lunedì 31 ottobre 2022

Il regime Meloni è iniziato: blocco dell'informazione e schieramento totale con i no vax

 


Una caratteristica comune di ogni regime che si rispetti è il controllo dell'informazione e le limitazioni all'informazione libera. Il regime non ammette critiche al proprio operato, non opera in maniera trasparente, non consente al cittadino un'informazione libera e democratica soprattutto sul proprio operato. In linea con questa caratteristica strategica anche il governo Meloni ha proprio iniziato dal mettere sotto tiro l'informazione. Lo ha fatto proprio partendo dalla pandemia e dall'informazione sulla diffusione del virus alla quale eravamo ormai abituati da oltre 2 anni. I dati sulla diffusione del virus non saranno più pubblicati quotidianamente ma bensì settimanalmente togliendo in questo modo al cittadino uno strumento fondamentale per capire come la pandemia si sia evolvendo nel nostro paese. Un taglio all'informazione proprio per togliere elementi di valutazione sull'azione di governo. Un governo che proprio oggi ha dimostrato come sia schierato apertamente con i no-vax mettendo a repentaglio la salute del paese intero che ancora non è uscito del tutto dalla crisi pandemica: tolto l'obbligo vaccinale ai medici. Proprio la categoria più a rischio perché a contatto con persone fragili, quelle che frequentano gli ospedali, sono esentati dal vaccinarsi mettendo a repentaglio sia la propria salute che quella purtroppo dei pazienti che avranno in cura. La presidente del consiglio ha anche il coraggio di dichiarare uno stop all'approccio "ideologico" alla gestione del Covid, proprio lei che invece se ne infischia della scienza e affronta il problema proprio da un punto di vista ideologico, fascista e criminale. Insomma quando qualcuno temeva per un governi autoritario di stampo fascista è servito: blocco dell'informazione e gestione di un'emergenza sanitaria non dal punto di vista scientifico ma ideologico. Le danze sono iniziate ed il nostro paese tornerà indietro nel tempo come è stato dimostrato dalla manifestazione autorizzata a Predappio per ricordare la marcia su Roma che segnò l'inizio della dittatura fascista. Oggi iniza un'altra dittatura, democratica ma non meno pericolosa. Gli italiani sono serviti e dei loro problemi (bollette, inflazione) il governo se ne frega come ha dimostrato nel primo consiglio dei ministri.

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