giovedì 14 luglio 2022

Salvini, Renzi, Conte, Draghi: la legislatura degli irresponsabili

 


La legislatura più problematica dal dopoguerra vede come protagonisti la peggiore classe politica che il paese abbia mai avuto, peggio anche della banda berlusconiana. Tutti si sono impegnati a turno per dare vita a crisi di governo proprio nei momenti più critici del paese e per motivi veramente incomprensibili ai cittadini.

Ha iniziato le danze delle crisi al buio il leader della Lega dopo un anno di governo M5S-Lega, ma oggi alla fine della legislatura proprio il buon Salvini ha le attenuanti più solide: in fin dei conti la sua uscita dell'agosto 2019 era più che altro dovuta ad una sbornia a base di mojito su una spiaggia romagnola. Il Matteo verde strafatto di alcool ha perso definitivamente quella poca lucidità che ha sempre avuto mentre un culo e due tette gli ballonzolavano davanti agli occhi. In preda ad una crisi di onnipotenza, Salvini dichiarò la sua uscita dal governo chiedendo poi ai cittadini di dargli pieni poteri ed al Presidente della Repubblica di indire elezione nel giro di una settimana, quella di ferragosto. Una volta passata la sbornia Matteo Salvini ha tentato di rientrare dalla finestra ritirando le dimissioni, ma il Presidente Conte lo ha maltrattato in Senato con una serie di schiaffoni ed il governo di è dimesso.

E' entrato in gioco il secondo giullare di questa legislatura: Matteo Renzi, detto anche l'altro Matteo. Il giovanotto di Rignano preoccupato di perdere, in caso di elezioni, tutti i suoi uomini all'interno del parlamento dopo aver lasciato la direzione del Pd, con un rapido voltafaccia de suoi ha spinto ed ottenuto che si formasse il governo più naturale uscito dalle elezioni del 2018: M5S-Pd. E' iniziato il Conte 2 ma che non sarebbe durato a lungo si è capito dopo poche settimane. Renzi lascia il Pd, forma Italia Viva e si porta dietro un manipolo di uomini fra cui due ministri. Poi arriva la pandemia ma nemmeno questo evento drammatico ferma l'altro Matteo. Appena arrivano i vaccini e dopo che Giuseppe Conte ottiene circa 200miliardi dall'Europa per ripartire, Renzi mette in atto il suo piano diabolico: apre una crisi di governo senza una vera ragione se non quella di togliere dalle mani di Conte e dei grillini la gestione del famoso PNRR. Mattarella ha un colpo di genio e invece di andare alle elezioni chiama Draghi al quale nessuno si sente di dire di no e così si forma un governissimo dove tutti tentano di ritagliarsi un pò di spazio per gestire i famosi 220 miliardi.

Siamo all'ultimo atto e questa volta entra in scena Giuseppe Conte. Nel frattempo è arrivata anche la guerra Russia-Ucraina che sta producendo oltre migliaia di morti problemi inimmaginabili per tutto l'occidente: crisi alimentare, crisi energetica, crisi economica come non si vedevano da decenni. Di tutto ci sarebbe bisogno ma certamente non di una crisi di governo. ecco che il M5S dopo aver tradito tutti i suoi programmi elettorali ed i suoi proclami si scioglie al sole, prima la scissione di Di Maio, poi Conte che fa le bizze per non si bene cosa e si impunta a non dare la fiducia al decreto aiuti che dovrebbe in qualche modo sostenere il paese da inflazione e aumento dei prezzi senza controllo. Conte sempre posato non ha bevuto, non si è ubriacato non ha partecipato a meeting sulla spiaggia fra tette e culi e quindi è tutta opera della sua testa. 

E Draghi ? Beh diciamola tutta: che bisogno aveva di mettere la fiducia su questo decreto quando al suo governo partecipano tutti ad esclusione di Fratelli d'Italia ? Sembra che l'oggetto del contendere sia il termovalizzatore di Roma e quindi non si capisce che cavolo ci stia a fare il problema del termovalizzatore con un decreto aiuti. Insomma se il M5S non è d'accordo sul termovalizzatore non si poteva toglierlo semplicemente dal decreto  ed evitare questo strazio ?

Tutto questo mentre la pandemia riprende a galoppare nonostante l'estate e la guerra Russia-Ucraina sta mettendo in crisi tutto l'occidente oltre naturalmente provocare migliaia di morti soprattutto fra i civili.

Unico lucido, ma impotente in questo frangente il Presidente Mattarella che respinge le dimissioni di Draghi e pretende, come da Costituzione, che il Parlamento decida se intende continuare la legislatura o finirla qui.

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