mercoledì 18 gennaio 2012

Basta poco che ce vo' ....


L'Italia è ormai un paese dove la caduta delle ideologie, dei principi etici, degli ideali ha provocato danni incalcolabili. Dicassetteanni di berlusconismo, di ritorno al potere di fascisti vecchi e nuovi, di lavaggi del cervello mediatici hanno trasformato la società italiana dove basta che un personaggio faccia solo il proprio dovere per diventare un eroe. Sono molti gli eroi celebrati in questi anni, quasi uno al giorno, eroi che fanno perdere il giusto significato a questa parola e rivoltare nelle tombe i veri eroi della nostra storia, coloro cioè che hanno sacrificato la loro vita in nome di un ideale di libertà e di solidarietà verso il prossimo senza ricevere niente in cambio. Oggi l'eroe di turno è il comandante De Falco che altro non ha fatto che ciò che il suo ruolo istituzionale prevedeva: incazzarsi contro un comandante di una nave che dopo aver causato un disastro, l'aveva abbandonata al proprio destino con i suoi passeggeri. Certo al cospetto di altri eroi, tipo quelli televisivi o sportivi, il comandante De Falco può sicuramente assurgere al ruolo di supereroe ma di certo l'eroe vero è ben altro. Ma anche questo è un segno dei tempi di basso livello che stiamo vivendo per cui diventa fuori dal normale chi fa il proprio dovere rispetto alla marmaglia dalla quale siamo circondati ed oggi impersonata dal comandante Schettino. Insomma il livello culturale e sociale del nostro paese si è notevolmente abbassato ed allora la normalità diventa straordinaria. D'altra parte questo imbarbarimento e questa mancanza di ideologia colpisce ogni settore della vita pubblica del paese partendo naturalmente dalla politica che ne è stata anche la principale ispiratrice. La politica ha distrutto le ideologie mettendo sullo stesso piano tutti destra, sinistra, centro, fascisti, comunisti e questo ha portato ad un livellamento verso il basso di tutta la società. Ormai nessuno fa più politica per perseguire un ideale, difenderlo perchè lo ritiene giusto, lavorare perchè quell'ideale si possa affermare. La politica è diventata una politica ad personam dove ogni formazione politica si identifica non tanto con il pensiero politico ma con un leader (vedi Bossi, Berlusconi, Bersani, Vendola e chi più ne ha più ne metta) per cui si assiste allo spettacolo indecoroso di politici che saltellano da una parte all'altra allegramente senza nessun ritegno. Questo appiattimento verso il basso ci porta a considerare eroi personaggi che non fanno che il loro dovere e a non distinguere più le differenze fra le varie formazioni politiche che altro non sono diventate che delle vere e proprie lobbies. Oggi si inneggia per esempio ad uno sciopero in Sicilia facendolo passare come una specie di rivoluzione mentre non si tratta proprio di rivoluzione e soprattutto senza distinguere da chi è guidata questa specie di rivoluzione: dai fascisti di Forza Nuova che hanno dichiarato il loro appoggio al cosidetto Movimento dei Forconi o Forza d'Urto senza che gli stessi fascisti fossero sconfessati o allontanati da quel movimento. Insomma ormai nemmeno la storia insegna più in questo paese che ha perso completamente la bussola e che vede la politica, ammesso che quella di oggi si possa chiamare politica, come il fumo negli occhi e chiunque si appresta a manifestare si dichiara apolitico e non legato a nessun partito. Ma fare una manifestazione e organizzare una rivoluzione è fare politica ma forse anche questa parola come la parole eroe è stata calpestata ed esautorata di qualsiasi significato.

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