mercoledì 5 settembre 2012

Ma da un paese dove si istituisce l'anagrafe degli striscioni da stadio che cosa c'è da aspettarsi ?


Si fanno grandi polemiche e dibattiti sulle unioni civili di persone dello stesso sesso, si fa opposizione anche solo alla istituzione di registri per censire questo tipo di unioni, si da vita a delle vere e proprie guerre di religione, poi nello stesso paese dove accade tutto questo si mette in piedi una specie di anagrafe dello striscione da stadio. Da oggi il ministero degli interni ha instituito un albo presso il quale è necessario effettuare una registrazione on line dello striscione che si intende poi esporre allo stadio sia nelle partite in casa che in quelle in trasferta. Nel paese dove per richiedere ed ottenere un certificato dalla pubblica amministrazione è ancora necessario presentare domanda cartacea e poi recarsi all'ufficio competente, nello stesso paese si può esporre uno striscione allo stadio durante una partita di calcio se lo stesso è stato registrato e con una procedura informatica. Che cosa non si fa per il calcio. Sembra una barzelletta ma e' proprio cosi'. Non solo, c'e' addirittura qualcuno che si e' preoccupate di fare queste registrazioni, cioe' non solo si mettono in piedi procedure e normative davvero assurde come quella di poter esporre uno striscione solo se e' stato preventivamente registrato, ma c'e' anche qualcuno che effettivamente fa queste registrazioni. Mi domando: ma siamo un paese normale ? Se andate a questo indirizzo del ministero dell'interno troverete le immagini degli striscioni registrati che per ora sono relativi ad alcune societa' di Lega Pro mentre per la seria A e la serie B ancora non ci sono registrazioni. Quindi non solo la tessera del tifoso mediante la quale chiunque intenda andare ad assistere ad una partita di calcio e' sistematicamente schedato, ma anche la schedatura degli striscioni. Sul sito del viminale si inneggia al successo di queste iniziative che hanno portato alla diminuzione di feriti sia fra gli spettatori che fra le forze dell'ordine alle partite di calcio. Certo con questi regolamenti da stato antidemocratico c'e' da meravigliarsi che ancora qualcuno vada allo stadio e si sottoponga a schedatura della propria persona e della bandierina che si porta dietro se questa contiene una scritta. Ora la domanda e': che cosa c'e' da aspettarsi da uno stato che emana queste assurdita' ma soprattutto che cosa c'e' da aspettarsi da dei cittadini che poi le seguono e si sottopogono a tali trattamenti per andare a vedere una partita di calcio oltremodo pagando. Ci si lamenta spesso della inettitudine della classe politica italiana, ma questa politica e' la rappresentazione di un cittadino medio che accetta di sottoporsi a leggi al limite del ridicolo per assistere ad una partita di calcio dove 22 o piu' giocatori guadagnano cifre inimmaginabili semplicemente per divertirsi.

Nessun commento: