venerdì 5 aprile 2013

I politici vecchi e nuovi giocano con il paese e .... il paese muore

Sono trascorsi oltre 40 giorni dalle elezioni ed il paese è allo sbando. La politica gioca una specie di partita a Risiko con l'intento di occupare le poltrone più prestigiose e dividersi un potere logoro e distante anni luce dalla realtà del paese. C'è chi ha portato il paese al disastro, ma nonostante questo continua nella strenua difesa di un capo ormai logoro e consunto da inchieste, indagini, processi dai quali non viene sopraffatto grazie al proprio grande potere economico-finanziario. Ormai per difendersi non sono più nemmeno sufficienti i suoi avvocati ed allora ingaggia perfino qualche sua ex-geisha a tenere arringhe fuori dal palazzo di giustizia che lo aspetta per arrivare a quella giusta condanna attesa da anni. C'è chi stava all'opposizione e caduto il governo, invece di andare alle elezioni e avvincendare la maggioranza caduta, ha preferito lasciare il paese in mano ai così detti professori. Sperava che loro facessero il lavoro sporco per poi entrare in scena e fare la parte dei salvatori della patria. Ma non si erano resi conto di avere fra le proprie fila dei traditori assoldati dal nemico e così hanno vinto le elezioni ma non a tal punto da essere in gradi di governare. C'è infine chi in questi anni si è presentato come il nuovo che avanza, come quel movimento che avrebbe portato i cittadini in parlamento ed al potere spazzando la vecchia e corrotta politica. Tante promesse fatte a suon di urla e offese che mascheravano un vuoto di idee e di progetti reali di attuazione dei programmi messi nero su bianco se pur in maniera virtuale. Poi è accaduto che una volta entrati nelle istituzioni si è scoperto che più che un partito o un movimento si trattava di una vera e propria setta dove gli affiliati erano stati privati della propria materia grigia in modo da obbedire pedissequamente al capo setta facente funzioni, opportunamente guidato anche lui dal vero capo setta nascosto nei meandri della rete. Tre forze che difficilmente avrebbero potuto formare un governo per risolvere il vero e reale problema del paese: IL LAVORO. Un problema che nessuno nelle proprie campagne elettorali, dove di solito ci si sbilancia in promesse che vanno oltre le proprie possibilità, ha affrontato in maniera adeguata con proposte serie e attuabili. Fuori da tutto questo irreale contesto c'è il paese reale, ci sono i cittadini, c'è la gente che è sommersa dalla pressione fiscale amplificata dalla mancanza ormai cronica del lavoro. E ci sono le persone che non reggono a questa situazione e risolvono il problema alla radice togliendosi la vita come è accaduto a Civitanova dove una famiglia intera si è suicidata stritolata dalla situazione economica. Una situazione drammatica che nemmeno i giornali trattano in maniera adeguata. Una notizia come questa avrebbe dovuto essere la prima notizia di quotidiani, dei telegiornali e di tutti i mezzi di informazione. Invece tutti i media si sono buttati a corpo morto su un mentecato colpito da manie di grandezza che raduna un manipolo di parlamentari, li sequestra su un pulman con destinazione ignota, e li porta in un agriturismo rincorso da una manipolo di giornalisti esagitati alla ricerca di chissa' quale notizia. Questo è il paese e sono le istituzioni che dovrebbero guidare il paese. Naturalmente la responsabilità non è nemmeno tutta degli attuali politici che in qualche modo hanno ricevuto l'investitura da parte di un popolo che ha perso quasi definitivamente la propria capacità di intendere e volere almeno per quanto riguarda la politica.

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