martedì 16 luglio 2024

Il blog senzapelisullatastiera si trasferisce nel sito TASTIERALIBERA.IT


DA OGGI IL BLO SENZAPELISULLATASTIERA SI TRASFERISCE NEL SITO 


Sul sito troverete anche contenuti relativi non solo alla politica ed alla attualità ma anche relativi ad altri argomenti di interesse dell'autore. Buona visione

 

giovedì 6 giugno 2024

Le due Italie: quella reale e quella raccontata dalla politica


Dal primo governo Berlusconi ad oggi il nostro paese mostra sempre due facce: quella raccontata dalla politica che esalta fino al ridicolo i propri provvedimenti e quella reale vissuta dai cittadini che non trova riscontro nella narrazione di coloro che governano il paese. Purtroppo è una situazione che ha visto protagonisti tutti i governi che si sono succeduti alla guida del paese negli ultimi 30 anni fino ad arrivare all'esasperazione di questi ultimi anni.
Berlusconi è stato l'antidesignano di questa strategia politica pubblicizzando le sue presunte riforme, soprattutto quelle della giustizia, delle quali però ha avuto cognizione solo lui stesso tenendosi lontano dalle indagini della magistratura, evitando condanne grazie alle continue prescrizioni, fino ad arrivare all'ultimo atto nel quale finalmente la giustizia ha avuto la meglio. Sinceramente però Berlusconi aveva come fine il suo unico beneficio senza mettere in campo l'intera situazione del paese come bandiera delle presunte riforme mancate.
Poi qualcosa è cambiato con Matteo Renzi. Il buon giovanotto di Rignano tutt'ora porta come esempio dell'attività di governo la sua riforma del lavoro, il famigerato Jobs Act, raccontando che quella riforma ha portato un aumento dell'occupazione senza precedenti. In realtà, come molti lavoratori hanno sperimentato sulla propria pelle, quella riforma ha causato effetti disastrosi che si scontrano con l'entusiasmo renziano. Il primo effetto è stata la cancellazione del lavoro a tempo indeterminato causato dalla cancellazione dello Statuto dei lavoratori e dell'articolo 18 liberalizzando il licenziamento. Quello è stato l'inizio del disastro del mercato del lavoro i cui effetti si possono toccare con mano anche oggi. Il boom dell'occupazione che si registra in questi mesi è dovuto soprattutto la fatto che, grazie alla flessibilità introdotta con il Jobs Act, oggi si conta come occupata anche una persona che lavora per qualche giorno al mese con tanto di contratto. La narrazione renziana, che ancora Matteo Renzi porta come fiore all'occhiello, è completamente diversa e di segno opposto a quanto si registra nel mercato del lavoro.
Ancora più scandaloso è stata poi l'uscita del primo governo giallo-verde quando Di Maio, dal terrazzino di Palazzo Chigi, dopo aver approvato la prima legge finanziaria, si affacciò urlando ai quattro venti di aver abolito la povertà. Purtroppo abbiamo potuto toccare con mano che la povertà non solo non è stata abolita ma anzi ha ripreso vigore e non solo a causa dei mancati effetti del reddito di cittadinanza di grillina memoria. Il reddito di cittadinanza, pur essendo stato un buon provvedimento, non poteva funzionare in quanto si trattava esclusivamente di un bonus senza però creare le uniche condizioni che avrebbero potuto davvero combattere la povertà: il lavoro e soprattutto dei buoni stipendi e salari.
In questi giorni stiamo poi assistendo all'apoteosi di questa narrazione della politica rispetto alle reali condizioni del paese. Il governo Meloni in questa settimana ha provveduto a "risolvere" un altro paio di problemi ormai cronici: la cancellazione delle liste di attesa nella sanità e l'immigrazione clandestina. Naturalmente il racconto del governo è diverso da quella che sarà la realtà. Le liste di attesa saranno cancellate con un altro Cup (Centro Unico Prenotazione) nazionale che provvederà a creare un ulteriore lista di attesa per accedere poi alla lista di attesa finale. Altra soluzione è quella di effettuare esami e visite il sabato e la domenica in modo che, coloro che lavoreranno durante queste due giornate della settimana, avranno poi diritto ai loro giorni di riposo magari il lunedì ed il martedì e quindi saremo punto e a capo.  Per l'immigrazione invece il problema sarà risolto mandando gli immigrati che sbarcano in Italia per un mesetto in Albania e dopo saranno ancora cavoli nostri, dopo però aver sborsato ogni anno circa 1 miliardo di euro all'Albania.  Tutti provvedimenti ancora una volta sbandierati come risolutivi di altrettanti problemi salvo poi scoprire che i suddetti problemi saranno aggravati e non risolti.

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domenica 26 maggio 2024

Elezioni europee: l'ultima occasione

 


Con le dichiarazioni del suo segretario generale, Jens Stoltenberg, la Nato è uscita finalmente allo scoperto: Biden vuole la terza guerra mondiale. Dopo mesi di continua escalation negli aiuti all'Ucraina, ciò che era chiaro è diventato limpido come il sole. "E' ora che venga tolto il divieto di colpire la Russia con le armi fornite dai paesi dell'Alleanza Atlantica". Quindi si intende dare il via libera a Zelensky di attaccare direttamente Mosca, anche se in pratica questi attacchi già ci sono stati. Si è iniziato a fornire armi per la difesa (che poi non si capisce come un'arma possa essere considerata solo arma di difesa), poi si è passati dai missili a corta gittata a quelli a lunga gittata, dai carri armati leggeri a quelli pensati fino ad arrivare ai caccia F35. Il penultimo passo è quello richiesto da Stoltenberg per poi procedere all'invio di truppe sul territorio ucraino ed il quadro sarà completo. Le reazioni a queste dichiarazioni sono timide e impacciate senza che nessuno prenda una decisione chiara e definitiva: basta armi e basta guerra. D'altra parte l'europa fino ad ora è stata incapace di frenare l'espansionismo degli Usa per mano della Nato che da sempre hanno un unico obiettivo non dichiarato ma palese: distruggere Putin e Mosca. Si è proceduto a passi lenti ma inesorabili portando l'Alleanza Atlantica da 16 a 32 paesi, fino a paventare l'ingresso della Giorgia e dell'Ucraina inducendo in questo modo Putin a invadere l'Ucraina. Una politica espansionista che non si è mai fermata e che ora, con l'invasione russa verso Kiev, troverebbe il suo naturale sbocco nella terza guerra mondiale.
L'Europa per ora non ha mai avuto la forza di opporsi a questo espansionismo americano seguendo gli Usa come un cagnolino in questa scellerata politica guerrafondaia. Non dimentichiamo che la Merkel aveva in animo di consentire alla Russia di entrare nell'Unione Europea, unico modo per liberarsi una volta per tutte dell'oppressione americana, e che il mese dopo l'invasione dell'Ucraina era già pronto un piano di pace, concordato con Putin e Zelensky, che fu bloccato proprio da americani e inglesi. Ora però l'Europa ha un'altra occasione per bloccare la terza guerra mondiale ormai molto vicina: le elezioni europee del 8 e 9 giugno.  Quella sarà l'ultima occasione per bloccare una volta per tutte l'egemonia degli Stati Uniti sul nostro continente e di iniziare un vero e proprio processo di pace. L'ULTIMA COSA DA FARE SARA' NON ANDARE A VOTARE e lasciare via libera alle destre che porteranno allo sfascio dell'Unione Europea lasciando via libera al conflitto Russo/Ucraino per estendersi a tutta l'europa. Mai come in questa occasione il voto europeo è stato importante: andate a votare e se volete la pace scegliete bene fra i partiti/movimenti che si oppongono alla guerra altrimenti sarà la fine perché la terza guerra mondiale segnerà anche la prima guerra atomica, e probabilmente anche l'ultima, della storia dell'umanità

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sabato 11 maggio 2024

Vittimismo, censura, manganelli e .... corruzione

 



Dopo poco più di un anno e mezzo dall'insediamento del governo Meloni, la politica fascista del governo è ormai entrata nel suo pieno regime. Le preoccupazioni, sollevate da molti dopo la vittoria del centro destra alle elezioni di settembre del 2022, si sono materializzate in tutto la loro gravità.
Le linee guida della politica meloniana ricalcano in tutto e per tutto il modello fascista al quale si ispira il partito di maggioranza relativa Fratelli d'Italia. Occupazione degli organi di informazione pubblica ed in pareticolare della Rai con la cacciata di tutti, con una o due eccezione, i conduttori/giornalisti sgraditi al potere. Censura pesante sui telegiornali della televisione pubblica dove ormai i giornalisti sono costretti a sottoporre agli scagnozzi del regime, i dirigenti Rai, i testi e le notizie da mandare in onda. Cancellazione di interventi scomodi come quello dello scrittore Scurati in occasione del 25 Aprile. Alla censura si aggiunge la repressione del dissenso. Da gennaio ad oggi qualsiasi manifestazione di protesta a favore della palestina viene repressa a suon di manganellate impedendo agli studenti di scendere in piazza contro il genocidio messo in atto da Israele. Gli episodi ormai sono talmente frequenti che appare impossibile non imputarli ad una politica repressiva del governo: Vicenza 20 gennaio, Napoli 13 febbraio, Pisa e Firenze 23 febbraio, Roma 16 aprile, Torino 23 aprile, Roma 10 maggio, Torino 11 maggio. Ogni volta la polizia impedisce lo svolgimento di una manifestazione pacifica e lo fa ricorrendo ad una violenza inaudita sui manifestanti.
A questo cliché consolidato di stampo fascista si aggiungono altri due nuovi elementi della politica del governo Meloni: il vittimismo e la corruzione.
La campionessa incontrastata del vittimismo è sicuramente la ministra Eugenia Roccella. La tecnica della ministra è semplice e ben architettata: si presenta ad un convegno pubblico e subisce la naturale contestazione in quanto promotrice del tentativo di cancellazione della legge 194 sull'aborto, la ministra incapace di argomentare e controbattere le contestazioni dopo pochi secondi abbandona la scena accusa di censura i contestatori che, a suo avviso, le hanno impedito di parlare. Ora si è mai sentito nel mondo intero che un governo accusa di censura chi gli si oppone o chi lo contesta ? La censura è messa in atto dal potente verso il debole e non viceversa, certo per controbattere ai contestatori è necessario avere argomenti e avere la statura culturale per affrontare simili situazioni. Pertini e Berlinguer lo hanno fatto in più occasioni ed i loro contestatori non erano dei giovani studenti come nel caso della Roccella. Ma è più facile abbandonare il palco ed accusare di censura i contestatori che affrontarli a viso aperto e con argomenti solidi, anche perché gli argomenti bisogna averli.
La corruzione è un fatto nuovo per Giorgia Meloni che si ispira, a suo dire, al giudice Borsellino, ma governare con partiti come Forza Italia, fondato da due mafiosi, e la Lega che ha rubato circa 50 milioni al paese, non è facile. Ed infatti ecco che si è arrivati addirittura all'arresto di un Presidente di Regione, Toti presidente della Liguria, ma nonostante l'arresto assistiamo ancora una volta alla diatriba fra garantisti e giustizialisti. Insomma se non si deve dimettere un rappresentante delle istituzioni nemmeno quando viene arrestato, quando si dovrà dimettere ? Domanda che rimarrà senza risposta considerato che abbiamo un partito che si presenta alle elezioni europee con il nome di un morto nel suo simbolo.
Insomma il pericolo di un ritorno del fascismo paventato dopo il 24 settembre 2022 si è puntualmente verificato ... ed ora ?




giovedì 9 maggio 2024

La solita sceneggiata vittimistica della ministra Roccelle


La ministra Roccella manda in scena l'ennesima rappresentazione di una delle anime di questo governo: il vittimismo. E' brava la ministra a girare la frittata mascherando la sua incapacità a rispondere alle contestazione e rinunciando al suo intervento a causa della contestazioni. Peccato che anche in questo caso i contestatori non siano altro che una cinquantina di studenti delle scuole superiori ai quali la ministra non è in grado né di rispondere né tanto meno di illustrare le sue tesi. Molto più facile rinunciare al suo intervento e poi accusare 50 studenti di censura e "fascismo" avendole impedito di parlare. Fra l'altro la Roccella ha tentato di fare il suo intervento sparando una grandissima cavolata: "Le donne non decidono liberamente di avere un figlio". No cara ministra è proprio il contrario le donne eventualmente non decidono liberamente di NON AVERE UN FIGLIO, per averlo la decisione è libera. Se una donna decide di avere un figlio nessuno andrà a raccontarle quali siano i vantaggi o gli svantaggi ed eventualmente a proporle di abortire. Diverso è quando una donna decide di abortire. Nelle vostre intenzioni c'è l'obiettivo di mettere i bastoni fra le ruote alla legge 194 e, non avendo la forza di abolirla come tutti voi della destra fascista vorreste, tentate in ogni modo di ostacolare l'accesso all'aborto. Ora vi siete inventati di far entrare nei consultori personale delle associazioni pro vita che dovrebbero ostacolare l'autodeterminazione della donna portando indietro le lancette del tempo di almeno 70 anni. Giuste sono le contestazioni dei giovani ad ogni sua apparizione in pubblico, allucinante il suo tentativo di accusare queste contestazioni democratiche come un tentativo di censura. Se non è capace di sostenere le sue tesi davanti a 50 ragazzi adolescenti, prenda un semplice provvedimento ministra: si dimetta per manifesta incapacità.


 

sabato 4 maggio 2024

Il genocidio dei palestinesi nel silenzio totale

 


Se anche negli Stati Uniti, paese democratico per eccellenza, la polizia entra nei campus universitari per soffocare la protesta studentesca significa che sull'intero pianeta c'è un problema democratico di non poco conto. Addirittura i rettori delle università statunitensi interrompono le lezioni in presenza sostituendole con lezioni on line per tenere lontani gli studenti stessi dalle sedi universitarie. E' una situazione senza precedenti quella che si sta svolgendo negli Stati Uniti, in Francia, in Germania e in Italia. Nemmeno nelle epiche giornate della rivoluzione studentesca del 1968 la polizia osò tanto. Ma se non ci fossero queste proteste qualcuno nel mondo alzerebbe la voce contro quello che ormai è chiarimento un genocidio del popolo palestinese condotto da Israele e dal suo capo di governo Netanyahu ? Nessuno. Anzi c'è ancora qualcuno, come il governo italiano, si ostina a perseguire la strada dei due popoli due stati, una soluzione che, dopo quasi 80 anni, si può sicuramente affermare che nessuno vuole seriamente. Non la vogliono i palestinesi che nel corso di questi decenni hanno visto occupare abusivamente i loro territorio costringendoli a vivere o a Gaza o in Libano o in Cisgiordania, tutte situazioni non difficilmente equiparabili a dei campi di concentramento  cielo aperto. Una soluzione che nemmeno gli israeliani hanno mai perseguito seriamente mostrando al mondo intero che il loro obiettivo è cacciare definitivamente il popolo palestinese dai territori assegnati ai due popoli dopo il 1948. Purtroppo tutto il mondo occidentale, sentendosi in colpa moralmente verso gli ebrei ma sostanzialmente volendo tenere lontano gli ebrei stessi dai loro territori, difende a spada tratta il governo israeliano anche quando Israele esagera nelle risposte gli attacchi terroristici. Uccidere oltre 40mila persone, soprattutto donne e bambini, non ha giustificazioni se non per un solo obiettivo: cancellare il popolo palestinese dai territori della Palestina. Il terribile attacco terroristico compiuto da Hamas il 7 ottobre è capitato proprio al momento opportuno per il premier israeliano. Senza la guerra che ha scatenato come risposta a questo atto terroristico, Netanyahu forse avrebbe già dovuto abbandonare il potere e andare sotto processo, la guerra è un'ottima scusa per rimanere in sella e non importa se a discapito di decine di migliaia di morti innocenti. E allora ben vengano gli studenti gli unici che ancora sono in grado di alzare la voce in favore dei palestinesi, se anche questa voce sarà soffocata l'umanità ed in particolare il mondo occidentale avrà sulla coscienza un altro eccidio.

lunedì 29 aprile 2024

Gli elettori italiani si faranno prendere per il culo fino alla fine ?


Ieri Fratelli d'Italia ha sciolto l'ultimo nodo sulle candidature alle prossime elezioni europee ed ora il quadro è completo: è in atto una gigantesca presa per i fondelli ai danni dell'Italia e di tutto l'elettorato. Attenzione però sarebbe un gravissimo errore rispondere a questa farsa con l'astensione: chi si astiene alza bandiera bianca senza condizione e si affida a chiunque prenderà il potere. Nonostante il tentativo di tutto il panorama politico italiano, le elezioni europee mettono in mano all'elettore uno strumento democratico importante e come tale da usare con raziocinio: le preferenze. E' il cittadino che decide chi mandare ad occupare una poltrona del Paramento Europeo, non sottovalutiamo questo strumento. Soprattutto nel momento in cui tutti i partiti tentano di raggirare l'elettore.
L'offerta politica sulla quale si dovrà decidere l'8 e il 9 giugno è veramente al limite della decenza fra candidati improponibili e candidati fasulli che mai andranno ad occupare un posto a Bruxelles. Partiamo dai candidati improponibili.
Il generale Vannacci della Lega. Il primo in classifica dei candidati improponibili è sicuramente il generale Vannacci che subito dopo la sua candidatura si è subito impegnato per far capire che razza di personaggio sia. Con la sua candidatura la Lega si piazza di diritto a destra di Fratelli d'Italia incarnando con il generale i peggiori ideali razzisti degni del peggior nazista della seconda guerra mondiale. Vannacci infatti teorizza addirittura la suddivisione delle classi nella scuola italiana a seconda delle diversità degli studenti comprese le disabilità. Quindi secondo il generale dovremo avere classi con solo studenti superdotati, classi con ragazzi solo di pelle bianca, e, dulcis in fundus, classi di solo ragazzi disabili. Insomma un nuovo Hitler si affaccia sul panorama politico europeo.
L'insegnante Ilaria Salis di Verdi e Sinistra. La candidatura proposta da Bonelli e Fratoianni pur essendo motivata dalle più nobili intenzioni e non può essere la soluzione al problema del trattamento della Salis da parte dell'Ungheria di Orban. Solitamente l'elettore pensa di votare un candidato per andare a rappresentarlo nelle istituzioni una persona che mostri competenze e che l'elettore stesso giudichi migliore e più adatto a ricoprire quel ruolo. Con tutto il rispetto per la Salis come può un simile personaggio andare a sedere sugli scranni del Parlamento Europeo ? A meno che di non ridurre la politica ad una gara a candidare il peggiore come ormai ci ha abituato la destra.
La calciatrice Carolina Morace del M5S. Analoga valutazione, pur nelle sue differenze, è la candidatura di un ex calciatrice fra le file del M5S. La politica del "uno vale uno" del M5S è risultata fallimentare e questi insistono nei loro errori: rappresentare i cittadini in qualsiasi organismo istituzionale non è cosa da tutti, candidare certi personaggi è semplicemente un segnale di inadeguatezza e di incompetenza.
Oltre a queste candidature inaccettabili poi ci sono le candidature di facciata dove i singolo partiti trattano gli elettori da veri e propri deficienti proponendo personaggi che poi, se eletti, non andranno certo ad occupare le loro poltrone a Bruxelles ma lasceranno il posto ad altri. Anche in questo caso c'è un'atteggiamento trasversale.
Giorgia Meloni. La candidatura delLA presidente del consiglio è la più scandalosa in quanto tutti sappiamo che non lascerà mai il suo posto per andare al Parlamento Europeo. Nonostante questo la Meloni invita gli elettori a scrivere sulla scheda elettorale solo il nome Giorgia e questo la dice lunga sulla considerazione che lei ha dell'elettorato: burattini da manovrare a proprio piacimento. Se venisse applicata la legge questi voti con scritto solo Giorgia dovrebbero essere annullati: Giogia chi ? la Meloni o la cantante ?
Ma Giorgia Meloni non è l'unica che ha scelto questa strada a lei si affiancano: Tajani, Schlein e naturalmente Renzi. Tutta gente che imbroglia l'elettorato e che mai siederà in Europa.

Come si diceva in precedenza il cittadino-elettore ha, nel caso delle elezioni europee, uno strumento democratico molto potente: le preferenze. E' molto semplice non farsi prendere per il culo da questi politicanti: andare a votare e scrivere sulla scheda altri nomi rispetto a quelli proposti dai vari partiti come prime scelte. Se così non sarà l'Italia non avrà futuro e sarà condannata al disastro totale ma non a causa della politica ma a causa del popolo stesso.


 

giovedì 25 aprile 2024

Astensionismo e qualunquismo nutrimento del nuovo fascismo

 


Il seme del nuovo fascismo fu piantato da Silvio Berlusconi quando portò nel suo primo governo del 1994 quando nominò addirittura 5 ministri appartenenti ad Alleanza Nazionale-MSI, gli eredi naturali del Movimento Sociale Italiano e del fascismo. Quel seme iniziò a germogliare o a soffiare sulle ceneri latenti del fascismo, mai del tutto cancellato dal paese, fino ad arrivare alle ultime elezioni politiche del settembre 2022 con la vittoria del partito erede naturale dei criminali fascisti: Fratelli d'Italia. In molti durante quella campagna elettorale puntavano il dito sul ritorno del fascismo, in molti criticavano quegli avvertimenti affermando che il fascismo era ormai morto e sepolto, un anno e mezzo di governo Meloni ha ormai dimostrato ampiamente che in realtà il pericolo è concreto e lo stiamo vivendo sulla nostra pelle. Certo è un fascismo diverso:
  • non ci sono camice nere in giro per il paese a manganellare gli oppositori ma ci sono le forze di polizia che sopprimono ogni forma di protesta,
  • non c'è una vera e propria marcia su Roma dei camerati ma c'è un'occupazione senza precedenti di tutti i posti di potere e degli organi di informazione come la Rai
  • non c'è una censura come nel ventennio in quanto per fortuna esistono giornali e televisioni fuori dal controllo del governo, ma la censura nella televisione pubblica esiste come dimostrano la cancellazione della trasmissione di Saviano già pagata, la estromissione di tutti i conduttori scomodi, la censura di uno scrittura che doveva parlare di antifascismo
  • non c'è una vera e propria repressione fisica ma esistono una serie di norme che aumentano pene e si inventano reati inesistenti
  • c'è un'occupazione del parlamento ridotto ormai ad un luogo dove non si legiferà più, attività lasciata al governo con Camera e Senato lasciati a semplici organi di approvazione
  • infine c'è un tentativo di instaurare un regime autoritario sullo stile ungherese attraverso una riforma della Costituzione che porterà un uomo solo al comando (speriamo non una donna se la donna è in stile meloniano), cancellerà definitivamente il potere del parlamento e annullerà i poteri del Capo dello Stato.

Come è stato possibile tutto questo ? Grazie soprattutto a chi ha deciso di non andare più a votare alle elezioni di qualsiasi natura. Nel settembre del 2022 il nuovo partito fascista, Fratelli d'Italia, ha ottenuto circa il 27% dei voti ma in un panorama nella quale ha votato solo il 60% degli elettori e quindi di fatto rappresentando una minoranza nel paese. Stessa situazione si è verificata nelle ultime elezioni regionali nelle quali addirittura ha votato meno del 50% degli aventi diritto. E così ancora una volta un partito che è minoranza si ritrova al governare senza una opposizione che abbia la forza necessaria per svolgere il proprio ruolo.
E' chiaro che nel panorama politico attuale è difficile per un elettore scegliere chi lo possa rappresentare degnamente. Partiti che nascono e muoiono nello spazio di una elezione. Leader che cambiano dislocazione passando allegramente da destra a sinistra e viceversa. Politici che eletti in un partito ne cambiano minimo due per non parlare di tre o quattro nell'arco di una legislatura. Ministri e politici corrotti che vengono mantenuti ai loro posti in attesa in nome di un garantismo che niente ha a che vedere con la giustizia (la Costituzione italiana è garantista quando un qualsiasi cittadino cade sotto le mani della giustizia). Promesse elettorali immancabilmente non solo disattese ma anche stravolte dall'azione di governo una volta arrivati al potere. Insomma le premesse per non andare a votare ci sono tutte ma astenersi significa solo delegare agli altri e poi ritrovarsi ad essere governati da maggioranze, come quella attuale, che riporta il paese indietro di 50 anni, un arretramento che coinvolgerà tutti anche coloro che se ne sono fregati non recandosi al seggio elettorale.
Oggi ci ritroviamo, grazie a questo qualunquismo strisciante, con una maggioranza di governo che disattende anche i principi antifascisti della Costituzione sulla quale hanno giurato. Di questo passo presto ci sarà bisogno di un NUOVO 25 APRILE.

VIVA IL 25 APRILE ANTIFASCISTA


mercoledì 24 aprile 2024

Il vero campo largo, anzi larghissimo: il partito dell'astensione



Anche nell'ultima tornata elettorale, quella che ha riguardato la Basilicata, il vero campo largo ed il vero vincitore è stato un partito senza simbolo e/o candidati: il partito dell'astensione. Tutto il panorama politico o presunto tale del nostro paese lavora solo ed unicamente per quel partito in modo da aumentarne il consenso. In Basilicata si è arrivata a superare ormai il 50% ma il test generale sarà quello delle elezioni europee.
Le prime elezioni a suffragio universale per il parlamento europeo si tennero nel giugno del 1979 ed i partiti che si presentarono in Italia furono 10. Oltre ai partiti storici, quelli che si trovavano in qualsiasi elezione politica/amministrativa (MSI, PLI, DC, PRI, PSDI, PSI, PCI), si presentarono il Partito Radicale, il nuovo venuto la Lega Lombarda, ed il Partito Sardo d'Azione. Oggi dopo 40 anni la confusione è totale. Tanto per dire alle prossime elezioni europee le liste che si presenteranno sono ben 42. Molte nate al momento e che spariranno il giorno dopo le elezioni quando non avranno raggiunto la soglia del 4% per entrare nel parlamento europeo. Lo stesso malcostume si verifica nelle elezioni amministrative quando i candidati dovrebbero poi essere coloro che si occupano del territorio, ma che inevitabilmente si presentano in liste nate al momento e quasi sempre legate ad un personaggio e mai ad un'idea o ad un progetto politico serio. Una modalità che scoraggia i cittadini che ormai, sbagliando, scelgono di non andare a votare piuttosto che dare il consenso ad una lista che nella migliore delle ipotesi sparirà o durante il mandato elettorato o alla fine del mandato.
Per quanto riguarda le europee questa proliferazione dei simboli che nasce da esigenze personali, si porta dietro un altro malcostume che rappresenta uno schiaffo alla democrazia. Il malcostume consiste nel candidare politici che poi, se eletti, non andranno mai a ricoprire il ruolo di parlamentari europei in quanto già impegnati nelle istituzioni italiane. Un malcostume introdotto da Berlusconi che, per la prima volta quest'anno, è seguito anche dal Partito Democratico. Ely Schlein si candiderà come capo lista nel centro su, ma qualora fosse eletta no andrà al Parlamento Europeo. Un cattivo esempio preso da Tajani di Forza Italia, da Meloni di Fratelli d'Italia, da Renzi di Italia Viva, tutta gente che svolge il ruolo di specchietto per le allodole, che in questo caso sono gli elettori ignoranti e superficiali. Il caso poi di Forza Italia è ancora più ridicolo in quanto hanno nel loro simbolo addirittura il nome di un morto da indicare come Presidente. Follia, squallore e presa per i fondelli per i cittadini considerati dei decerebrati (e che in molti confermeranno di esserlo).
L'astensionismo quindi è frutto da una parte dell'attività fraudolenta e antidemocratica dei partiti, dell'ignoranza dell'elettore che scrive sulla scheda il nome di un candidato ben sapendo che quel candidato non andrà mai a ricoprire il ruolo per cui è stato eletto e, peggio ancora, sarà sostituito da non si sa chi.
Insomma i partiti sono delle organizzazioni truffaldine (non tutte), ma anche l'elettore è un coglione che gode nel farsi truffare.

lunedì 22 aprile 2024

I fascisti del terzo millennio rimasti ancorati al ventennio

 


La povera Meloni ed i suoi accoliti per certi versi suscitano tenerezza quando mettono in mostra la loro anima fascista senza rendersi conto che siamo ormai nel terzo millennio mentre loro sono rimasti agli anni del ventennio. D'altra parte la destra, da sempre, è culturalmente arretrata e la smania di imporre una sorta di nuova narrazione storica oltre che di una nuova egemonia "culturale" appunto, la rende ridicola nei suoi interventi di stampo autoritario. Intendiamoci ritrovarsi al governo questa gentaglia è molto pericoloso anche in virtù di una schiacciante maggioranza in parlamento ed di un'opposizione quasi inesistente troppo impegnata a farsi una lotta senza quartiere per raggiungere una ridicola supremazia interna.
L'episodio di questi giorni, la censura del monologo dello scrittore Antonio Scurati, ha dimostrato la totale inadeguatezza anche a mettere in atto politiche fasciste di stampo mussoliniano nell'era di internet, dei social, della informazione on line che ormai surclassa i mezzi di informazione tradizionale. La podestà Giorgia pensava che fosse sufficiente alzare il telefono ed ordinare ai suoi sguatteri dirigenti Rai di non mandare in onda l'intervento dello scrittore. La Rai ha subito obbedito e si pensava in questo modo di silenziare e nascondere le riflessioni di Scurati sull'antifascismo e sul pericolo di un ritorno di questa ideologia in un paese dove il Capo di Governo è fascista e tradisce la Costituzione sulla quale ha giurato. E' bastato questo diktat che in altri tempi, quelli ai quali si ispirano i Fratelli e le Sorelle d'Italia, avrebbe nascosto ai cittadini il testo del monologo, per scatenare un putiferio su tutta la rete e sui social arrivando addirittura alla stampa internazionale. Il monologo non solo è stato letto in diretta televisiva dalla conduttrice della trasmissione, ma è rimbalzato di sito in sito, di giornale in giornale, di televisione in televisione, e così il testo dello scrittore è arrivato non solo ai telespettatori Rai ma a tutti i cittadini, anche a coloro che non guardano la televisione o la Rai. Insomma un flop totale della censura messa in atto da TeleMeloni.
Poveri fascistelli da strapazzo. Pensano ancora di essere nel ventennio quando il regime controllava radio e i pochi giornali di quell'epoca. Oggi per fortuna oltre alla RAI e Mediaset, controllate dal regime, esistono anche altre reti televisive, per non parlare dei giornali alcuni per fortuna indipendenti, per non parlare poi di internet e dei social. Cara Meloni e camerati dovrete aggiornarvi se volete emulare il vostro idolo di riferimento ma non sarà facile controllare tutto e tutti. Vi rimane purtroppo solo la legiferazione parlamentare ed in questo si deve dire che state diventando molto ma molto pericoloso con le vostre riforme di stampo costituzionale ispirate all'autoritarismo ed all'uomo solo al comando. Ma la lotta è appena iniziata e non avrete vita facile.