venerdì 6 ottobre 2023

Un paese allo sbando dalle fondamenta fino ai piani alti

 


La vicenda del giudice Iolanda Apostolico non è che l'ultimo episodio indicatore dello sbando totale di tutte le componenti di questo povero paese: dai semplici cittadini passando per i politici fino ad arrivare al potere giudiziario. Tutte queste componenti di uno stato democratico hanno totalmente perso il senso delle istituzioni e del proprio ruolo all'interno delle stesse, lasciando quindi campo libero ad un manipolo di imbecilli che credono di fare politica ma che in realtà tentano di guidare fenomeni più grandi di loro senza avere alcuna competenza in merito. Partiamo dal basso.

I cittadini, che rappresentano il primo anello della catena, non sono esenti da questo degrado generalizzato. Anzi il loro degrado è la causa poi di una classe politica inadeguata e incapace di governare. Si potrebbe disquisire sul fatto che la politica agevola da almeno 30 anni questo degrado tagliando, in nome di un fantomatico risparmio sulla spesa, i fondi destinati all'istruzione. Sicuramente ma i cittadini avrebbero avuto tutti gli strumenti per ribellarsi a queste politiche vessatorie, invece che cosa hanno fatto ? L'unico atto di ribellione è stata una progressiva ma inarrestabile astensione nel momento di qualsiasi tipo di votazione. E così oggi si viaggia da un minimo di astensione del 40% alle elezioni politiche fino ad arrivare ad un 50%-60% per elezioni amministrative di vario genere. Un atto irresponsabile che alle ultime elezioni del 2022 ha consentito ad una minoranza, quella dei fascisti verdi e neri appoggiati dai berlusconiani, di arrivare al governo con una maggioranza schiacciante in parlamento. Il cittadino ha perso consapevolezza del proprio ruolo ed ha lasciato campo libero alle forze retrograde del paese.

Il primo risultato di questo "abbandono" del proprio ruolo di elettore ha portato negli anni ad una classe politica sempre più incompetente, inadeguata e ignorante. L'attuale maggioranza costituita da FdI, Lega e FI è l'apice di tale inadeguatezza, con personaggi come i ministri del governo Meloni tutti incapaci a ricoprire cariche di governo. Il più rappresentativo di questa compagnia è sicuramente Matteo Salvini che si presenta sia nelle dichiarazioni pubbliche, che nelle interviste ma soprattutto sui social come un bullo di quartiere senza la minima cognizione del proprio ruolo. Da ministro dell'interno nel primo governo Conte andava in giro suonando campanelli, come ogni ragazzetto degli anni 50-60 ha sicuramente fatto, andando a chiedere se in quell'appartamento ci fosse uno spacciatore di droga. Una "carriera" che è sfociata ieri nel post su twitter che mostrava la giudice Apostolico ad una manifestazione del 2018 contro il provvedimento di Salvini che fermava di mare la nave Diciotti. Il video avrebbe dovuto discreditare la giudice che ha "osato" disattendere l'ultimo decreto del governo Meloni che istituisce di campi di concentramento per i migranti che arrivano in Italia. Salvini non è entrato nel merito del provvedimento della giudice, e come rappresentante del governo avrebbe avuto tutti gli strumenti di legge adeguati, ma ha preferito bullizzare la giudice come un qualsiasi teppistello di strada quale in realtà è.

In ultima analisi i magistrati. Anche loro con il loro bel fardello di colpe su questa situazione allucinante che si è creata. Da diversi anni, più o meno 30, politici e magistrati sembrano aver perso il lume del ruolo che occupano. Non sono dei cittadini qualunque nel momento che scelgono la carriera politica e nella magistratura. Soprattutto questi ultimi che rappresentano il terzo potere indipendente dello stato: il potere giudiziario. Un potere estremamente importante che ha fra i suoi compiti il controllo delle leggi emanate dal Parlamento e dal governo affinché queste siano in linea con la Costituzione in primis, con la normativa superiore quella europea in secundis. Un personaggio che ricopre questo ruolo non può comportarsi poi nella vita di tutti i giorni come un cittadino qualsiasi. In particolare non potrebbe partecipare a manifestazioni politica né tantomeno esporsi sui social manifestando i propri principi e le proprie idee. Non perché facendolo commetta un reato ma semplicemente per ragioni di opportunità e di credibilità. Come d'altra parte però un rappresentante del governo o delle istituzioni italiane non può andare in giro a farsi riprendere travestito da nazista oppure farsi fotografare in casa con i busti di Mussolini verso i quali mostra una devozione senza limiti.

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