martedì 25 novembre 2014

Renzi non fa la raccolta differenziata


La carriera politica di Renzi a livello nazionale è iniziata coniando il bruttissimo termine "rottamazione", brutto non tanto per il signifcato intrinseco quanto per la sua applicazione alla politica ed agli uomini della politica. L'intento di Matteo era quello di liberarsi dei "vecchi" dirigenti del suo partito per ricambiarli con forze fresche e giovani, una buona intenzione dimenticando però che nel vecchio, quando si parla di persone e non di cose, c'è la storia, l'esperienza, la saggezza. Tutte componenti che dovrebbero fare da guida per le giovani leve. Perfino nel calcio quando si costruisce una nuova squadra ringiovanendola si mantengono due o tre giocatori di esperienza che possono fare da guida per le nuove leve. Renzi no o meglio, no per quanto riguarda il suo partito salvo poi stringere accordi o dare credito a personaggi come il condannato uno dei peggiori vecchi ceffi della politica italiana. In questa smania di buttare il vecchio, il presidente del consiglio non fa distinzione ed oltre alle persone sta buttando nel cassonetto dei rifiuti di tutto ma soprattutto un bene ed un principio per il quale molte persone hanno perso la vita nel nostro paese e nel mondo: la democrazia. La dichiarazione fatta ieri dopo le elezioni regionali in emilia-romagna ed in calabria ne sono una chiara dimostrazione per chi ancora avesse qualche dubbio: "L'astensione (che Renzi furbescamente chiama "Non grande affluenza" cercando con le parole di minimizzare il problema) è un problema secondario". Questa è un'affermazione gravissima che associata alle presunte riforme che il governo sta tentando di imporre al paese, dipingono il quadro autoritario e allergico appunto alla democrazia del presidente del consiglio nonché segretario del Partito Democratico. Come si può considerare un problema secondario quando in una elezione democratica la maggioranza degli elettori non si recano alle urne ? Altro che secondario questo è il problema principale. Ma non ci si poteva aspettare qualcosa di meglio da parte di chi ha già eleminato il voto dei cittadini per quanto riguarda le province (che non sono state cancellate), si sta apprestando ad eliminare il voto per quanto riguarda il Senato e per la Camera sta proponendo una legge elettorale dove ancora una volta la maggioranza dei deputati sarà nominata dai partiti e non eletta dai cittadini. Se a questo aggiungiamo la cancellazione dei più elementari diritti dei lavoratori con la riforma del lavoro e gli attacchi continui a sindacati, a manifestazioni di piazza ed a qualunque forma di protesta, il quadro è completo ed è proprio nero che più nero non si può. Alle prossime elezioni .... se ci saranno ... quando a votare andrà solo Renzi ed il sogno del partito unico e della maggioranza assoluta sarà realtà.

Nessun commento: