giovedì 22 luglio 2021

Covid-19: quello che il cittadino comune dovrebbe avere ormai chiaro (parte prima)


 

Dopo un anno e mezzo da quando è scoppiata la pandemia da Sars-Cov2, più comunemente chiamato Covid 19, qualsiasi cittadino in grado di leggere un testo, ascoltare una trasmissione televisiva, consultare un sito web ma soprattutto di comprendere quello che legge, ascolta, consulta, dovrebbe avere le idee abbastanza chiara sul virus e sui modi per contrastarlo. Purtroppo l'informazione in questi mesi è stata spesso confusa, a volte eccessiva, in alcuni casi guidata non dall'oggettività scientifica o dalla realtà dei fatti quanto piuttosto dalla propaganda politica o dal desiderio di mettersi in mostra da parte di alcuni protagonisti, ma dopo 18 mesi con un minimo di capacità di analisi certi fatti dovrebbero essere ormai assodati. In questa prima parte si parla del virus, nella seconda parte dei vaccini e/o delle cure.

LA NATURA DEL VIRUS. Il Covid-12 è un virus appartenente alla famiglia dei coronavirus e come tale si diffonde da persona a persona attraverso le goccioline della saliva emesse quando si respira, quando si parla, si fischia o si urla. Fortunatamente queste goccioline non arrivano oltre 1,5-2 metri dalla persona che le emette dopodiché cadono a terra o sugli oggetti.

DIFESE COMPORTAMENTALI. Il miglior modo quindi per non infettarsi è stare a distanza da un soggetto infetto (almeno due metri), proteggersi con la mascherina in modo da impedire o ostacolare la diffusione delle goccioline di saliva, lavarsi e disinfettarsi per evitare l'infezione qualora ci si porti le mani alla bocca o agli occhi dopo aver toccato qualche oggetto magari sul quale si è posato una gocciolina con il virus.

EFFETTI DELL'INFEZIONE. Negli effetti conseguenti ad una eventuale infezione da Covid-19 sta tutta la pericolosità e allo stesso tempo la natura subdola del virus stesso: nella maggioranza dei casi l'infezione è ASINTOMATICA, niente febbre niente tosse niente raffreddore niente dolori, niente di niente. Il soggetto infetto ma asintomatico però è comunque un soggetto che può contagiare altri soggetti. Ecco perché sono essenziali il distanziamento e la mascherina: non abbiamo modo di sapere se una persona che sta davanti a noi sia infetta oppure no. Gli altri effetti sono simili all'influenza in alcuni casi, ma un percentuale se pur minima di casi è necessario il RICOVERO in ospedale o addirittura in TERAPIA INTENSIVA. Attualmente per esempio su circa 51mila soggetti positivi il 97% è in isolamento domiciliare, il 2% è ricoverato in ospedale, lo 0,3% si trova in terapia intensiva. Poi purtroppo c'è una percentuale di infezioni nelle quali si arriva al decesso: circa il 2,9% dei casi (in Italia). Poco importa se i decessi sono prevalenti nella popolazione più anziana o se sono accompagnati da altre patologie, senza il Covid-19 non ci sarebbero stati.

NON E' UNA NORMALE INFLUENZA. Spesso si è sentito dire, ma questa falsa affermazione circola anche dopo un anno e mezzo, che in fin dei conti si tratta di una normale influenza: NON E' COSI'. Due sono i semplici motivi. Il primo è che l'influenza, pur essendo anche questa contagiosa, non è asintomatica quindi il soggetto con l'influenza è facilmente individuabile. Il secondo motivo riguarda la contagiosità e gli effetti. Il Covid-19 è sicuramente molto più contagioso di una semplice influenza e la sua mortalità è comunque superiore a quella dovuta appunto alla influenza stagionale che puntualmente oggi anno ci colpisce. Altra "piccola" differenza: l'influenza ormai arriva, almeno in europa, dopo il vaccino e quindi volendo possiamo difenderci in maniera efficace, per il Covid-19 abbiamo dovuto aspettare 8 mesi che poi non sono nemmeno molti ma sufficienti a provocare circa 40mila morti (contro i circa 7mila dell'influenza).

LOCKDOWN. Che il Covid-19 sia diverso da una normale influenza si è poi rivelato subito durante l'inizio della pandemia in Italia nei mesi da febbraio a maggio. Per contrastare la diffusione del virus che ha subito messo in evidenza il problema principale dell'epidemia, e cioè il sovraffollamento degli ospedali e delle terapie intensive, si è dovuto ricorrere alla chiusura di tutte le attività produttive, sociali e culturali in modo da evitare e ridurre al minimo i contatti fra le persone. Nonostante questo drastico provvedimento si è arrivati al collasso delle strutture sanitarie tanto che in alcune realtà si è purtroppo dovuto scegliere fra chi salvare e chi no. Le conseguenze però si sono propagate a tutta l'attività ospedaliera bloccando di fatto altre attività essenziali come per esempio gli screening preventivi sui tumori, una conseguenza della quale gli effetti saranno percepibili fra qualche con una probabile recrudescenza dei decessi per queste patologie. Che il distanziamento, le mascherine ed evitare gli assembramenti siano strumenti più che efficaci ne abbiamo la dimostrazione proprio in questi giorni. E' stata sufficiente una riapertura pressoché totale ed una serie di festeggiamenti scellerati per la nazionale di calcio per ritornare ad un aumento di casi preoccupante grazie ad una nuova variante e nonostante poi la vaccinazione. 

Nella seconda parte sarà trattato l'argomento relativo alle cure ed alla vaccinazione.

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