lunedì 15 maggio 2023

Cultura, merito e libertà ... ciò che la destra non può garantire


La vicenda della trasmissione di Fabio Fazio "Che tempo che fa" è l'ennesima dimostrazione del fatto che un governo di destra, come quello di Giorgia Meloni, non possa garantire, nonostante le dichiarazioni di intenti, né cultura, né merito, né tanto meno libertà. Non è sufficiente inserire nella denominazione di un ministero del termine merito per effettivamente tenere conto del merito stesso, non è sufficiente affermare che la cultura non è un'egemonia della sinistra per essere egemoni in questo ambito, ed infine non è sufficiente richiamarsi continuamente alla libertà per garantire effettivamente la libertà. Non rinnovando il contratto a Fabio Fazio per CTCF, la Rai ha cancellato in un attimo queste tre belle parole. L'esultanza poi di un ministro analfabeta funzionale su twitter non rappresenta che l'ennesimo sigillo all'insegna dell'imbecillità di una politica che pensa di liquidare ogni problema con due parole senza nemmeno usare i 280 caratteri messi a disposizione del social in questione. 
Fabio Fazio può piacere o non piacere ma ci sono dei dati oggettivi dei quali un'azienda come la Rai dovrebbe tenere conto prima di liquidare una delle trasmissione di più successo degli ultimi 20 anni. A destra tutti esultano come se avessero ottenuto chissà quale risultato oltre quello di liberarsi di un personaggio scomodo. Ma veniamo alla Cultura, al Merito, ed alla Libertà.
Fazio ha intervistato e portato nella sua trasmissione personaggi come Papa Francesco, Obama, Macron, oltre a un'innumerevole elenco di premi nobel, premi oscar, registi, cantanti, scrittori come nessun altra trasmissione è mai riuscita a fare. Non è colpa di Fazio se queste personalità non fanno parte della destra reazionaria e retrograda di Giorgia Meloni, purtroppo per loro la cultura non è un ambito nel quale si muovono figure appartenenti alla destra italiana. 
Per ciò che riguarda il merito trovate un altra trasmissione o un altro conduttore che può vantare i seguenti dati oggettivi: CTCF costa circa 450mila euro a puntata a fronte di un'entrata di circa 2Milioni sempre a puntata (40mila euro per 15 sec di pubblicità). Fabio Fazio prende 2Milioni l'anno, un compenso che si ripaga con due puntate di CTCF. Insomma cancellare questa trasmissione dal palinsesto Rai è una specie di karakiri per l'azienda televisiva. Questi dati sono il risultato di una delle trasmissioni più viste della Rai in prima serata della domenica.
L'ultimo punto riguarda la libertà che viene azzoppata senza se e senza ma dal mancato rinnovo del contratto di Fabio Fazio. Con la vittoria di Giorgia Meloni il governo, che già ha dalla sua le reti Mediaset, si prende anche la Rai cacciando tutti quei personaggi più o meno scomodo che si sono dimostrati non allineati con il "regime" meloniano. Si dirà così fan tutti, ma i fatti smentiscono questa falsa affermazione: solo Berlusconi fece una simile mossa con il famoso editto bulgaro poi la sinistra o presunta tale non ha mai messo in campo epurazioni del genere soprattutto con trasmissioni di successo.
Al governo rimarrebbe una semplice via d'uscita: abolire il canone come promesso, ma anche questa promessa sarà da inserire nel lungo elenco degli specchietti per le allodole tesi in campagna elettorale.

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