giovedì 8 luglio 2021

Con il voto ai 18enni inizia il processo di abolizione del Senato

 


Può sembrare un paradosso ma estendere il voto per il Senato ai 18enni non è altro che l'inizio di un processo che potrebbe portare all'abolizione del Senato stesso. D'altra parte l'eliminazione del bicameralismo in Italia è un sogno inseguito da Berlusconi e in generale dalla destra tutta, sogno poi fatto proprio anche da Matteo Renzi. Renzi ha tentato di mascherare questa sua idea mutuata dalla destra proponendo un Senato rivisto ma soprattutto non votato dai cittadini italiani, un progetto che aveva l'obiettivo di dare un taglio alla democrazia parlamentare mantenendo un ramo del parlamento ma senza il voto popolare. Il progetto è stato rigettato dal voto popolare ma certi personaggi purtroppo ritornano se il voto popolare non conclude l'opera e non li manda a svolgere altri lavori meno dannosi per il paese. Naturalmente dopo i tentativi andati a vuoto, se chi ci ha provato, per oscuri motivi è mantenuto al potere, ci riproverà soprattutto se poi trova la sponda di un movimento di "novellini" che pensavano di aprire il parlamento come una scatola di sardine e invece finiscono per diventare lo strumento dei "marpioni" della politica e di andarne addirittura orgogliosi. Qualcuno infatti ha sentito parlare in questi mesi della proposta di modifica costituzionale che introduceva il voto ai 18enni per il Senato ? Nessuna traccia sui giornali, sulle televisioni e su qualunque altro sito web più o meno affidabile. Poi oggi si scopre che quella riforma è arrivata al voto finale del Senato, addirittura alla quarta lettura conforme con la Camera  e quindi approvato in via definitiva. Ora quando un provvedimento di tale portata che introduce una riforma costituzionale arriva alla approvazione finale senza che nessuno ne parli, c'è puzza di bruciato. Il testo non ha però ottenuto il quorum dei due terzi quindi nei prossimi tre mesi qualcuno potrebbe richiedere il referendum confermativo, ma nessuno si è mosso e quindi la strada per l'entrata in vigore della riforma è spianata. Ma perché questa riforma potrebbe sancire la definitiva, anche se non immediata, morte del Senato ? Molto semplice perché con il voto ai 18enni l'elettorato attivo e passivo delle due Camere sarà esattamente lo stesso e quindi ci ritroveremo ad avere i due rami del parlamento esattamente uno lo specchio dell'altro e quindi il passo per dire che uno dei due rami non servirà più sarebbe la logica conseguenza di questa ennesima riforma antidemocratica. Naturalmente tutti si intestano questa riforma "Abbiamo bisogno dei giovani" (PD), "Diamo un diritto ai giovani che fino ad oggi non lo avevano" (M5S), "Così combattiamo la disaffezione alla politica" (M5S).

Un solo commento se questo è lo strumento per combattere la disaffezione alla politica perché non estendere il voto agli scolari delle scuole elementari e delle medie inferiori e superiori ? Ma certe affermazioni si commentano da sole. Aspettiamo qualche anno e nella prossima legislatura l'abolizione del Senato sarà cosa fatta, ciò che invece non saranno eliminate saranno le enormi distanze fra politica e vita reale, distanze che non si accorciano facendo votare 18enni, 16enni, o neonati.

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