martedì 6 novembre 2012

Disastro Italia


Ci sono giornate in cui stare dietro alle notizie che riguardano il nostro paese è veramente nauseante, disgustoso che da una parte provoca una rabbia infinita che però spesso cade in uno sconforto dal quale è difficile tirarsi fuori. E' difficile capire come sia stato possibile portare il paese in un così cattivo stato dal quale non sarà facile uscire. E' anche difficile capire da dove iniziare. Ma lasciamo la precedenza alle donne ed al peggior ministro che la Repubblica abbia mai avuto, perfino peggiore dell'era Berlusconi. Si forse avete capito è sempre lei LaFornero. Presa da un delirio di onnipotenza ieri pretendeva che i giornalisti fossero cacciati fuori da una sala dove si svolgeva un incontro fra il ministro ed i giovani a Torino. La giustificazione è stata la seguente: per evitare che le sue parole fossero travisate e doventassero un tormentone, meglio tenere fuori i giornali. Nemmeno Berlusconi aveva osato tanto, al più si limitava a invitare a non leggere i giornali. I giornalisti naturalmente si sono rifiutati e non sono usciti dalla sala costrigendo la ministra a tenere l'incontro alla presenza dei giornalisti. Dietro alla ministra non si può non nominare il saltimbanco genevose che si è dato alla politica, il buon Beppe Grillo. Oggi dichiara che il suo movimento non si allea con nessuno in quanto l'obiettivo del comico, più che del movimento stesso, è la fine dei partiti. Peccato che per fare questo Grillo abbia dato vita ad un partito della peggiore specie sulla scia di Forza Italia di Berlusconi. Un partito dove lui decide cosa si può fare, cosa si deve fare e detta le regole che tutti gli iscritti devono rispettare. Oggi pubblica di nuovo il decalogo dove, oltre ad alcune falsità smentite direttamente dai suoi, (non è vero che gli eletti nei consigli regionali prendono solo 2.500 euro che oggi sono diventati 5.000 e restituiscono il resto allo stato, in realtà il resto va in un conto corrente a disposizione degli eletti) proibisce qualsiasi contatto con giornali e soprattutto con le televisioni. Insomma stabilisce un decalogo non discusso ed approvato dal movimento ma partorito solo dalla sua mente. Se qualche grillino andrà al governo o semplicemente in parlamento, sarà libero di votare oppure dovrà prima consultarsi con il comico ? Nel dubbio meglio non affidare le sorti del paese a chi gestisce il suo partito come ai tempi del fascismo. Infine ecco ancora lui, Silvio Berlusconi, del quale sarà difficile liberarsi fino a quando non ci penserà il padre eterno. Di nuovo invischiato con il suo amicone Dell'Utri nelle vicende fra stato e mafia durante il passaggio dalla prima alla seconda repubblica. La mafia cercava nuovi referenti e, secondo i Pm di Palermo, questi nuovi referenti sono stati trovati nel duo Dell'Utri-Berlusconi, un duo difficile da scardinare grazie alla grande forza degli avvocati messi in campo dal cavaliere per se e per i suoi amici. Una notizia da fare accapponare la pelle, ma sottaciuta a parte qualche trafiletto nascosco nelle pieghe dei giornali on line. Ma già oggi giornali e televisioni hanno cose più importanti di cui occuparsi come le elezioni americane, tutto il resto è noia e fa parte di un decadimento inarrestabile di uno stato che tenta di sotterrare i propri cittadini.

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