lunedì 6 marzo 2023

Fate schifo

 


L'Italia è quel paese nel quale chi urlava contro il lockdown invocando la dittatura sanitaria ora accusa il presunto dittatore di aver chiuso poco.

Quello che sta accadendo in questi giorni in Italia con le indagini su quanto successo all'inizio della pandemia è veramente uno spettacolo indegno per un paese civile, un'offesa a tutti coloro che hanno perso la vita e in primo luogo al personale sanitario, gli eroi di quei giorni. Ed è sconcertante che alla guida di questo manipolo di smemorati ci sia proprio un esperto o presunto tale come Crisanti che fa da capofila a tutta la maggioranza di destra con l'appoggio del così detto terzo polo. Naturalmente si è dimenticato tutto di quei giorni tremendi quando il Covid-19 iniziava a mietere vittime ed a circolare in Italia, primo paese occidentale ad affrontare la pandemia. Si è dimenticato tutto di quei giorni, si è dimenticato che nessuno sapeva niente di quanto stava accadendo e di come si sarebbe dovuto affrontare l'emergenza. Ma l'aspetto più assurdo, vigliacco e criminale è che, proprio coloro i quali oggi accusano chi governava in quel periodo di non aver provveduto alle chiusure necessarie per contrastare il virus, sono quelli che in quei giorni urlavano contro Conte e Speranza proprio perché iniziavano a chiudere tutto il paese. L'indagine della magistratura e la commissione parlamentare d'inchiesta hanno il sapore di una vendetta verso coloro che si sono trovati a gestire quei momenti drammatici, che si sono trovati a inventare modi e tempi per contrastare la diffusione del virus. Insomma alla fine non ne siamo certo usciti migliori, ma ne siamo usciti vendicativi, ipocriti, falsi e criminali.

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