martedì 3 febbraio 2009

Berlusconi e Veltroni prendono a spallate la democrazia

Un altro pezzo di democrazia in questo paese è stato calpestato e stato mandato al macero. Quando in un paese maggioranza ed opposizione si trovano perfettamente in accordo su una questione come la legge elettorale, la democrazia ne soffre. Se poi l'accordo serve per mettere a punto una serie di regole per fare fuori chi l'opposizione la fa seriamente, allora la questione è ancora più grave e seria. Il centro sinistra, che avrebbe dovuto rappresentare l'opposizione nel paese, oggi ha avvallato la legge truffa con la quale si è andati alle elezioni politiche dello scorso anno accettando lo sbarramento al 4% in cambio del contentino delle preferenze. In questo modo Veltroni e Berlusconi fanno fuori anche per le prossime elezioni europee tutti quei partiti che non hanno aderito alla logica del duopolio PDL-PD. Una parte consistente del paese, dopo non essere rappresentata in parlamento, non sarà rappresentata nemmeno nel parlamento europeo, alla faccia della democrazia. Chi aveva ancora qualche dubbio sulle reali intenzioni di Veltroni ora sarà servito. Quello di cui non si rende conto Topo Gigio Walter è che in questo modo finirà per consegnare il paese per molti anni al centro destra ed a Berlusconi. Difficile immaginare come si possa uscire da questa situazione in cui due partiti si spartiranno il paese senza rappresentarlo nella sua totalità considerato che una percentuale di cittadini che si aggira intorno al 10-15% non si sente rappresentato da queste formazioni politiche. E mentre è facile immaginare Berlusconi che non si preoccupa di questa parte della popolazione forte della sua solida maggioranza, non si capisce come un partito di opposizione rinunci deliberatamente di mettere da parte questa fetta significativa dell'elettorato senza la quale risulta difficile pensare ad una sconfitta del centro destra. Ma conteggi matematici a parte, questo atteggiamento, che viene spacciato per un momento di democrazia pura, in realtà contribuisce ad emarginare chi non si inquadra nelle due formazioni leader del quadro politico italiano.

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