lunedì 30 aprile 2012

La memoria corta del cittadino giustamente incazzato


Gli strali dei cittadini italiani oggi sono tutti rivolti contro il governo Monti come se si trattasse dell'unico e solo responsabile dei provvedimenti che il governo sta attuando e che stanno mettendo in ginocchio il paese. Ma si sa gli italiani hanno la memoria corta ed anche in questo periodo di crisi non si smentiscono assegnando colpe a chi sicuramente ne ha molto meno di tanti altri. Intanto iniziamo col dire che il governo Monti è totalmente legittimo e non c'è stata nessuna sospensione della democrazia, che invece come vedremo ci sarà a partire dal prossimo anno e non certo per mano di Monti. La nostra Costituzione e la nostra legge elettorale infatti non prevedono l'elezione diretta del presidente del consiglio da parte dei cittadini, ma questi sono chiamati esclusivamente a mandare in parlamento i propri rappresentanti mentre il capo del governo, nominato dal Presidente della Repubblica, forma l'esecutivo che poi deve ottenere la fiducia in parlamento. Monti ha ottenuto la fiducia di Camera e Senato dopo aver ricevuto l'incarico da Giorgio Napolitano. Dal punto di vista della costituzione tutto è avvenuto secondo le regole. Lo scandalo caso mai è che certi partiti, in paricolare il trio Pdl-Udc-Pd, dopo essersi presentati alle elezioni su posizione contrapposte, si sono coalizzati per appoggiare e dare la fiducia a questo governo di tecnici. In paricolare fra i tre prima nominato, il Partito Democratico è quello più scandaloso in quanto si ritrova ad approvare provvedimenti in contrasto con il proprio programma elettorale e soprattutto ha rinunciato ad andare alle elezioni e vincerle come sarebbe accaduto in qualsiasi paese normale. Quindi se Monti sta governando il paese non è certo per un colpo di stato o per quale meccanismo strano inventato dal Presidente della Repubblica, ma bensì perchè alcuni partiti hanno rinnegato il loro mandato elettorale. Anche per quanto riguarda i provvedimenti che il governo ha preso da dicembre ad oggi, tutte le proteste si sono convogliate verso Monti ed i suoi ministri, dimenticando il percorso del paese dal 2008 ad oggi. Il governo Berlusconi fino al luglio 2011 ha per tre anni negato la crisi, ha varato finanziarie ridicole, occupandosi soprattutto di mettere a tacere gli innumerevoli scandali nei quali il capo del governo è stato di volta in volta coinvolto. Ha luglio, il governo di centro destra, messo alle strette dalla Bce ha causa dei conti disastrosi del bilancio statale, ha varato due manovre prendendo provvedimenti che fra l'altro per diversi aspetti sono stati annullati dall'attuale governo. Manovre che si sono rivelate inefficaci tanto che Berlusconi prima di dimettersi ha dovuto portare in europa un compitino: un programma di interventi da realizzare in pochi mesi. Vale la pena allora ricordare che ciò che sta facendo il governo Monti non è altro che l'attuazione del pacchetto di provvedimenti promesso dal governo Berlusconi-Bossi all'europa. Riforma delle pensioni, inasprimento delle tasse (ICI compresa), riforma del lavoro ma soprattutto pareggio di bilancio in costituzione dal 2013 facevano parte del compitino svolto da Berlsuconi e Tremonti e successivamente approvato dalla Bce con un  voto di 7-. Quindi gli strali del cittadino italiano ora sono male indirizzati e il cittadino stesso dovrebbe ricordarsene quando il prossimo anno si andrà alla elezioni. Lega e Pdl sono i veri responsabili del disastro e del progetto capestro presentato all'europa, Udc e soprattutto Pd sono corresponsabili per non aver avuto il coraggio di andare alle elezioni, conquistare il governo del paese e quindi provare a mettere in atto una politica meno disastrosa per il ceto medio-basso. Un'ultima considerazione relativa alla sospensione della democrazia. Il vero colpo alla democrazia nel nostro paese è l'inserimento in costituzione del pareggio di bilancio a partire dal 2013. Questo provvedimento, di cui si parla molto poco, sarà il vero capestro per i prossimi anni per lo stato, in quanto lo stato stesso non avrà più nessun potere decisionale su come strutturare il proprio bilancio che dovrà per forza chiudere l'anno in pareggio. E' chiaro che questo è un colpo alla democrazia anche per stati virtuosi, pensiamo che cosa possa rappresentare per un paese come l'Italia dove da decenni nessun governo di qualsiasi colore è mai riuscito a contenere il debito pubblico. Di sicuro a partire dal prossimo anno i tagli e le tasse saranno ancora piu' pesanti e maggiormente indiscriminati per ottenere un obiettivo tipico di un'azienda privata, ma uno stato democratico non è un'azienda e certe spese come le spese sociali non possono essere trattate come una spesa qualsiasi e quindi entrare a far parte di un semplice conto della spesa. Ma qualsiasi governo si ritroverà a guidare il paese avrà questo cappio al collo da rispettare e quindi la propria politica sarà fortemente condizionata dal vincolo del pareggio di bilancio.

Nessun commento: