mercoledì 31 gennaio 2024

Dio, Patria e Famiglia: dopo la Famiglia anche la Patria viene depennata


 

LA Presidente del Consiglio Giorgia Meloni dopo gli urli e gli slogan di stampo fascista che era avvezza a lanciare prima di arrivare al governo, smantella con i fatti le sue stesse parole d'ordine agevolata in questa attività dal Presidente del Senato, il camerata Ignazio La Russa, e dal suo viceministro Matteo Savini che non perde occasione per manifestare a propria ignoranza non solo ignoranza.
Il più famoso degli slogan meloniani è sicuramente quel "Dio, Patria e Famiglia" che a sua detta, ha costituito una specie di faro al quale riferimento nella sua azione politica non solo pre-governativa. LA cara Presidente però dopo aver smantellato la Famiglia, una relazione ed una figlia fuori dal matrimonio terminata con un tweet con il quale ha annunciato al globo terracqueo la fine della sua storia con il ciuffato Giambruno, in queste ore smantella anche la Patria dopo averla già attaccata con l'autonomia differenziata della Lega.
I fatti riguardano la nostra connazionale Ilaria Salis arrestata un anno fa dal "nostro amico Orban" e tenuta in carcere in condizioni disumane fino a ieri quando è stata condotta nell'aula del tribunale incatenata mani e piedi come un cane randagio. Oltre a non aver presentato alcuna protesta formale al governo ungherese per le condizioni nelle quali è stata tenuta Ilaria, ieri il governo italiano per voce di La Russa e poi del solito Salvini ha sbeffeggiato la ragazza. La Russa ha sottolineato che anche negli Stati Uniti i carcerati sono tenuti in quelle condizioni e nessuno protesta, Salvini invece ha girato la frittata sottolineando che una maestra che si macchina di tali episodi secondo lui non dovrebbe svolgere quella professione. Ma Salvini non si è fermato citando che la maestra è imputata anche in un processo per atti simili anche in Italia, ignorando come sempre che quel processo si è già concluso con l'assoluzione di Ilaria Salis. Insomma la nostra Ilaria, nonostante sia un dipendente pubblico, non ha diritto ad essere considerata una nostra connazionale e quindi il governo fino ad oggi se ne è fregato delle condizioni di detenzioni della ragazza. Si vede che per la Meloni e company i cittadini non sono tutti uguali: da una parte ci sono gli amici fascisti di destra dall'altra tutti gli altri che non simpatizzano per il governo di destra e quindi meritano i trattamenti più orrendi qualora incappino in qualche disavventura.
Come sempre dal dire al fare c'è di mezzo un oceano, ora spettiamo che dopo aver derubricato la Famiglia e la Patria la Meloni se la prenda anche con Dio ed il cerchio si chiuderà.

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