia fissa che mobile. A quel punto il povero utente vaga fra numeri verdi, call center e voci automatiche che ti guidano in un labirinto di opzioni senza mai arrivare alla soluzione del tuo problema nè tanto meno a parlare con una voce umana. A quel punto il povero utente si ritrova a pensare che quando c'era la Sip poi diventata Telecom, un unico operatore cioè, era molto ma molto meglio, almeno sapevi con chi prendertela. Però c'è un settore dove le liberalizzazioni funzionano alla grande e hanno sempre funzionato: le attività malivitose e delinquenziali. Mafia e camorra sono due industrie molto floride ma non sono le uniche che si dedicano ad attività malavitose, chiunque può farlo senza problemi e con pochissimi investimenti. E' un'attività che sembra redditizia considerato poi che vi si dedicano personaggi che non avrebbero bisogno di aumentare i loro guadagni e che già sono dei privilegiati: i nostri politici. La truffa, il raggiro, il cercare in maniera facile e illegale guadagni è una delle attività che riesce meglio ai nostri politici, tutti indistintamente anche coloro di quell'area politica che aveva fatto della lotta alla illegalità una specie di bandiera: la Lega Nord. La Lega, la formazione politica antipartitica per eccellenza, investiva i rimborsi elettorali, la nuova forma di finanziamento pubblico ai partiti per raggirare il famoso referendum, in Tanzania a Cipro in Norvegia. Un'attività legale certo ma perchè il cittadino italiano deve elargire i propri soldi ad un partito che poi ne fa degli investimenti e quindi non utilizza per la propria sopravvivenza ? Poi ci sono le vere e proprie attività illegali che vanno dalla compartecipazione alla mafia, alle tangenti, a case e vacanze non pagate e offerte da non si sa chi. Insomma le attività truffaldine sono completamente liberalizzate e funzionano alla perfezione, un modello che l'attuale governo sembra prendere ad esempio per cercare di liberalizzare ogni settore della vita produttiva economica e sociale del paese. Sarà questa la strada per uscire dalla crisi ? Difficile. La favola che il privato è meglio del pubblico è ormai tramontata definitivamente con questa crisi economica e proseguire su questa strada non potrà che causare l'impoverimento di chi è già povero e l'arricchimento di chi è già ricco. Una vecchia storia.

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