mercoledì 28 maggio 2014

Passata la sbornia del 40% .... i nodi vengono al pettine





La vittoria di Renzi e la sua legittimazione alla guida del paese stanno provocando un deciso spostamento a destra degli sconfitti. Il più eclatante è quello del comico Grillo che oggi si è incontrato con il leader inglese dell'Ukip, Nikel Farage. Finalmente il leader del M5S esce allo scoperto dopo un anno dalla vittoria nelle elezioni politiche del 2013 e rivela la sua vera natura anche a chi ancora aveva dei dubbi. Fra l'altro tradisce anche la sua presunta coerenza, in nome della quale aveva rifiutato di dare vita ad un governo con il Pd di Bersani, e dopo mesi di una campagna elettorale schizzofrenica e folle, incontra il leader della destra inglese per trovare un accordo contro l'Europa. Ormai da due giorni i grillini si stanno comportando come dei "politici" navigati della prima repubblica, quelli che dopo una qualsiasi sconfitta riuscivano con dei ragionamenti incomprensibili a rovesciare la frittata ed a farla passare come una vottoria o al limite com un pareggio. Hanno imparato presto i ragazzi. Quello che non hanno imparato o forse fanno finta di non aver imparato è che al loro leader non importa niente nè dell'Italia nè tantomeno dell'Europa, ma d'altra parte da un comico che cosa si puà pretendere. Il Movimento 5 stelle comunque si è tirato fuori da una eventuale partecipazione alle riforme e quindi questo palese spostamento a destra non stupisce. E' sicuramente più pericoloso il ritorno verso la Lega del condannato e di Forza Italia. La Lega di Salvini mette allo scoperto le proprie velleità fasciste e xenofobe facendo la corte alla francese Le Pen e dando vita ad una catena che alla fine vede la fascista francese ed il buon Renzi ai due estremi ma in qualche modo fortemente legati. 

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Renzi continuerà nell'accordo per le riforme con Berlusconi mentre Berlusconi si appresta ad un accordo con Salvini che si allea con la Le Pen ? Una catena pericolosa che lega Renzi ed il Pd con il condannato che a sua volta è legato con la destra europe più pericolosa. Insomma nonostante il suo 40% che lo legittima fortemente, le tanto sospirate riforme di cui il paese avrebbe bisogno sono decise da un leader pregiudicato e condannato che allo stesso tempo in europa va a cercare accordi con la destra peggiore del continente. Proprio mentre anche la maggiore forza di opposizione nel parlamento italiano fa altrettanto ..... riuscirà Renzi a liberarsi da questo abbraccio mortale senza aspettare il 2018 ancora troppo lontano e quindi troppo pericoloso aspettare fino a quella data.

lunedì 26 maggio 2014

In Italia alla fine vince il qualunquismo


La vera vittoria di queste elezioni, come avviene già da vari turni elettorali di qualsiasi tipo, è il qualunquismo puro, quello di coloro che non prendono decisioni e consegnano una cambiale in bianco a chi si reca alle urne: astensionismo al 43%. Se a questo dato poi si sommano i dati di schede bianche e nulle si rischia di arrivare ad un 50% cioè un paese qualunquista per eccellenza. Alla fine, comunque, in qualsiasi elezione non esiste un quorum e quindi chi non va a votare sarà rappresentato dalle scelte che hanno fatto altri. Questo è il dato più eclatante che getta una grande ombra sul senso civico di questo paese. Per fortuna non è accaduto ciò che è successo in Francia dove l'astensionimo ha consegnato il paese ai fascisti, razzisti, xenofobi della destra di Le Pen, per fortuna chi è andato a votare ha in qualche modo arginato e respinto al mittente il populismo destrorso di Grillo, altrimenti oggi ci ritroverempo in un baratro ancora più profondo di quello in cui il paese già si trova. Altro dato impressionante di queste elezioni i voti raccolti da Forza Italia e dalla Lega che la dice lunga sulla voglia di legalità del paese. Un partito che continua a vedere in un pregiudicato, condannato in via definitiva per frode fiscale (una delle peggiori accuse per un politico), il proprio leader, un partito il cui fondatore è condannato in via definitiva per mafia, un partito al quale appartiene un ex ministro che è stato probabilmente uno dei maggiori responsabili dell'uccisione di Biagi, un partito dove ormai non si contano più condannati per i reati più disparati, bene un simile partito in un paese che si rispetti non avrebbe dovuto prendere un solo voto ed invece siamo ancora qui a parlare di quasi il 17%. E che dire della Lega ? Dopo venti anni trascorsi al grido di Roma ladrona, dopo venti anni di promesse mai mantenute nonostante la partecipazione a governi con larghe maggioranze, dopo essere stata presa con le mani nel sacco come un qualsiasi altro partito .... oggi riesce a prendere oltre il 6% .... come dire: "Più mi raggiri e più ti voto". E meno male che il M5S, altra espressione di qualunquismo e populismo, è stato ridimensionato altrimenti oggi ci ritroveremmo con quel pazzo del comico genovese a "marciare" su Roma con le sue sparate di avventuriero che sfrutta la disperazione solo per far saltare tutto.  Il Pd .... anzi Renzi .. ha ottenuto un successo senza precedenti e non oso pensare che accadrà dal 2015 in poi se oltre agli 80 euro a 10 milioni di lavoratori dipendenti, garantirà questi soldi anche ai pensionati. L'ex sindaco di Firenze sta mettendo all'angolo i sindacati (gli 80 euro sono un grosso smacco per tutto il movimento sindacale) e tutti coloro che gli si frappongono sulla sua strada, ora c'è da sperare che cambi in parte strada sulle riforme per portarle a termine con qualche ritocco che riconsegni al cittadino la democrazia, ora che non avrebbe più nemmeno bisogno del condannato nè del Nuovo centro destra per raggiungere i suoi obiettivi. Certo è che se gli italiani preferiscono abdicare e rinunciare alla democrazia non andando a votare .... c'è poco da sperare su quello che ci aspetta.

domenica 25 maggio 2014

Andate sempre a votare, chi non sceglie lascia il potere alla folla. La folla sceglie sempre .... Barabba


Confesso che ho avuto la tentazione di non andare a votare facendomi coinvolgere dai sostenitori del principio: "Non c'è nessuno che mi rappresenta". Alla fine non ce l'ho fatta, è contro la mia natura lasciare campo libero agli altri ed alle decisioni degli altri soprattutto quando si tratta di esercitare un diritto per il quale migliaia di persone hanno sacrificato la propria vita. E' vero se dovessi sposare al 100% un partito o una formazione politica fra quelli che si presentano a queste elezioni europee, non ne troverei una perfettamente rispondente alle mie aspettative, ma allora che fare ? Laciare decidere agli altri ? E soprattutto dare ragione anche ai tre leader che hanno monopilizzato questa campagna elettorale trasfomandola in una specie di corrida o arena come al tempo dei gladiatori ? No assolulatamente no. I tre (Fi, Pd, M5S) sicuramente non mi rappresentano non solo per le loro idee sull'europa (qualcuno sa quali siano i progetti ed i programmi di questi tre partiti una volta entrati nel parlamento europeo ?) quanto soprattutto per la sfida a colpi di offese, volgarità e compravendite messe in atto per convincere gli elettori a schierarsi dalla loro parte. A loro conviene sicuramente che meno gente possibile vada a votare perché hanno incentrato la loro campagna elettorale sul niente e d'altra parte che potevano fare ? Dire che alla fine chiunque vinca nel parlamento europeo conterà come il due di bastoni quando briscola è coppe ? Il parlamento europeo è formato da 751 parlamentari, l'Italia ne eleggi 73 quindi al massimo chi arriverà al 30% ne porterà a Strasburgo e Bruxelles 21-22 quindi una percentuale irrisoria che non inciderà minimamente sulle decisioni del parlamento europeo. Sia per FI che Pd che aderirrano al PPE ed ai Socialisti, che per il M5S che correrà da solo. Allora meglio buttarla in caciara e fadre in modo di distrarre più elettori possibili convincedoli di non andare a votare. Rinunciare al voto è lasciare campo libero ad altri che decidono per noi ma soprattutto lasciare campo libero a chi ha urlato di più senza dire niente, non lasciare che altri decidano per te. E così ho deciso di votare chi più ai avvicina alle mie idee ma anche chi non urla, non lancia proclami inattuabili, non scarica le proprie responsabilità su altri pur avendo avuto la possibilità di decidere, chi tenterà di cambiare in quale modo l'europa in una direzione più solidale, più umana, più negli interessi della gente. 

 IO VOTO L'ALTRA EUROPA
PER TSIPRAS

giovedì 22 maggio 2014

Per fortuna sono solo elezioni europee


Lo spettacolo di questi giorni della politica italiana è al limite della decenza oltre a manifestare alcuni aspetti molto pericolosi come quelli messi in campo dal Movimento 5 Stelle con i due padroni del movimento Grillo e Casaleggio. Nel nostro paese a qualunque tipo di votazione è sempre stato assegnato un significato diversi dal valore della votazione stessa: che si tratti di elezioni europee, comunali, provinciali, regionali o un semplice referendum la votazione in questione finisce per avere significati piolitici per il governo e per la maggioranza in carica. Ma mentre nel passato bene o male si finiva per parlare semplicemente di politica, oggi si sta assistendo ad uno scontro quasi fisico che trascende dalla politica e dal significato vero di queste elezioni. Mai come in queste elezioni europee si sarebbe dovuto parlare di europa considerato che tutti, chi più chi meno, hanno accusato l'europa di essere la maggiore responsabile degli effetti della crisi economica con la sua politica di austerità. Allo stesso modo però tutti, a parte qualche timido accenno, stanno alla larga dal nodo centrale che sarebbe quello di chirarire come l'europa dovrebbe cambiare, e si impegnano in un duello sensa fine il cui obiettivo è buttare più fango possibile addosso ai propri avversari. In questo esercizio diffamatorio il vincitore è naturalmente Grillo appoggiato da tutti i parlamentari del Movimento 5 Stelle che hanno iniziato a farsi vedere in televisione, dimostrando che seguono gli insegnamenti del proprio padrone anche se con toni meno enfatizzati del capo comico. Grillo però non si ferma solo all'offesa ma si sbilancia anche in propositi pericolosi che ne mostrano la vera natura sia sua che del movimento. Propositi anticostituzionali, antidemocratici che vanno dalla pretesa di abbattere il sistema attraverso una forzatura, alla istituzione di una specie di tribunale popolare costituito dagli iscritti al movimento che processeranno tutti coloro che si schiereranno contro il movimento stesso. L'Italia ha già vissuto un'esperienza simile ed i toni non sono molto diversi da quella nefasta epoca, così come allora si vedono folle inneggianti sotto il palco del comico ad appludire e ridere senza rendersi conto della pericolosità di quest'uomo che spara a zero su tutti, urla ed offende in virtù di una totale mancanza di progettualità politica come hanno dimostrato questi oltre 12 mesi di presenza dei grillini in parlamento. Al secondo posto in questa classifica personale del più trash della campagna elettorale c'è ancora lui, il condannato di Arcore. I suoi toni sono meno urlati e meno folcloristici che in passato, ma l'età, i problemi giudiziari finalmente arrivati ad una condanna definitiva nonostante tutte le sue leggi ad personam, ed il confronto perdente con Grillo, giocano un ruolo decisivo. La tiritera è sempre la stessa colorata ancora con i presunti comunisti del Pd con l'aggiunta del comportamento hitleriano di Grillo (e qui non gli si può dare torto), contornata poi da una serie di falsità impressionante sugli avvenimenti che hanno portato alla caduta del suo governo nel 2011. E' un leader ormai al declino che ha già avuto le sue occasioni nelle quali ha miseramente fallito, come era facilmente prevedibile, ed ormai i suoi proclami sono completamente offuscati dal dal comico genovese che ne sta conquistando buona parte dell'elettorato. Non potrebbe essere altrimenti considerato il vuoto che contraddistingue i due leader. Al terzo posto si classifica presidente del consiglio Renzi, che messo sotto pressione da Grillo non riesce a tenersi completamente fuori dal turpiloquio verso il movimento 5 stelle ma gli si possono concedere le attenuanti della legittima difesa. Naturalmente l'ex sindaco di Firenze ha fra le sue frecce spuntate i famosi 80 euro che recita come un mantra in qualsiasi trasmissione, in qualsiasi comizio o in qualsiasi intervista. Qualsiasi sia la domanda che gli viene posta lui riesce abilmente a infilarci gli 80 euro che da questo mese percepiranno circa 10 milioni di italiani e poco importa se buona parte se non tutti questi  euro saranno spesi per la Tasi o copriranno i mancati introiti derivanti dall'abolizione di alcune detrazioni fiscali. Ed infine questi 80 euro che hanno a che fare con l'europa ? Certo i suoi toni sono più affabili, meno volgari, più accattivanti ... ma alla fine il contenuto è esattamente lo stesso: assente. Poi ci sono le comparse offuscate dal caos mediatico messo in piedi dai tre leader di questa personale classifica. Ci sono le comparse che per farsi notare le sparano grosse, come Lega e Fratelli d'Italia, che si scagliano contro l'euro indicato come la causa di tutti i mali del nostro paese dimenticando che quando si è passati all'euro loro erano al governo. E le comparse che tentanto di mettere in piedi un discorso serio e veramente politico come quelli della lista Tsipras, quelli che fanno campagna elettorale come andrebbe realmente fatta parlando di come cambiare l'europa e la sua politica senza scegliere strade tortuose, impraticabili e pericolose. Ma questi sono anche i meno ascoltati anche se gli unici che potrebbero, qualora raggiungessero una buona percentuali di voti, tentare di cabiare qualcosa. La maggioranza degli elettori di questo paese ormai, almeno di coloro che andranno a votare, se non sentono le urla, le offese e le volgarità non sono in grado di prestare attenzione alle proposte che vengono fatte in termini realmente politici. .

domenica 18 maggio 2014

Una campagna elettorale trash più simile ad una guerra


Ormai manca solo lo scontro fisico in questa campagna elettorale dove si parla di tutto fuorchè di europa e degli eventuali programmi che  ogni partito porterebbe avanti una volta entrato nel parlamento europeo. Lo scontro è violento ed è un tutti contro tutti, Renzi contro Grillo, Grillo contro Renzi, il condannato contro Grillo e Renzi, la Lega contro l'euro. Sceneggiate e proclami che niente hanno a che vedere con l'europa nei quali si contraddistinguono proprio coloro che dovrebbero rappresentare il muovo, l'accoppiata Grillo-Renzi. Ieri il comico ha dato il meglio di se in un comizio a Torino dove le ha sparate in ogni direzione facendo riferimenti sessuali sulla Merkel e tornando sul Schulz ed il nazismo. Sparate che se fossero state fatte dal condannato si sarebbe aperto un tornado su tutti i giornali ed invece dette da questo comico travestito da politico, fanno ridere mentre ci sarebbe non tanto da piangere quanto da preoccuparsi fortemente al pensiero che un tipo del genere rischia di raggiungere una percentuali di consensi intorno al 30%. A questo delirio a 5 stelle si risponde con un altro delirio che è quello di Renzi il quale, pur con altro stile, pounta sul consenso europeo per trasformarlo in un consenso sul suo governo. Ed ecco allora che anche lui spara qualche tiepida offesa al grillo parlante e si fa riprendere mentre si esibisce in una palestra. A questo duetto fanno da contraltare le strilla della Lega con Salvini che non riesce ad andare oltre il grido di battaglia che ripete fino all'ossessione: euro criminale. E come si sa una bugia urlata e ripetuta all'inverosomile finisce per diventare una verità. La Lega ieri si è esibita in una manifestazione davanti all'abitazione di Prodi colpevole di averci trascinato nell'euro, dimenticando che i reali problemi dell'entrata nella moneta unica furono una gestione scellerata da parte del governo di allora (condannato-Bossi) che consentì speculazioni senza fine da parte sia del pubblico che del privato. Ma questo accadeva 14 anni fa, la situazione attuale non è tanto dovuta all'euro ma ad una crisi economica grave e, per quanto riguarda l'Italia, ad una negazione della stessa sempre da parte di un governo di centro destra del quale la Lega faceva parte. Ed il condannato ? Beh questa volta l'ex cavaliere è stritolato fra i due contendenti principali, abbandonato dalle sue colonne storiche, si divincola cercando di farsi notare con qualche sparata delle sue che risultano però dei colpi a salve rispetto alle bordate del leader del M5S. In mezzo a questo caos totale nel quale non si parla affatto di europa, a meno che non si vogliano prendere seriamente le sparate dei leghisti, e le elezioni europee sono trattate come una elezione politica che potrebbero avere ripercussioni sul governo Renzi. Il presidente del consiglio vuole conenso per ricevere una specie di investitura popolare alla sua politica, Grillo vuole conenso per poi chiedere addirittura le dimissioni di Giorgio Napolitano, in mezzo al solito i cittadini che si dividono fra chi non andrà a votare e chi si fa imbambolare dagli urlatori di questa scellerata campagna elettorale.

mercoledì 14 maggio 2014

Il complotto anti condannato ??? ... Ma parliamo di cose serie ...


Se si utilizzasse il linguaggio di Forza Italia si potrebbe parlare di complotto ... ad orologeria. Il partito degli azzurri è in forte difficoltà a causa delle malefatte finalmente scoperte e condannate del suo leader e dei suoi fondatori ed allora per risollevare le sorti della campagna elettorale ecco spuntare la tesi del complotto europeo ed americano contro l'ultimo governo Berlusconi. Le dentiere per tutti non sono state sufficienti per smuovere i sondaggi ed allora si prova la carta del complotto. Come se fosse un segreto che il condannato era mal digerito da tutti i governi occidentali e non perchè fosse l'unico, come sostiene lui, ad opporsi a Germania e Francia quanto a causa della sua incapacità a governare in un momento difficile a causa della crisi economica. Non è certo un segreto che l'unico obiettivo dei governi di centro destra guidati da condannato fose uno ed uno solo: impedire alla giustizia di mettergli finalmente le mani addosso. Nell'estate del 2011 il governo era allo sbando con la guerra fra il presidente del consiglio e Tremonti, con il condannato impegnato a negare la crisi fino al punto di far arrivare il paese alla soglia del fallimento come la Grecia. A parte tutti questi fatti evidenti se avesse voluto l'ex cavaliare avrebbe potuto non dimettersi prima e poi negare la fiducia al governo Monti, ma naturalmente non era in condizione di resistere alla propria incapacità e inadeguatezza. Meno male che è intervenuta l'europa e meno male che un presidente della repubblica come Napolitano lo abbia costretto alle dimissioni, altrimenti oggi l'Italia sarebbe in condizioni molto peggiori di quelle in cui si trova. Insomma il governo di centro destra non è caduto per un complotto internazionale o per un colpo di stato ma solo per la propria inadeguatezza e incapacità a governare una crisi gravissima che ha messo in ginocchio il paese. C'e' da meravigliarsi caso mai che ci siano ancora delle persone, il 20% degli elettori sembra, che ancora siano disposti a mettere a rischio il futuro dell'Italia votando una banda di pregiudicati senza scrupoli.

lunedì 12 maggio 2014

Al Nord si ruba .... al Sud si muore ... al Centro si specula .... Italia un paese da commissariare


Il bollettino di guerra odierno è diversificato da Nord a Sud con eventi di natura diversa ma ugualmente deprecabili, mentre in mezzo invece si utilizzano tali eventi per scopi puramente opportunistici. Al Nord ci si confronta con l'ennesimo episodio di corruzione che questa volta coinvolge un evento a carattere planetario come l'Expo 2015, al Sud si verifica l'ennesimo naufragio di un barcone della speranza che trasportava 400 disperati verso la speranza. In mezzo oltre alla follia degli ultras del calcio, c'è l'opportunismo di politici o presunti tali e di giornalisti legati a questi politici. L'evento più tragico è quello avvenuto al largo di Lampedusa perchè ancora una volta decine di disperati perdono la vita per fuggire dai paesi nei quali la vita non è più possibile. Persone disperate lasciate in mano a malviventi senza scrupoli che li trasportano su barconi fatiscenti verso una speranza che spesso di traduce in morte. L'Italia da sola non può fare più di tanto e se tutta la comunità internazionale, europa in prima linea, non affronterà seriamente il problema ancora molte vite umane saranno stroncate su quel mare. Le prossime elezioni europee non promettono niente di buono in tal senso considerati i sondaggi che danno molte formazioni politiche di destra antieuropeiste, xenofobe a percentuali vicine alla doppia cifra. L'Italia poi ha molto altri problemi interni da affrontare, primo fra tutti la corruzione dilagante ancora una volta esplosa in occasione della preparazione di un grande evento come l'esposizione internazionale. La politica sembra incapace di prendere realmente le distanze da episodi di questo genere che si verificano con regolarità impressionante nonstante la tangentopoli degli anni 90. Non sarà facile debellare questo malcostume favorito per esempio da una legge elettorale che impedisce ai cittadini di eleggere direttamente i propri rappresentanti da una parte, e dall'ostracismo ed ipocrisia della politica dall'altro. Oggi i fatti dell'expo sono sfruttati cinicamente da una parte della politica per sporchi scopi elettorali. Il partito del condannato, appoggiato dai suoi giornalisti, minimizza e non potrebbe fare altrimenti in quanto, anche se non esplicitamente rivelato, c'è il forte rischio che quel partito sia invischiato nello scandalo. Il comico vestito da politico sfrutta lo scandalo per dare fiato alle sue trombe starnazzanti e domani andrà a Milano a provocare per chiedere la sospensione dell'Expo e quindi darla vinta ai delinquenti ed ai corrotti. In mezzo a questi eventi un'altra domenica calcistica dove i tifosi si sono esibiti con striscioni inneggianti a personaggi come l'ultras romanista che sabato scorso ha preso a colpi di pistola i tifosi napoletani. Insomma leggendo qualsiasi giornale on line di queste ore, lo spettacolo è quello di un paese al quale non saranno sufficiente gli 80 euro o qualsiasi altra riforma per uscire dalla melma nella quale è caduto, travolgendo forse anche i cittadini onesti che sembrano essere ormai la minoranza.

domenica 11 maggio 2014

Bring Back Our Girls


La guerra come strumento di lotta al terrorismo ha fallito come d'altra parte era molto facile prevedere. Unico risultato è stato quello di spostare il teatro delle azioni dei terroristi del fondamentalismo islamico dalle città ed i luoghi del mondo occidentale, a luoghi meno sicuri e più pervasi da guerre civili e fratricidie. La scomparsa delle studentesse in Nigeria può essere inquadrato in questo contesto. Nonostante le guerre in Iraq ed in Afghanistan il mondo occidentale non ha modificato di una virgola il proprio atteggiamento nei riguardi dei paesi più poveri e più arretrati culturalmente. Il mondo occidentale e capitalista continua nel suo sfruttamento delle risorse naturali del terzo mondo, continua a mantenere quella parte del pianeta al proprio servizio senza fare niente per combattere la povertà, la fame, l'arretratezza fornendo la base per il diffondersi dell'odio e del fanatismo religioso. A dimostrazione di questo atteggiamento c'è la poca rilevanza che viene data dai media alla scomparsa delle circa 300 studentesse. In fin dei conti si tratta di ragazze di colore che avevano la sola colpa di voler studiare ed elevare il loro livello culturale e sociale, non sono giornaliste o missionarie occidentali, non sono magnati del petrolio e quindi a nessuno interessa la loro sorte. Le grandi potenze internazionali non si mobilitano, ma rimangono indifferenti perchè in fin dei conti non ci sono di mezzo interessi di alcun tipo e quindi non vale la pena impegnarsi per cercare di liberare le povere ragazze. Se non si cambia strada, ma difficilmente accadrà se nemmeno la crisi economica ha provocato un cambio di rotta nella società capitalista, le differenze fra occidente e terzo mondo saranno sempre pù marcate ed a farne le spese saranno le persone comuni come quelle ragazze che provano ad uscire dalla segregazione nella quale sono costrette da povertà, ignoranza e fanatsimo.

sabato 10 maggio 2014

Lo Stato stretto fra mafia e 'ndrangheta


La conferma della condanna a Dell'Utri e l'arresto dell'ex ministro Scajola, restituiscono l'immagine di un partito, Forza Italia, legato a doppio filo con la malavita dalla mafia siciliana all'ndrangheta calabrese. Ma se questi due personaggi di spicco di un partito, che bene o male ha governato per tre legislature negli ultimi venti anni, tenevano i collegamenti con le organizzazioni mafiose, il fondatore e padrone assoluto di quel partito può essere ritenuto esente da colpe ? Certo che no ed una dimostrazione, passata ormai in secondo piano, era anche la presenza, nel ruolo di stalliere, nella residenza del padrone di un uomo di spicco della mafia siciliana. C'è bisogno di altro per dimostrare la connivenza fra Stato e mafie considerato che il presidente del consiglio per tre governi dal 1994 al 2011 era il capo di quel partito ? Quando vedremo anche il reale responsabile di questi accordi e imbrogli alla sbarra e non per una semplice frode fiscale ? Ed ecco invece che lo Stato di appresta a riformarsi proprio con l'appoggio di un partito invischiato con le peggiori organizzazioni malavitose del paese. Contro queste riforme che saranno portate a compimento con mafia e 'ndrangheta servirebbe una mobilitazione generale piuttosto che una connivenza strisciante che porterà all'abbattimento della democrazia con sempre meno potere ai cittadini per consegnare lo stesso potere ai partiti e di conseguenza a chi li manovra. L'aspetto poi più squallido sta nella mancanza di una prospettiva di uscire da questo vortice poiché anche il nuovo che avrebbe dovuto porre fine a questa connivenza si è tirato indietro favorendo accordi scellerati. Ci vorrebbe una grande pulizia ma con una seria prospettiva alle spalle .... ed è proprio questa che manca.

venerdì 9 maggio 2014

A voltre ritornano .... ammesso che siano mai andati via


L'Italia, nonostante la crisi economica di questi anni che l'hanno relegata agli ultimi posti in europa come paese industrializzato, un primato lo ha conservato e consolidato: la corruzione e la collusione fra politica e le varie mafie del paese. E' un'industria che incrementa da sempre il suo fatturato, che ha saputo adattarsi e ribellarsi al tentativo della magistratura e della giustizia di debellare questa attività criminosa. Gli arresti dei vertici di Expo 2015 e dell'ex ministro Scajola sono frutto dello stesso malcostume italiano difficile da sconfiggere forse perchè facente parte del Dna se non di tutto il paese almeno di quella parte dei cittadini italiani che raggiunge il potere politico e/o economico. Naturalmente generalizzare è sempre pericoloso ma rimangono i dati oggettivi: non esiste in Italia una grande opera che prima o poi non sia stata inquinata o presa di mira da personaggi senza scrupoli che approfittano di questi avvenimenti per trarne interessi economici personali. E mentre fino a qualche decennio fa questo inquinamento avveniva solo al sud, oggi l'Italia si è uniformata e non esistono più differenze fra nord e sud. La malavita e il malcostume sono diffusi ovunque. Naturalmente queste attività malavitose non sarebbero possibili con la connnivenza e la complicità della politica. Poniamoci una domanda: chi ha messo personaggi come Greganti e Frigerio a gestire l'Expo di Milano ? La politica naturalmente. Personaggi con una storia che proviene da lontano, da tangentopoli, e che con quel curriculum sono stati inseriti in un avvenimento ad alto rischio di infiltrazione malavitosa. Ma i politici che gestiscono il paese e quindi anche questi eventi ricoprono i loro ruoli grazie a chi se non ai loro elettori ? Ecco siamo in un circolo vizioso dal quale nessuno può tirarsi fuori sia perchè invischiato direttamente ma anche indirettamente. L'ex ministro Scajola sono almeno 10 anni che ne combina una dietro l'altra ma per 10 anni è rimasto in politica grazie al voto dei cittadini. Si vero ormai i cittadini non hanno più potere nella scelta dei loro rappresentanti ma perchè votare un partito che ha fra le sue file personaggi di dubbia pulizia morale, politica e civile ? Certo se si dovesse evitare di dare il voto a partiti che presentano candidati con problemi di qualsiasi natura con la giustizia .... si rischia di non votare per alcun partito ... ma perchè non farlo ? Oppure davvero crediamo alla politicizzazione della magistratura e della giustizia ? E non ne faccio un discorso di ideologia politica perchè non esiste un partito immune da problemi giudiziari, chi più chi meno tutti hanno fra le loro fila personaggi di dubbia fama. Insomma sarebbe ora che l'elettore quando va nella cabina elettorale iniziasse a ragionare e visto che le ideologie ormai non esistono più, purtroppo, sarebbe bene usare altri criteri nella scelta dei partiti che ci rappresenteranno. Un criterio dovrebbe essere questo: presentare candidati sui quali non esiste alcuna ombra. Questa sarebbe una rivoluzione vera che porterebbe ad un cambio di indirizzo al paese.

mercoledì 7 maggio 2014

Quello che avviene negli stadi è lo specchio di quanto avviene in politica ..... o viceversa

Ormai tutti gli allievi hanno superato il maestro. Il maestrp è il condannato, colui cioè che, circa venti anni fa, ha dato inizio alla stagione della politica urlata, della propaganda incentrata non sulle proprie proposte e sui propri programmi, quanto sulla denigrazione ed offesa dell'avversario politico. Purtroppo la sinistra non ha mai saputo controbattere questo stile di fare politica ed anzi in questi anni è scesa proprio sul terreno del caimano uscendone perennemente sconfitta. Poi è arrivato il Movimento 5 stelle con Grillo ed i toni si sono ulteriormente alzati in virtù del nuovo grande comunicatore, anche lui dedito allo strillo, alle urla, ai famosi vaffa rivolti a tutto e a tutti, indice anche in questo caso di un vuoto di contenuti allarmante. Grillo non risparmia nessuno nè fra i politici nè fra le istituzioni assumendo atteggiamenti che ricalcano storie già viste e vissute in un tempo nemmeno tanto lontano della storia d'Italia. Ed anche lui come il condannato riceve un consenso senza precedenti al primo test elettorale dimostrando lo squallore nel quale è caduta la maggioranza del paese. A dimostrazione che la storia passata e recente niente insegna, il segretario del Partito Democratico nonchè presidente del consiglio segue anche lui le gesta dei vari D'Alema, Veltroni, Prodi e si contrappone al comico genovese sullo stesso terreno dell'ingiuria e dell'offesa verso l'avversario o colui che si contrappone alla sua azione. Un presidente del consiglio che definisce "gufi e sciacalli" i suoi oppositori senza nemmeno preoccuparsi dei contenuti espressi da coloro che hanno idee diverse, non dimostra certo un grande senso delle istituzioni e della demcrazia. Tutta gente insomma che pretende di avere la verità in tasca e che si scontra quotidianamente o sui giornali, o nelle televisioni o nella rete a suon di paroloni volgari ed offensivi. Ci si meraviglia poi se negli stadi (tanto per parlare di attualità) il tifo si manifesta non più come sostenimento alla propria squadra quanto come contrapossizione verbale e fisica con la squadre avversaria e contro i suoi tifosi. Quello che è avvenuto sabato sera non è altro che la certificazione di questo stato di cose: uomini delle istituzione e un giocatore di calcio scendono a patti con un ultras di una squadra di calcio. E perchè la campagna elettorale per le europee ha qualcosa di diverso dal tifo urlato di uno stadio durante una partita di calcio ? Non ci meravigliamo o scandalizziamo .... questa è l'Italia.

lunedì 5 maggio 2014

Dallo sport alle istituzioni ... un paese in mano ai pregiudicati ...


Questo strano paese fornisce sempre spunti che possono essere interpretati in maniera esilarante o drammatica a seconda dello stato d'animo, ma sicuramente densi e pregni di ipocrisia. Da due giorni giustamente i media si interrogano e accusano lo stato di essere stato messo sotto scacco da delinquente ultras del Napoli che ha deciso a suo piacimento se giocare o meno una partita. Ma gli stessi media poi non si scandalizzano ed accettano se, fatto ancora più grave, lo stesso stato si affida, per riformare se stesso e la carta costituzionale, ad un pregiudicato. Dove sta la differenza in questi due episodi che denotano quanto ormai la nostra democrazia sia in mano a dei delinquenti ? Alla fine nessuna e il secondo caso, quello delle riforme costituzionali, è sicuramente più grave della finale di Coppa Italia. Questa è l'Italia in mano a pregiudicati nello sport, in mano a pregiudicati che decidono come dovranno essere riformate le istituzioni, in mano agli evasori fiscali che condannano i cittadini onesti ad essere subissati di tasse ed a perdere il lavoro. Un quadro desolante reso ancora più preoccupante e senza speranze da tutte le forze politiche che, senza vergogna, in queste ore sfruttano quello che è accaduto sabato sera a Roma per la loro campagna elettorale. Ed è questo l'aspetto che non lascia speranze. Gli episodi possono essere superati se qualcuno fa intravedere una luce, un obiettivo ma per fare queso quel qualcuno deve avere un progetto da portare avanti. In questo momento in Italia nessuna forza politica ha un progetto o un modello di sviluppo da attuare e la dimostrazione sta appunto nel fatto che si deve ricorrere alla finale di coppa italia, ad un ragazzo in fin di vita, ad un delinquente con una maglietta che inneggia ad un assassino per alzare i toni della campagna elettorale.

Trentanni di scelleratezze per arrivare al SI di 'a carogna


Dopo l'ennesimo episodio di violenza, che è strettamente legato al calcio anche se in molti si affannano a dichiarare che è avvenuto fuori dallo stadio, le dichiarazione di sdegno, le promesse di improbabili giri di vita, le accuse da parte di giornalisti e politici si sprecano ma ancora una volta non cambierà niente. La degenerazione del tifo calcistico viene da lontano e nessuno fra coloro che ruota intorno a questo mondo può chiamarsi fuori. Non si possono chiamare fuori i diretti protagonisti (calciatori, allenatori e società calcistiche in generale), non si possono chiamare fuori i giornalisti sia della carta stampata che delle televisioni, non si possono chiamare fuori nè dirigenti calcistici nè politici e nemmeno lo stato in generale. La violenza arriva da lontano e si può anche individuare un momento nel quale si è avuta una svolta: la nascita di una trasmissione basata sulla violenza e sullo scontro verbale che aveva l'unico obiettivo di contrapporre le squadre forti del nord (Inter, Milan, Juventus) con quelle del sud (Roma e Napoli). Una trasmissione nella quale i presunti giornalisti si contrapponevano mettendo in scena uno squallido teatrino fatto di dubbi, sospetti soprattutto indirizzati verso gli arbitri colpevoli di aiutare una società piuttosto che un'altra. E' in quegli anni che la contrapposizione delle tifoserie nord-sud ha alzato l'asticella passando dagli sfottò a veri e propri atti di violenza premeditata. Dopo poi la vittoria del mondiale del 1982 sono entrati a gamba tesa nel mondo del calcio i politici che hanno iniziato a pavoneggiarsi o all'interno degli stadi o in queste trasmissioni spazzatura che, dopo l'esordio nella tv pubblica, si sono moltiplicate nelle televisioni private. Queste trasmissioni hanno avuto successo facendo leva sulla parte malata della tifoseria che ha trovato spazio sia in queste trasmissioni sia poi nelle società che hanno usato queste bande a proprio uso e consumo per creare quel clima da guerriglia all'interno degli stadi. E poi vogliamo parlare dei giornali sportivi ? Siamo l'unico paese nel quale esistono almeno tre o quattro giornali che parlano solo di sport e quindi principalmente di calcio e che quindi per poter scrivere per un'intera settimana devono trovare argomenti che spesso sono relativi alle polemiche sugli arbitraggi. Ai giornali si sono poi aggiunte le televisioni fino ad arrivare al delirio odierno dove esistono almeno tre trasmissioni sportive al giorno e addirittura dei canali televisivi dedicati ad una singola squadra di calcio. Infine le partite che oggi si svolgono quasi per l'intera settimana fornendo materiale quitidiano per le polemiche che non finiscono mai. Tutte queste potenziali micce alla fine riescono a far scoppiare qualche bomba che sfocia in eventi terribili come quello di sabato. Ultimamente poi c'è stato un ulteriore salto di qualità con le bande di ultras che dettano legge all'interno dello stadio fino ad arrivare a decidere se una partita vada giocata o meno. Lo spettacolo di sabato sera, con un pregiudicato salito in cima ad una rete di protezione indossando una maglietta inneggiante ad un assassino condannato in via definitiva, è l'emblema della resa dello stato e delle sue forze dell'ordine. In uno stato civile quella partita non si sarebbe giocata e quel delinquente sarebbe stato tirato già a forza dalla rete e portato in galera. Ed invece è lui, una volta rassicurato che il raggazzo gravemente ferito era stato colpito da un ultras della Roma e non da tifosi della Fiorentina, ha dato il benestare per disputare la partita ed il tutto sotto gli occhi del Presidente del Senato e del Presidente del Consiglio: le istituzioni in mano ad una carogna .... come si fa chiamare il presunto tifoso. La partita naturalmente andava giocata, troppi interessi e troppi danni rinviarla, ma era necessario avere l'assenzo del capo ultras dei napoletani ... una volta che l'uomo carogna ha detto si ... lo spettacolo ha avuto inizio ... in barba ad un ragazzo che forse morirà per questa partita.

venerdì 2 maggio 2014

Dai partiti ideologici ai partiti ... con Giovanardi


Sono in molti quelli che vedono la caduta delle ideologie come un fatto positivo che dovrebbe portare un movimento politico a fare delle scelte non sulla base di principi ideologici quanto piuttosto valutandone i vantaggi per il paese e per i cittadini. Forse la società postideologica è ancora troppo giovane per fare realmente un salto di qualità dal punto di vista politico, sta di fatto che oggi è sempre più difficile e complicato valutare le differenze fra i progetti che può avere un partito rispetto ad un altro. Fatto sta che oggi si può sentire qualsiasi partito fare le stesse proposte come ridurre le tasse, aumentare la produttività, far crescere il lavoro, diminuire il costo del lavoro e via dicendo, ma in che modo e con quale progetto di società è difficile se non impossibile saperlo. Questo perchè ogni partito non ha un modello di società di riferimento, non ha più appunto un'ideologia da seguire e prosegue a naso a seconda del momento, naviga a vista senza avere chiaro quale sia il proprio obiettivo. Ed ecco allora lo sconcerto quando ci si trova ad affrontare un qualsiasi tipo di elezione. Molte parole d'ordine sono comuni e si finisce poi per votare il leader o la persona di spicco indipendentemente dal progetto politico, anche perchè sempre assente. Questa situazione si è aggravata, almeno per le elezioni politiche, a causa della legge elettorale che costringe l'elettore a votare a scatola chiusa non potendo nemmeno scegliere i propri candidati. C'è anche da dire poi che gli italiani questa democrazia che reclamano non l'hanno mai usata a pieno quando ne avevano o ne hanno la possibilità. Come si può pensare per esempio che alle elezioni europee di 5 anni fa Berlusconi abbia ricevuto centinaia di migliaia di preferenze sapendo che mai sarebbe andato al parlamento europeo ? E quanti hanno utilizzato veramente le preferenze quando era possibile alle elezioni politiche ? Ed anche in questa situazione sarebbe possibile utilizzare in maniera più oculata il voto per esempio non mettendo la croce sul simbolo di partiti che al loro interno personaggi come per esempio Giovanardi. Qui non c'entra nè l'idea politica nè altro perché credo che nessuno sappia quali siano le idee di questo presunto politico oltre l'odio per gli omosessuali ed ora il suo appoggio per dei criminali anche se poliziotti. Avere in parlamento personaggi come questo è anche il risultato non solo di una legge elettorale che non consente la scelta dei parlamentari ma an che e forse soprattutto un quadro politico ormai senza una vera e propria identità. Il ritorno alle preferenze, che nessuno vuole (anche coloro che ora sbraitano per averle ma che non hanno fatto niente fino ad oggi per reintrodurle), probabilmente non modificherebbe sostanzialmente la situazione ma almeno il politico scellerato dovrebbe rendere conto ai propri elettori delle scemenze e delle sempiaggini che affida ai mezzi di informazione.