sabato 4 maggio 2024

Il genocidio dei palestinesi nel silenzio totale

 


Se anche negli Stati Uniti, paese democratico per eccellenza, la polizia entra nei campus universitari per soffocare la protesta studentesca significa che sull'intero pianeta c'è un problema democratico di non poco conto. Addirittura i rettori delle università statunitensi interrompono le lezioni in presenza sostituendole con lezioni on line per tenere lontani gli studenti stessi dalle sedi universitarie. E' una situazione senza precedenti quella che si sta svolgendo negli Stati Uniti, in Francia, in Germania e in Italia. Nemmeno nelle epiche giornate della rivoluzione studentesca del 1968 la polizia osò tanto. Ma se non ci fossero queste proteste qualcuno nel mondo alzerebbe la voce contro quello che ormai è chiarimento un genocidio del popolo palestinese condotto da Israele e dal suo capo di governo Netanyahu ? Nessuno. Anzi c'è ancora qualcuno, come il governo italiano, si ostina a perseguire la strada dei due popoli due stati, una soluzione che, dopo quasi 80 anni, si può sicuramente affermare che nessuno vuole seriamente. Non la vogliono i palestinesi che nel corso di questi decenni hanno visto occupare abusivamente i loro territorio costringendoli a vivere o a Gaza o in Libano o in Cisgiordania, tutte situazioni non difficilmente equiparabili a dei campi di concentramento  cielo aperto. Una soluzione che nemmeno gli israeliani hanno mai perseguito seriamente mostrando al mondo intero che il loro obiettivo è cacciare definitivamente il popolo palestinese dai territori assegnati ai due popoli dopo il 1948. Purtroppo tutto il mondo occidentale, sentendosi in colpa moralmente verso gli ebrei ma sostanzialmente volendo tenere lontano gli ebrei stessi dai loro territori, difende a spada tratta il governo israeliano anche quando Israele esagera nelle risposte gli attacchi terroristici. Uccidere oltre 40mila persone, soprattutto donne e bambini, non ha giustificazioni se non per un solo obiettivo: cancellare il popolo palestinese dai territori della Palestina. Il terribile attacco terroristico compiuto da Hamas il 7 ottobre è capitato proprio al momento opportuno per il premier israeliano. Senza la guerra che ha scatenato come risposta a questo atto terroristico, Netanyahu forse avrebbe già dovuto abbandonare il potere e andare sotto processo, la guerra è un'ottima scusa per rimanere in sella e non importa se a discapito di decine di migliaia di morti innocenti. E allora ben vengano gli studenti gli unici che ancora sono in grado di alzare la voce in favore dei palestinesi, se anche questa voce sarà soffocata l'umanità ed in particolare il mondo occidentale avrà sulla coscienza un altro eccidio.

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