lunedì 7 novembre 2011

E alla fine l'Italia ringrazierà lo spread

Dove non è riuscita l'opposizione, dove non è riuscita l'europa, dove non è riuscito il popolo italiano, dove non è riuscito il Presidente della Repubblica e dove non è riuscita la giustizia, riuscirà il famigerato spread, il temuto differenziale fra i titoli tedeschi ed i titoli italiani. Sembra incredibile ma questo parametro economico che in questi giorni tiene tutta l'Italia con il fiato sospeso alla fine sarà quello che salverà l'Italia dal dittatore degli anni 2000, Silvio Berlusconi. E tutto grazie ad una geniale intuizione di Giuliano Ferrara. Stamani mentre lo spread iniziava a salire verso livelli vertiginosi e preoccupanti, il Giulianone lanciava dalle paginde del suo giornale on line la notizia che tutta l'Italia, tutta l'europa e tutto il mondo aspetta con ansia: le dimissioni di Silvio Berlusconi. La notizia in breve faceva il giro del mondo ed arrivava come un raggio di sole sui mercati finanziari causando immediatamente il miracolo: borsa in aumento e spread in calo altrettanto vertiginoso. Purtroppo dopo poche ore la notizia si è rivelata falsa grazie anche alle smentite del capo del governo e i mercati finanziari hanno subito ripreso il loro normale e preoccupante andamento: calo della borsa e aumento dello spread. Ma ormai il messaggio era stato lanciato ed un'ulteriore crepa iniziava ad aprirsi fra le file della maggioranza ed in particolar modo del Pdl. Ma che lettere della Bce, ma che manovre, ma che lettere del Presidente del Consiglio piene di promesse che mai manterrà, ma quali sacrifici, ma quale debito pubblico, la ricetta per risolvere la crisi finanziaria dell'Italia è una ed una sola: le dimissioni di Silvio Berlusconi. L'unico a non capirlo sembra proprio lui il dittatore di Arcore. O meglio il superinquisito del consiglio lo ha capito ma a lui non importa niente, e se qualcuno dei suoi elettori ancora non si è reso conto di quanto a Berluscono non importi niente del paese, dei suoi cittadini e delle difficoltà economiche che assediano l'Italia, forse è il momento che aprano anche loro gli occhi. Qui non si tratta di comportamenti goliardici e irreverenti (anche se questi comportamenti hanno contribuito a portare sotto zero la nostra credibilità), qui non si tratta della vita privata di un governante che per soddisfare i suoi istinti sessuali promette carriera politica alle proprie concubine, qui si tratta dalla sopravvivenza di un intero paese che fino a pochi anni fa era fra i 7 paesi più industrializzati del pianeta. Ma a lui non importa niente se in Italia ormai la disoccupazione ha raggiunto livelli mai toccati e se un giovano su 3 non lavora .. a lui importa solamente scoprire quelli che lo hanno tradito senza nemmeno immaginare che è lui ad aver tradito quei poveri ingenui che gli hanno consegnato il paese per la terza volta. Ora la sua strategia, invece di andarsene il prima possibile, sarà quella di ottenere a tutti i costi la fiducia in parlamento, magari assoldando qualche altro parlamentare mercenario per poi forse rassegnare le dimissioni e condizionare in questo modo le decisioni del Presidente della Repubblica. Spero che quegli italiani che lo hanno votato si rendano conto del disastro che hanno compiuto.

Nessun commento: