venerdì 1 agosto 2014

Ma la riforma del senato servirà a risolvere la crisi ?


Il mantra di questi ultimi anni è il seguente: il paese ha bisogno di riforme. Ok diamo per assodato che servono le riforme, giustamente un paese deve adeguare le sue istituzioni e le sue regole al cambiamento dei tempi e mantenersi al passo con l'evoluzione dei tempi, ma il problema è un altro: quali sono le riforme che servono e soprattutto quali di queste riforme sono indispensabili per uscire da una crisi come quella che il paese sta vivendo ? E' sufficiente una riforma qualsiasi ? E' sufficiente mettere in campo una riforma qualsiasi per aiutare il paese ? Non si trovano risposte a queste domande. Si va avanti con l'affermazione che servono le riforme e si va avanti con una riforma per la quale le voci di dissenso sono molte, ma soprattutto si va avanti in una crisi economica che dopo un breve rallentamento sembra di nuovo acuirsi con un governo che in materia economica fa acqua da ogni parte come tutti i governi che si sono succeduti da 6 anni a questa parte. La pressione fiscale ormai supera il 50%, le stime per la crescita si assottigliano mese dopo mese ed ormai siamo vicini allo 0, il debito pubblico aumenta costantemente ed inesorabilmente, la disoccupazione giovanile sta lasciando senza futuro i giovani e di consequenza il paese, ma entro l'8 agosto si farà la riforma del senato e tutto si risolverà magicamente. In mezzo a questa palude c'è un presidente del consiglio che governa da solo e manda a quel paese chiunque gli si metta di traverso (Cottarelli ultima vittima) in nome di un 40% di consensi (su un elettorato di poco più del 60% considerato il forte tasso di astensione) ottenuto per le elezioni europee e non certo alle politiche, che a detta sua rappresenta un consenso senza precedenti. Sono lontani i tempi nei quali la sinistra in occasioni di elezioni amministrative o europee si sbracciava ad affermare un principio: questo tipo di elezioni non sono elezioni politiche ed il loro significato non può essere esteso come consenso. Già ma quella era la sinistra che ancora esisteva mentre oggi è ormai definitivamente morta. Intanto il ministro Padoan dichiara che ci vorrà un ulteriore sforzo a causa del nuovo rallentamento dell'economia, che tradotto in termini comprensibili a tutti significa nuova manovra a settembre che si mangerà quel che ancora resta dei famosi 80 euro. Ma a settembre ci sarà anche la madre di tutte le riforme e una volta approvata almeno in prima lettura ... anche l'economia si renderà conto che in Italia non si scherza più e si metterà a marciare da sola.

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