venerdì 11 settembre 2020

L'ultimo campo di battaglia della propaganda politica: la scuola

 


Quando è iniziata l'epidemia Covid-19 in Italia si sperava tutti che ne saremmo usciti migliori, poi sono bastati due mesi di chiusura totale e la ripresa delle attività per capire subito che ne saremmo usciti molto peggiori. Affrontare questa emergenza inaspettata e soprattutto nuova, imprevedibile e pericolosa avrebbe richiesto un senso di responsabilità generale e invece si è visto che qualsiasi problema, qualsiasi passo falso, qualsiasi decisione presa è oggetto di polemica e critica verso chi ha la responsabilità di decisioni difficili. Ma d'altra parte che cosa ci si sarebbe potuto aspettare da una destra che a detta di tutti è la peggiore che mai la Repubblica Italiana abbia conosciuto ? Peggiore perché svolge la sua attività di propaganda non su basi costruttive ma semplicemente distruttive dimenticando un aspetto fondamentale: dal 1993 ad oggi il centro destra ha governato per ben 4 volte ed i problemi del nostro paese sono anche il frutto delle azioni di governo di questi ultimi decenni. Per esempio affrontare oggi i problemi della riapertura delle scuole in piena epidemia è ancora più gravoso per come la scuola è stata massacrata da tutti i governi degli ultimi 30 anni e anche prima. Edifici fatiscienti e inadeguati (quante volte abbiamo sentito parlare di un piano di investimenti per ristrutturare il patrimonio edilizio scolastico), aule affollate, corpo insegnante insufficiente, tutte polemiche che puntualmente si sollevano ogni anni per qualche giorno all'inizio dell'anno scolastico per poi essere accantonate fino all'anno successivo. Oggi riaprire le scuole dopo 6 mesi di stop tentando di mettere atto misure di sicurezza adeguate è praticamente impossibile grazie anche alle condizioni nelle quali la scuola versava in una situazione normale. Certamente il governo non le ha imbroccate tutte, ma le condizioni in cui ha dovuto lavorare e sta lavorando sono eccezionali e chiunque avrebbe sicuramente fatto dei passi falsi. Oltre ai problemi "normali", oltre a quelli introdotti dalla situazione eccezionale, poi chi deve decidere si trova a confrontarsi con problemi nuovi verso i quali nemmeno la comunità scientifica ha una visione comune. E a destra che si fa ? Propaganda al limite dello sciacallaggio. Sulla scuola che dovrebbe essere il problema primario da affrontare in questo momento, le uniche parole d'ordine della destra sono: ministro e governo incompetenti (senza naturalmente dare spiegazioni adeguate su questo "legittimo" punto di vista) e la soluzione sarebbe l'utilizzo degli edifici delle scuole private (soluzione impossibile in quanto tenderebbe a scaricare su privati eventuali problemi relativi a insorgere di focolai). Ma questa è proprio la strategia vergognosa di questa destra che pone in primo piano il potere e non il governo del paese. Per ottenere consensi che fa ? Si accanisce contro un "nemico", che sia l'immigrato che sia un ministro che sia la scuola fa poca differenza,  e semina avversione verso quel nemico (quante volte si sono sentiti Meloni e Salvini affermare che il ministro Azzolina è incompetente ? ma qualcuno ha sentito il perché di questa affermazione ?). Non dialoga ma attacca, umilia, querela, pone questione di sfiducia e ottiene consensi verso quella parte del paese che si fa abbindolare da dichiarazioni ma non è capace di analizzare il contesto. Per mettere in atto questa strategia la destra da una parte ha occupato i social anche utilizzando un esercito di profili falsi e troll che rilanciano i vari tweet e post, dall'altra occupa le piazze lasciate libere dalla sinistra mostrando muscoli e mai attraverso parole d'ordine serie e adeguate. L'unico biettivo di questa propaganda è quello di diffondere odio verso il governo da una parte, verso i migranti, verso chiunque la pensi diversamente e dissente in maniera civile. Un odio che i questi ultimi anni poi sfocia in episodi come quello dell'uccisione del ragazzo di colore, un odio che si sente sdoganato proprio da chi ha fatto dell'odio e della violenza la propria bandiera politica anche riguardo a problemi come la scuola che rappresenta il futuro del paese. 

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