domenica 22 gennaio 2012

Il guazzabuglio liberalizzazioni


La lista degli scioperi annunciati per i prossimi giorni lasciano intravedere che nel caos liberalizzazioni qualche cosa di buono c'è. Se scioperano gli avvocati, i notai, i farmacisti, i tassisti significa che qualche privilegio è stato toccato. Certo poi scioperano anche i benzinai perchè in quel settore la liberalizzazione è a metà e quindi per motivi opposti. Tutto questo a dimostrare che il decreto è un gran guazzabuglio con qualche provevdimento che potrebbe avere effetti positivi (l'eliminazione delle tariffe minime di avvocati e notai), altri che non incideranno minimamente nella vita dei cittadini e sono solo di facciata (i negozi aperti 24 ore su 24 o le banche aperte fino alle 22 di sera), altri che sono fuori da una logica di sinistra o meglio comunista che dovrebbero essere fortemente contrastati se esistesse ancora una vera forza politica di sinistra. Certi servizi essenziali dovrebbero essere garantiti a tutti i cittadini e non dovrebbero essere utilizzati per fare affari e impresa, quindi dovrebbero essere gestiti dal pubblico e non lasciati alla mercè dei privati. Servizi come l'acqua, i trasporti urbani ed exrtraurbani, le telecomunicazioni, la sanità, l'istruzione dovrebbero essere pubblici ed il privato dovrebbe rimanerne fuori come già un referendum ha stabilito per acqua e servizi vari. Questi principi però, basilari per una vera idea politica di sinistra, sono stati abbandonati e traditi anche dal più grande partito che ancora ha la presunzione di ritenersi di sinistra, ma che ha tradito questa ideologia da tempo dando in questo modo un forte contributo all'occupazione da parte del centro destra del potere politico ed alla crisi in cui si trova l'Italia. L'assurdo è che il decreto Monti sarà appoggiato dal Partito Democratico sebbene nelle sue pieghe c'è il tentativo di disattendere il referendum di giugno, manca una vera liberalizzazione di uno dei settori più critici, quello dei carburanti, e ci sono provvedimenti prefettamente inutili. Nel settore dei carburanti la situazione è veramente assurda, si torna indietro sulla vera liberalizzazione cedendo alle pressioni delle compagnie petrolifere ma si elude il vero problema di questo settore: le accise che costituiscono il vero problema dei prezzi più alti d'europa. Per i commercianti la liberalizzazione consisterà nella libertà di tenere aperta l'attività 24 ore su 24, ma quali vantaggi porter' questo provvedimento al cittadino comune, che non ha soldi da spendere, non si sa a che cosa servira'. Altra liberalizzazione a meta' quella dei farmaci dove ci si e' limitati ad un aumento del numero delle farmacie ma non si e' intervenuti sul problema dei costi dei farmaci di fascia C. Per le banche anche queste potranno tenere aperte gli sportelli aperti fino alle 22 e a cosa servira' ? Ad incrementare la movida notturna ? Insomma questo decreto non cambiera' in meglio le condizioni del cittadino medio che rimarra' ancora stritolato da tasse, balzelli, costo dei carburanti e certamente non si potra' permettere di andare a fare acquisti di notte o a fare operazioni bancaria in prima serata.

1 commento:

speradisole ha detto...

Il tuo post mi è piaciuto molto, solo che ho l'impressione di cogliere un "Tutto e subito" altrimenti non servi a niente.
Dopo 20 anni di berlusconismo, possiamo attendere anche i risultati di questi tentativi.
Ciao.