giovedì 15 aprile 2010

Anche chi vince alla fine perde

Per motivi diversi i due poli del sistema politico italiano, il Pdl ed il Pd, sono in una crisi profonda che mette in luce quanto sia improbabile la sopravvivenza del bipolarismo in questo paese. La politica in Italia è ormai un business grazie agli enormi privilegi sia in termini economici che in termini di favori veri e propri che ogni politico riceve in virtù della propria elezione a qualsiasi carica politica, che sia un semplice consigliere regionale o parlamentare per non parlare di incarichi ministeriali o istituzionali. Questo è il vero problema politico di questo paese: fare carriera politica è un vero e proprio investimento e non più una missione o una passione come dovrebbe essere. Il politico è diventata una professione e chi riesce a farsi eleggere praticamente trova una sistemazione a vita. Forza Italia da una parte e Ds dall'altra hanno seguito la stessa strada per eliminare e togliere dai piedi le formazioni minori ed occupare tutti gli spazi che si sarebbero resi disponibili. Una strategia che alla fine per strade diverse si sta riversando contro gli ideatori e le formazioni che sono state create, Pdl e Pd appunto.
Il Partito Democratico è stato il primo a patire una sconfitta cocente in seguito alla sua fissazione del bipolarismo. Ha sganciato tutta la sinistra italiana dopo l'esperienza dell'ulivo e con questa strategia ha fatto prima cadere un governo già poco stabile di suo e poi è passato di sconfitta in sconfitta nelle varie competizioni elettorali, sconfitte che hanno causato il passaggio attraverso tre segreterie di partito.
Il Partito della Libertà ha mascherato fino ad ora i suoi problemi grazie alla verve del suo capo-dittatore assoluto, Silvio Berlusconi, che dopo aver dato vita a questa formazione in maniera stravagante annunciandola dal predellino di un auto, ora si trova a dover arginare da una parte lo strapotere della Lega e dall'altra l'insofferenza dell'anima di Alleanza Nazionale alle bizzarrie politiche del cavaliere.
Certo le motivazioni sono diverse ma gli effetti sono esattamente gli stessi e cioè i due poli sono entrambi in crisi da una parte per aver isolato alcuni partiti minori ma di sostanza, dall'altra a causa di un uomo che ha nel suo dna prima di tutto la sua sicurezza e il suo potere indiscriminato senza controlli. Alla fine comunque si assiste alla fine del bipolarismo che ha visto l'aumento senza precedenti dell'astensione e la consequente non rappresentatività del paese reale da parte del sistema politico..

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