lunedì 30 novembre 2009

La barzelletta del giorno: Berlusconi non è un mafioso

(Video pubblicato da r-esistenza-settimanale)
Berlusconi probabilmente non sarà mai condannato per mafia, anzi non sarà mai nè processato nè condannato per altri reati nei quali è invischiato, ma certamente non è molto difficile associare i suoi metodi per arrivare al potere ai metodi utilizzati dalla mafia. D'altra parte il suo ultimo grido "Strozzerei chi ha scritto la Piovra", suona come una specie di autodenuncia e confessione. Chi può minacciare persone che hanno scritto della mafia o della camorra se non un mafioso o un camorrista ? Berlusconi non ha fatto altro che mettere in atto il piano golpista della loggia massonica alla quale è iscritto: la P2. Il golpe ideato da Gelli prevedeva l'infiltrazione nelle posizione chiave del sistema, un tentativo fallito negli anni 70 ma messo poi in atto e portato quasi a termine da Berlusconi con la complicità del suo amico Bettino Craxi. Il cavaliere ha iniziato la scalata con l'acquisizione di una televisione via cavo che successivamente ha trasformato in un potente strumento di controllo dell'informazione televisiva. Alla televisione ha affiancato giornali ed una casa editrice, proprio come prevedeva il piano della P2. La macchina era quindi pronta per consentire di attuare la parte operativa del piano stesso e scende in campo. Attraverso le sue televisione mette un atto un vero e proprio lavaggio del cervello mediatico della nazione, una campagna elettorale fatta di proclami lanciati a destra e sinistra senza contenuti veri e propri, ma la maggior parte degli italiani, ormai ipnotizzati dalle sue televisioni e dai suoi giornali, non sono stati capaci di analizzare criticamente le sue fasulle proposte. Aiutato in questo suo piano da una opposizione "inadeguata" ad affrontare una tale macchina da guerra è avvenuto l'irreparabile. Silvio Berlusconi è diventato presidente del consiglio per ben tre volte e una volta entrato direttamente nel sistema ha agito e sta agendo per distruggerlo come prevedeva il piano di Licio Gelli. Tutta la sua azione politica non può che inquadrarsi in questo quadro generale, sia per le iniziative legislative tutte indirizzate a distruggere un sistema giudiziario che tenta disperatamente di fare giustizia, sia per l'alleato che si è messo al fianco come elemento destabilizzatore del paese, la Lega. Un disegno che appare chiaro anche dalle dichiarazioni che spesso Berlusconi rilascia a ruota libera e che denotano, se analizzate con un minimo di attenzione, un disprezzo per lo Stato, per la democrazia e per chi lotta affinchè questa democrazia sopravviva. Le ultime sprezzanti esternazioni in merito alla Piovra ed a chi parla di questo cancro della società italiana (discreditando la Sicilia e l'Italia nel mondo intero secondo lui) ne sono un chiaro esempio. Atteggiamenti e discorsi da mafioso ....

giovedì 26 novembre 2009

Dopo la seconda era fascista inizia anche quella oscurantista


Si parla spesso per quanto riguarda la giustizia di sentenze o di avvisi di garanzia ad orologeria, emesse cioè in momenti particolari, beh oggi la decisione della Commissione Sanità del Senato rientra in questo tipo di decisioni. Ieri si è celebrata la giornata contro la violenza sulle donne ed oggi arriva una decisione che va nella direzione opposta, quella cioè di favorire la violenza sulle donne: è stata bloccata la commercializzazione della pillola abortiva RU486. Una pillola che non rappresenta altro che una modalità meno traumatica e invasiva per abortire, ma nel nostro paese, dominato dalla chiesa cattolica, questa tecnica è vista come troppo poco dolorosa per la donna. D'altra parte quando Adamo ed Eva furono cacciati dal paradiso terrestre per aver mangiato una mela, Dio lo disse chiaramente alla donna puntando il dito contro di lei: patirai pene inimmaginabili. Il nostro stato, dimostrando ancora una volta la mancanza totale di rispetto della costituzione, dimostra ancora una volta la propria ... sottomissione alla chiesa cattolica. Già il fatto di insediare una commissione del senato rappresentava un fatto anomalo come se si trattasse una nmuova tecnica abortiva diventasse un momenti di decisione politica, un fatto sconcertante se si pensa che si tratta esclusivamente di una tecnica che consente l'aborto senza intervento chirurgico. E così il nostro paese oltre che nella seconda era fascista ora si trova anche ricaduto nel più profondo oscurantismo. Governato da una maggioranza impegnata nella salvaguardia del suo capo Silvio Berlusconi, nella pulizia etinica degli extracomunitari, nella salvaguardia dei propri parlamentari coinvolti in reati di mafia, nella privatizzazione di beni comuni come l'acqua, nel lasciare a se stessi i cittadini in un momento di crisi economica senza precedenti perchè troppo preso dagli altri problemi, guidata da un personaggio che predica moralità salvo poi dedicare il proprio tempo ad attività che con la morale predicata hanno poco a che vedere, che ricorre all'europa quando fa comodo, insomma siamo alle prese con uno dei periodi più bui della nostra storia democratica. Domanda .... ma questo è il paese che ci meritiamo ?

martedì 24 novembre 2009

Giustizia, trans e pause pranzo .. tutta melma che sommerge i veri problemi


I numeri snocciolati oggi dal Tg5 in materia di giustizia (una fonte quindi al di sopra di ogni sospetto) sono impressionanti. Il numero di processi in corso in Italia fra civili e penali arriva a quasi 9.000.000 di processi, siamo al primo posto in europa distanziando di tre lunghezze circa il paese europeo più vicino a noi con circa 3.000.000 di processi. La durata media per il primo grado supera i due anni mentre per il secondo grado si arriva a quattro anni ed oltre, ed anche in questo caso ci distinguiamo in europa per essere i più lenti di tutti gli altri sistemi europei. Ma il dato su cui riflettere rimane comunque il numero stratosferico di processi e una buona riforma della giustizia dovrebbe partire da quel dato. Che senso avrebbe infatti stabilire la durata di un processo per legge senza capire le motivazioni che determinano in un paese come il nostro un così elevato numero di processi civili e penali senza nessuna esclusione. Le considerazioni possono essere di tre tipi: la prima è che forse le leggi che regolano la vita sociale e vicile nel nostro paese sono troppe e troppo spesso complicate, la seconda riguarda la litigiosità del nostro popolo e la mal sopportazione di leggi che regolino la vita civile nel paese ed alle quali il cittadino italiano tende a sottrarsi per il proprio interesse personale, la terza considerazione riguarda l'alto numero dei processi penali diretta consequenza probabilmente della poca certezza della pena che esiste in questo paese. Tutti questi problemi possono essere superati e risolti semplicemente con una legge che stabilisca in due anno la durata di ogni singolo processo pena la cancellazione del processo stesso ? Certamente i tempi sarebbero drasticamente abbattuti ma a scapito di quanti processi non celebrati e conclusi ? L'1% dice il ministro Alfano ma i dati lo sconfessano, diverse centinaia di migliaia sicuramente. E' questa la riforma che un paese civile e democratico avrebbe diritto di avere ? E' una domanda a cui saprebbero rispondere anche i bambini delle elementari ..... ma a loro sfugge un particolare .... c'è un uomo da salvare da processi e condanne certe in questo paese ... il cavaliere nonchè presidente del consiglio Silvio Berlusconi e per questa missione impossibile il ministro della giustizia impiega tutte le sue energie e tutta la sua fantasia, non importa se a discapito della nazione intera.
Mentre il governo è impegnato in questa impresa ed in altre minori (dalla pausa pranzo alla lotta contro gli ammalati della pubblica amministrazione, dal turismo con alberghi trasformati in casino' alla privatizzazione ora dell'acqua ma da lì all'aria il passo è breve) e mentre ci si sofferma su qualche notizia positiva com la crescita trimestrale del Pil, l'occupazione va a rotoli ma nessuna ne parla come si dovrebbe. Agricoltori oggi in rivolta a Roma, fabbriche e aziende sull'orlo della chiusura con lavoratori che manifestano occupande piazze e salendo su campanili o torri che siano per mostrare tutta la loro disperazione. Notizie date in fretta anche dai Telegiornali troppo impegnati con la giustizia e con il mondo dei transessuali in rivolta che minacciano giorno dopo giorno di rendere pubblici i nomi dei loro clienti eccellenti. Che lo facessero una volta per tutte cosi' ci togliamo questo pensiero, tanto la politica ormai fagocita ogni scandalo facendosi forte dell'investitura ricevuta quasi come una investitura divina dal popolo. Ma il popolo italiota quando ancora è disposto a sopportare questa melma che giorno dopo giorno sommerge sia chi governa sia chi ... almeno sulla carta .. dovrebbe fare opposizione ?

lunedì 23 novembre 2009

Il decadimento delle istituzioni


Il periodo storico che stiamo vivendo è sicuramente un momento contraddistinto da una decadenza generale nella quale anche il nostro paese è profondamente coinvolto. Una decandenza, che colpisce ogni settore della vita sociale e quindi anche il mondo politico a iniziare dalle più alte istituzioni fino a scendere ai governi locali, che ha avuto un notevole impulso a partire dalla scorsa estate.. Non passa giorno in cui non accada di leggere notizie che rappresentino un segnale icontrovertibile di quanto affermato sopra. Sembra un specie di gara a chi assume atteggiamenti, a chi spara affermazioni, a chi fa dichiarazioni, a chi lancia proclami di sempre più basso livello. Berlusconi, presidente del consiglio, beccato a fare promesse per incarichi politici sia a livello locale che nazionale ed europee a donnine allegre che gli elargivano i loro favori sessuali, ha aperto la stagione del declino istituzionale in grande stile. Marrazzo ha proseguto in grande stile non tanto pe le sue discutibili frequentazioni quanto per non aver saputo rispondere in maniera adeguata ai tntativi di ricatto subiti. Allontanandosi dalla sfera dei comportamenti sessuali per occuparsi più strettamente di problemi politici, nei giorni scorsi c'è stata l'uscita di Schifani, che approfittando dell'assenza di Napolitano per una visita all'estero, ha fatto affermazioni fuori luogo su elezioni anticipate ben sapendo che nè lui nè il Presidente della Repubblica non possono decidere in merito. Sabato arriva Fini che in un discorso ufficiale usa un termine volgare, dando dello stronzo a chi usa parole di troppo nei confronti degli immigrati. Certo parole ormai di uso comune ma che in bocca ad un presidente della camera stonano oltre ad essere profondamente diseducative. Quello delle parole volgari è una tecnica usata spesso da Berlusconi per offendere gli avverasi politici da coglioni, a imbecilli, ad altri epiteti di basso livello che mostrano disprezzo per chi ha idee diverse dalle sue. Passando poi dai comportamenti personali alle iniziative puramente politiche la situazione non migliora e si prosegue nel decadimento soprattutto per certi interventi che poco hanno a che fare con la ideologia politica. Come non inquadrare in questo genere di comportamenti le iniziative del ministro Brunetta che oltre offendere i pubblici dipendenti, oltre che prendersela con i piu' deboli, altro non ha saputo fare mostrando anche lui una dialettica discutibile e una capacità di intervento veramente invvovativa. Nei giorni scorsi poi si è avuta la notizia della caccia al clandestino di cui si stanno facendo promotori alcuni comuni del nord che organizzano veri e propri rastrellamenti o che incitano la cittadinanza a prodigarsi per stanare questi poveracci fuggiti dai propri paesi ridotti sull'orlo della fame grazie al mondo occidentale. Iniziative alle quali si sperava di non assistere più dalla fine del nazzismo. Nel frattempo, nel pieno di una crisi economica senza precedenti con centinaia di migliaia di nuovi disoccupati, il governo di che cosa si occupa ? Di privatizzare l'acqua per mano del ministro Ronchi e di tentare di abolire la pausa pranzo durante l'orario di lavoro da parte del ministro Rotondi. Il primo provvedimento rientra nello smantellamento dello stato e dei beni e servizi pubblici a favore del privato, il secondo ha tutta l'aria di una sortita per salire agli onori della cronaca. Tutti segnali del basso profilo che contraddistingue questa maggioranza ma tutta la politica in generale considerato quanto sia latitante l'opposizione nel dare risposte efficaci ed incisive per contrastare un decadimento inarrestabile.

venerdì 20 novembre 2009

La dura vita del ministro della giustizia nel governo Berlusconi

Se c'è un ministro che nei vari governi del presidente del Milan si è sempre guadagnato la pagnotta questi non può essere che il ministro della giustizia. Anche nella legislatura attuale questa regola è ampiamente rispettata. Tutti gli altri ministri si occupano di questioni di secondaria importanza. Tremonti tiene i conti della baracca: un quaderno a quadretti, ogni pagina divisa in due colonne, su una entrate sull'altra uscite, non deve fare altro che somme e differenze e fare in modo che il totale della colonna di destra (le uscite) non superi di molto il totale della colonna di sinistra (le entrate). Non ci riesce molto bene a dire il vero. La Carfagna dopo aver dato il meglio di se con la legge che criminalizza prostitute e loro clienti (ad esclusione della prostituzione di alto bordo quella delle escort) ora non si sa bene cosa faccia e visto che non fa nemmeno i calendari il suo stipendio da ministro è praticamente rubato. Maroni è impegnato a rincorrere con le sue barchette i clandestini nel canale di Sicilia, ed ora che il flusso è diminuito, si diverte con gli autobus trasformati in celle di detenzione a raccattare extracomunutari per la città di Milano. Si era inventato le ronde, ma sono state un perfetto fallimento ed in questo momento è a corto di idee. Ronchi, con quella sua faccia da spiritato, è stato per quasi un anno e mezzo a partorire un decreto per toglierci l'acqua e dopo averlo fatto approvare con voto di fiducia (paura ehhhhhh), e' ritornato a fare la controfigura dietro le spalle di qualche ministro più importante di lui in cerimonie ufficiali. Il ministro della guerra La Russa ha il suo giocattolino in Afghanistan e, dopo che gli hanno tolto l'Iraq (si dice che abbia fatto delle bizze incredibili), se lo tiene stretto stretto perchè se dovessimo venire via anche da quel territorio non saprebbe proprio cosa fare. Calderoli dovrebbe occuparsi della semplificazione legislativa, ma per uno come lui che fa gia' fatica a comprendere la lingua italiana, semplificare è diventata un'impresa ardua e infatti le leggi che escono da questo governo sono illeggibbili e incomprensibili. Brunetta, dal basso della sua altezza, scaglia i suoi strali a destra e sinistra contro tutta la pubblica amministrazione con risultati deludenti, spendendo piu' di ogni altro suo predecessore e impegnando i pubblici dipendenti in una serie di puttanate che portano via tempo e denaro (la pubblicazione delle assenze è una di queste). Si dice che trattandosi di un rompiscatole, il cavaliere gli abbia assegnato questo incarico per non trovarselo fra i piedi. Bossi, pover'uomo, è stato nominato ministro con badante al seguito per tenerlo buono da una parte e non fare danni, tanto le riforme che lui vorrebbe, il presidente del Milan non le vuole, ogni tanto un contentino, ogni anno un viaggio dalle sorgenti del Po a Venezia è lui se ne sta buono buono, altro stipendio rubato. La Brambilla, ultima arrivata della squadra, è forse quella che ruba più di ogni altro lo stipendio. Per incentivare il turismo ha pensato di mettere in ogni albergo un casinò con anche una bella batteria di slot machine, trasformando il bel paese in una Las Vegas continentale, ma si sa Berlusconi, dopo averla chiamata per nome sul palco del congresso del Pdl ("dove sta quella zoccola della Brambilla" aveva detto), le doveva un pendserino riparatore e quindi un ministero non lo ha negato nemmeno a lei.
Ma veniamo ad Alfano, uno che di grattacapi ne ha da vendere e che si deve arrampicare sugli specchi ogni sei mesi almeno per portare a termine l'impegno più gravoso di questo governo: tenere Berlusconi lontano dai processi e dalla galera. Il povero ministro aveva iniziato la legislatura portando a termine il suo compitino .... ma dopo palese copiatura. Infatti, pur cambiando il nome alla sua leggina ad personam, il lodo Alfano, era chiaro che questo provvedimento era figlio del più famoso fino ad oggi Lodo Schifani. Sembrava fatta ed invece ci si è messa di mezzo la Corte Costituzionale, il più famoso covo di comunisti del nostro paese. Conscio del gravoso impegno che gli aveva assegnato e delle sue difficoltà, Berlusconi gli ha messo sulle spalle una specie di tutore ... il fido avvocato MaVaLa' .. nonchè Ghedini. Sotto la guida del prode avvocato il ministro ha lavorato notti intere ma niente ha potuto contro la rossa Corte Costituzionale che gli ha rimandato indietro il suo gioiellino. Sono iniziate alre notti insonni per il prode ministro che, dopo aver subito le sfuriate del cavaliere, si è messo al suo tavolino a scrivere articoli, modificare leggi, studiare la costituzione, fino a che è riuscito a partorire un altro topolino. Una legge semplice e concisa, in nome della semplificazione: se un processo dura piu' du 6 anni (2 anni per ogni giudicato) che si fa ? Il processo non si celebra più. Ma dico io ci voleva tanto ? Sembra semplice ma il ministro ci inserisce un tocco di genio (suo o suggerito da MaVaLa' .. ? non lo sapremo mai): il provvedimento sarà retroattivo. Bello vero .. ? In questo modo i processi diventeranno più veloci per legge e quelli che non saranno celebrtai nei termini di legge saranno annullati. La giustizia finalmente in Italia funzionerà. A proposito ... con questo provvedimento e con la retroattività decadranno i processi Mills e Mondandori nei quali è coinvolto Berlusconi. Ehhh ma allora siete proprio dei comunisti ... si può pensare ad un persona singola, benchè presidente del consiglio, quando c'è in ballo il funzionamento della giustizia ? No e allora avanti si vada. I magistrati fanno notare che se non si accompagna il provvedimento con maggiori mezzi alla magistratura, si rischia di non celebrare qualcosa come 100.000-150.000 processi, proprio in considerazione dei tempi della giustizia italiana. Per controbatte questa tesi, Alfano si mette a studiare, a fare un po' di statistiche e ieri in parlamento snocciola i suoi dati in una ragionamento che .... mostra delle crepe come ogni volta che si parla di statistiche e di dati. Lui afferma che in realtà il provvedimento interesserà solo l'1% dei processi nel paese .. insomma un'inezia e quindi il ministro è sorpreso da tutta questa indignazione per il suo nuovo gioiellino. Ma scusa Alfano ... se il tuo provvedimento bloccherà solo l'1% dei processi nel paese significa che già ora la giustizia funziona e che solo l'1% dei processi appunto sfora i 6 anni previsti dal tuo provvedimento .... ma allora per che cosa hai lavorato cosi' tanto ? per produrre una legge che avrà un impatto solo sul'1% dei processi ? .... Il ministro è imbarazzato farfuglia e si lascia sfuggire ... si ma in quel 1% ci sono anche i processi del presidente del Milan .... E si ritorna punto e a capo. Povero ministro quanto lavoro ti da il tuo capo ... ma almeno ti è riconoscente ? ti elargisce qualche indennità particolare ? Oppure ti invita a palazzo Grazioli per cenare con qualche escort ? E poi ora se per caso questo provvedimento supera l'esame del soviet della Corte Costituzionale .. già si preannuncia un referendum ... Insomma non c'è pace per te ... di la verità tornassi indietro preferiresti fare il ministro della giustizia o quello del Turismo ?

giovedì 19 novembre 2009

Un mondo alla rovescia

I tempi cambiano e non sempre tali cambiamenti comportano dei miglioramenti della società, a volte poi ci sono dei veri e propri stravolgimenti di ruoli e di ideali che lasciano quanto meno perplessi. E' di oggi la notizia che il ministro dell'economia di un governo di centro destra, Giulio Tremonti, è stato invitato a Pechino a tenere una lezione alla Scuola del Partito Comunista Cinese. Si proprio cosi' ... il piu' longevo stato comunista va a prendere lezione da un ministro di un governo neo fascista. Il ministro che ha inventato la robin hood tax per banche e compagnie petrolifere, ingannando la gente che in questo modo si toglievano soldi ai ricchi (banche e compagnie petrolifere appunto) per dare soldi ai poveri .... ai quali poi le suddette banche e compagnie petrolifere hanno a loro volta tolto gli stessi soldi che hanno dovuto sborsare per questi balzelli. Risultato: alla fine chi ci ha rimesso e' stato sempre il cittadino comune. La globalizzazione ha caustao anche stravolgimenti di questo genere in cui non si riconosce più chi sta da una parte e chi da un'altra, chi segue un ideale e chi un altro, in una confusione generale di ruoli che che aumentano l'insicurezza generale e minando anche i capisaldi più solidi della storia.

La svendita del pubblico a favore del privato: un attacco continuo e pericoloso alla democrazia

Prestare troppo attenzione sulla contrapposizione a Berlusconi in quanto capo della maggioranza, può portare al rischio di trascurare provvedimenti pericolosi che questo governo sta adottando su settori strategici per la vita di un paese che abbia a cuore la democrazia, la qualità della vita dei propri cittadini e lo sviluppo della società civile. Pur essendo favorevole alla politica dell'antiberlusconismo, alla opposizione a prescindere cioè verso un uomo che ha cambiato in peggio la realtà politica del paese e che è entrato in politica solo ed esclusivamente per difendere i propri interessi e tenersi lontano dalla galera, sarebbe necessario tenere alta l'attenzione su decreti e leggi, che questo governo sforna, che costituiscono delle vere e proprie spallate dalla democrazia ed alla libertà. E' notizia di questi giorni per esempio l'iniziativa di un assessore di un comune del bresciano che ha dato il via all'operazione Bianco Natale con l'intento di ripulire il paese dagli extracomunitari prima della feste di Natale. E' una delle tante iniziative che costituiscono la diretta consequenza delle legge razziali emanate sotto la spinta dei fascisti della lega e sulle quali a mio avviso non c'è stata sufficiente mobilitazione da parte dell'opposizione.
In questi giorni invece il governo e la maggioranza sono impegnati nella distruzione del pubblico a favore del privato in settori strategici come quello dell'istruzione e dei servizi essenziali. Un articolo della riforma Gelmini sull'Università è stato a mio avviso considerato con troppa leggerezza: la norma in questione prevede che i Consigli di Amministrazione dell'Università dovranno essere composti per il 40% da privati. Il Consiglio di Amministrazione è un organo che sovraintende alla gestione amministrativa, finanziaria, contabile e patrimoniale dell'Università, che non dimentichiamolo è una istituzione pubblica. Con questo articolo quindi si demanda la gestione di un ente pubblico ai privati, una decisione veramente pericolosa se si pensa che l'Università poi dovrebbe essere il luogo deputato alla didattica ed alla ricerca, che in questo modo sarà sempre più al servizio degli interessi privati piuttosto che a quelli della comunità pubblica. In pratica si demanda ai privati la gestione dei fondi che lo Stato assegna alle Università per la loro gestione oltre quelli derivanti dalle tasse che gli studenti pagano. Una svendita senza reali motivazioni alla fonte. D'altra parte questa svendita del pubblico nel settore dell'istruzione non è una novità nella politica di questo governo, basta pensare ai tagli messi in atto per la scuola pubblica e i finanziamenti invece che lo stesso Stato elargisce alla scuola privata, quella cattolica in testa. Oltre che nel settore dell'istruzione ora lo Stato interviene anche nel settore dei servizi essenziali come per esempio l'acqua. In questo caso l'intervento è ancora più pesante e pericoloso in quanto si privatizza un bene pubblico e di tutti, come l'acqua, a favore di privati. I Comuni e le Province, pur rimanendo i reali proprietari di questo bene, non portanno più gestirlo attraverso società pubbliche. La immediata consequenza di questo provvedimento scellerato sarà l'aumento delle tariffe, stimato in circa il 30-40%, per un bene che dovrebbe essere gestito non per lucrare ma semplicemente per garantire a tutti un bene essenziale per la vita. Personalmente penso che in un paese civile, democratico, libero, dove prima di tutto dovrebbe venire il senso dello stato e della collettività, un bene come l'acqua dovrebbe addirittura essere gratuito o quanto meno non soggetto a tariffe speculative di alcun tipo. Una vera e propria utopia da realizzare ma un principio che se analizzato non sarebbe poi così tanto astruso dalla realtà.
Purtroppo questi provvedimenti dopo il clamore sollevato al momento della loro approvazione, sono poi dimenticati anche quando poi i loro effetti iniziano a farsi sentire, come nel caso delle legge razziali, provocando un degrado continuo e pericoloso della democrazia e della libertà.

martedì 17 novembre 2009

Aria pesante e pericolosa

L'aria in questo paese è sempre più pesante e minquietante come quando in pieno inverno la temperatura si mantiene alta e si aspetta qualche evento catastrofico. Sono molti i segnali preoccupanti di una situazione politica in precario equilibrio nonostante una maggioranza che avrebbe i numeri per governare senza scossoni e tentennamenti. Una maggioranza allo stesso tempo troppo impegnata nel preservare il proprio capo incontrastato dalle maglie della giustizia in una specie di lotta senza quartiere che mette in crisi la sua presunta coesione. Gli sforzi continui nel predisporre leggi e decreti tagliati ad hoc sui problemi di Berlsuconi, sottraggono energie e lucidità sul resto dei problemi del paese. Problemi che sono trattati in maniera superficiale, approssimativa nel segno di un progetto di continua distruzione della democrazia e della libertà. Alcuni di questi provvedimenti costituiscono un vero e proprio fallimento (per fortuna) come quello relativo alle ronde di cittadini privati che avrebbero dovuto assicurare maggiore sicurezza e che invece sono state rinviate al mittente dal paese. Altro provvedimento fallimentare quello per la regolarizzazione delle badanti in seguito alla criminalizzazione dei clandestini, in un paese come il nostro in cui l'evasione fiscale super e' a livelli record pretendere di far pagare le tasse alle badanti e' stato un altro fallimento completo su tutti i fronti. Si sono tolte le prostitute dalle strade, criminalizzando anche queste povere ragazze, ma naturalmente il problema della prostituzione non e' stato risolto ma spostato su un altro livello, ora si parla di escort, una specie di prostitue a denominazione di origine controlatta che sono accessibili solo a politici di alto bordo. Si parla di riforme di istruzione e pubblica amministrazione ma analizzando bene i provvedimenti relativi ci si rende conto che piu' che di riforme si tratta di semplici tagli di risorse che se non accompagnati da riforme vere non potranno che causare l'annientamento di quei settori vitali per lo sviluppo di uno stato democratico. In questi giorni si parla poi di privatizzazione dell'acqua, una risorsa strategica per la vita su questo pianeta anzi la piu' importante di tutte senza la quale la vita non sarebbe possibile. In questo sporco paese con questo provvedimento si sta copiendo uno degli atti piu' sporchi e terroristici che uno stato possa mettere in atto: mettere in mano ai privati, alla speculazione, allo sfruttamento una risorsa vitale che dovrebbe essere di tutti e non solo appannaggio di qualcuno. Questa piano strategico viene portato avanti dalla maggioranza esautorando il parlamento di quelli che sono i suoi poteri, procedendo a colpi di voti di fiducia che tolgono dalle aule parlamentari anche il dibattito ed il confronto. Un governo incapace di affrontare in maniera serena e trasparente anche una presunta emergenza come quella della influenza N1H1, prima seminando il terrore attraverso gli organi di informazione per favorire la vendita dei vaccini e degli antivirali, poi tenendo nascosta una verita' ormai palese: l'allarmismo era completamente ingiustificato come ai tempi dell'aviaria ed aveva il solo obiettivo di far fare affari d'oro alle industrie farmaceutiche. Un segnale del clima pesante di questi ultime settimane sono anche i continui interventi dei presidenti di Camera e Senato nonche' del Presidente della Repubblica. Mai si era assisstito ad un continuo stillicidio di dichiarazioni e interventi tutti indirizzati a far capire a governo e maggioranza che la strada intrapresa e' molto pericolosa, antidemocratica e spesso abbiamo visto contro la stessa costituzione.
La preoccupazione per questo momento cosi' critico aumenta al pensiero che dalla parte dell'opposizione non si intravede nessuno in grado di prendere in mano le sorti del paese o quantomeno di guidare un reale contrasto al potere del presidente del consiglio e della sua gang. Le stesse polemiche in merito alla manifestazione antiBerlusconi del 5 dicembre rappresentano un chiaro segnale di quanto sara' difficile abbattere la maggioranza attuale ed il suo padre padrone incontrastato. In questo momento sarebbe opportuno non stare a fare distinguo piu' o meno leziosi, ma semplicemente contrastare e dire di no a qualsiasi iniziativa presa dalla maggioranza. L'unico obiettivo dovrebbe essere quello di mandare a casa Berlusconi senza tentennamenti e senza distinguo e unire tutte le forze che lo contrastano con l'obiettivo di costringerlo a dimettersi e a farsi processare. Ed invece si sta a sottilizzare su chi ha preso l'iniziativa della manifestazione, sulle parole d'ordine, sulle mozioni d'ordine e nel frattempo c'e' chi scava enormi buche sotto il terreno della democrazia. O ci si muove sul serio o sara' troppo tardi.

lunedì 16 novembre 2009

Brunetta show pubblicizza la sua riforma del nulla

Quando si fanno delle cose fatte bene non c'è bisogno di sbandierare ai quattro venti il proprio operato, questo viene sicuramente notato e valutato per quello che è. Al contrario quando invece si parla troppo di ciò che si fa e ci si loda autonomamente sulla scia del .. ma come sono bravo .. ma come sono bravo, allora c'è da dubitare fortemente della qualità del lavoro portato a termine. Uno degli aspetti che rende odioso questo governo è proprio questo, il continuo sbandierare abbiamo fatto questo, abbiamo fatto quest'altro, faremo questo, faremo quest'altro come a volersi autoconvincere della propria opera. Uno dei maggiori fautori della politica dell'autoincensamento è proprio il miniministro Renato Brunetta. Dove si è mai visto un ministro che per autoelogiare la propria pseudoriforma della pubblica amministrazione addirittura lancia un sito con il proprio nome denominato Riformabrunetta. Un delirio di onnipotenza che solleva più di un dubbio sulla portata di questa così detta riforma. Più che una riforma sembra un'insieme di regole per punire e premiare i dipendenti pubblici a seconda della loro dedizione al lavoro, ma senza toccare minimamente quelle che sono le vere barriere che impediscono un buon funzionamento della pubblica amministrazione. Una su tutte, quella che si può definire la barriera principale l'eccessiva burocrazia determinata da leggi e leggine a volte prive di senso che fanno impazzire il cittadino comune. Senza toccare questo aspetto e senza introdurre elemeni innovativi nella pubblica amministrazione, la riforma Brunetta altro non è che una crociata contro i dipendenti pubblici. Brunetta inizia la sua missione nel giugno del 2008 quando con tanto di trombe al seguito lancia la sua lotta ai così detti fannulloni (termine dispregiativo che la dice lunga sulla levatura morale e intellettuale di questo fallito docente universitario). Se poi qualcuno si prende la briga di spucliare la legge si vede che il ministro se la prende con chi si assenta per malattia, con chi prende permessi per assistere genitori non autosufficienti, figli disabili, con chi prende permessi di per donare il sangue, insomma una vera lotta esclusivamente a chi si assenta dal lavoro per problemi di salute sua o dei propri famigliari. Per ogni giorno di assenza, si decurta la parte accessoria dello stipendio. Ora è sicuramente vero che nella pubblica amministrazione, ma ritengo in ogni luogo di lavoro pubblico e privato, c'è gente che scansa il lavoro ... ma era questo l'unico modo per intervenire .. ? a tappeto e solo su chi si assenta per malattia ? A luglio 2009 sempre il solerte ministro lancia l'operazione trasparenza: su ogni sito della P.A. si devono pubblicare gli stipendi dei dirigenti e la percentuale di assenza del personale. Un'operazione che fra l'altro costa in termini di lavoro per rendere disponibili sui vari siti soprattutto i dati sulle assenze ... ma al cittadino a che cosa servono questi dati ? E poi qualcuno ha spiegato che fra le assenze sono comprese anche le ferie ? Cosi' il ministro lasncia il suo proclama ad ottobre quando rileva che le assenze nei mesi di agosto e settembre le assenze sono notevolmente aumentate ..... grazie al c.... mi verrebbe da dire hai messo anche le ferie nel calcolo delle assenze. E allora in seguito a questa rilevazione altro suono di trombe ed altro inasprimento per le visite fiscali .. come se quello fosse al solito l'unico problema della Pubblica Amministrazione. Ed arriviamo ad oggi con l'ennesimo squillo di trombe che annuncia l'ennesima riforma della P.A. che di fatto una riforma non è. Si parla solo di premi e di punizioni mettendo gia' dei paletti: i piu' bravi prenderanno il 50% del salario accessorio messo a disposizione ... ma questi piu' bravi non potranno che essere il 25% dei dipendenti, un altro 50% meno bravi si dividerà il restante 50%, mentre il 25% degli scarsi non beccherà un euro. Insomma una lotta all'ultimo coltello per accaparrarsi poche centinaia di euro. Questo e' un altro aspetto della Pubblica Amministrazione che il ministro si è guardato bene da toccare: gli stipendi veramente da livello del terzo mondo. Nella riforma non si parla di snellimento delle procedure, di semplificazioni delle norme, di vera trasparenza non sulle assenze ma sull'iter degli atti, di collegamento fra le varie pubbliche amministrazioni ... questo sarebbe il vero terreno della riforma e se si fosse intervenuti in questo ambito le fanfare e le trombe non sarebbero servite .... ma per pubblicizzare il nulla è necessario dare fiato alla bocca senza un collegamento con il cervello..

domenica 15 novembre 2009

D'Alema dovrebbe rifiutare

Un governo ed una maggioranza come quella attuale va contrastata su tutti i fronti possibili senza scendere a compromessi di nessun tipo. Non si può dialogare o confrontarsi con chi ha una sola ed unica idea che è diventata un'ossessione: quella di salvaguardare il suo capo dai processi a cui dovrebbe sottoporsi se fosse un cittadino comune. Con una maggioranza che ha la sfrontatezza, dopo che la bocciatura di una legge incostituzionale come il Lodo Alfano, di ripresentare un decreto che stabilisce per legge la durata dei processi pena l'estinzione del processo stesso, non è possibile nessun dialogo e nessun confronto. Qualunque dialogo si arrivasse ad instaurare si potrebbe interpretare come una sorta di riconoscimento dell'operato di governo. Il confronto è possibile con le idee, con i principi, con gli ideali, ma non certo con chi difende a spada tratta un solo uomo mettendo tutti i problemi del paese in secondo piano. Proprio per questi motivi ritengo che Massimo D'Alema dovrebbe rifiutare la candidatura a ministro degli esteri della Ue, una candidatura appoggiata dallo stesso Berlusconi. Come può un uomo di sinistra accettare un incarico del genere con il parere favorevole di un governo come quello attuale, sinceramente non lo capisco se non con il desiderio di mettere sotto il sedere una poltrona di prestigio. Poichè ritengo impossibile un confronto politico con una maggioranza che non ha idee, che non ha progetti politici ma che vive sulle uscite estemporanee del suo capo incontrastato, unico modo per costrastare Berlusconi e company è quello di andare esattamente nella direzione opposta della sua. Qualunque siano le sue proposte. Tre governi del cavaliere sono stati sufficienti per capire che l'obiettivo principale è quello di distruggere la democrazia e la costituzione per arrivare ad un potere incontrastato possibilmente anche senza l'intoppo del parlamento. Contro questo piano non si discute, non si collabora ma si dice semplicemente no ad ogni proposta. E' l'unico modo per contrastarlo. Ecco perchè D'Alema dovrebbe rfiutare l'incarico che anche il presidente del consiglio vorrebbe affidargli.

venerdì 13 novembre 2009

Il peggio non è mai morto


Era meglio quando era peggio .... Il peggio non è mai morto ... Due modi di dire che si adattano molto bene al nuovo provvedimento in maniera di giustizia. Il Lodo Alfano in fin dei conti metteva al riparo della giustizia per la durata della legislatura le 4 cariche più alte dello stato, questo nuovo decreto legge abbandona al proprio destino il presidente della repubblica, del senato e della camera mentre si preoccupa solo di Berlusconi ..... e di altre migliaia di delinquenti che vedranno decadere i loro processi. Uno per tutti: lo scandalo dei bond della Parmalat si sgonfierebbe come una bolla di sapone. Non c'e' che dire però l'avvocato MavaLa' Ghedini ha una bella fantasia ed i soldi che prende dal cavaliere sono sudati fino all'ultimo centesimo. Il nuovo decreto consta di tre articoli semplici semplici che sanciscono la durata ragionevole di un processo in due anni per ogni grado di giudizio, quindi in totale 6 anni. Se il processo si protrae più a lungo, semplicemente si estingue. Molto succinto ed efficace ma il colpo di genio e' l'articolo che prevede l'applicazione del decreto anche ai processi pendenti, beh giusto no ? Risultato di questo piccolo articolo ? Processi Mills e Mondandori ... estinti .. toh proprio quelli di Berlusconi .. ma guarda un po' che caso strano. Alcuni processi saranno esclusi dal decreto ma naturalmente non quelli nei quali e' coinvolto il presidente del consiglio. Tanto per rimanere nel tema dei modi di dire ... si passa dal .. Muoia Sansone e tutti i filistei .. a .. si salvi Sansone e tutti i filistei ... Nel frattempo il capo non si dimentica dei suoi fedeli servitori e, per mezzo di alcuni deputati del Pdl, si appresta anche a reintrodurre l'immunita' parlamentare per salvare il fedele Cosentino. Che dire ancora ... ? Siamo al terzo governo del cavaliere e siamo ancora alle prese con un decreto sulla giustizia per salvare Berlusconi quanto meno da qualche processo. Cirelli, Cirami, Lodo Schifani, Lodo Alfano sono i vari politici che si sono avvicendati nell'eterno tentativo di fare una riforma della giustizia ad personam, ed oggi e' arrivato l'ultimo di questi tentativi.
E pensare che fare una riforma sarebbe molto semplice, sarebbe sufficiente partire dai dati oggettivi sulla giustizia. Nel nostro paese si celebrano processi penali e civili più che in qualsiasi altro paese d'europa. Ora le ragioni possono essere diverse. La prima è che siamo un popolo poco rispettoso delle leggi, molto incline a infrangerle e con poco senso civico. La seconda è che nel nostro paese la certezza della pena è una chimera. La terza è che forse abbiamo troppe leggi e molto complesse. La quarta è che la macchina della giustizia ha poche risorse a disposizione per fronteggiare questo titpo di situazione. A fronte di questi problemi estinguere i processi se non si concludono in due anni è la soluzione o il modo per aumentare a dismisura i processi e le controversie penali e civili ?
A questo punto sono terminate anche le parole per descrivere questa nefandezza e questo squallore che il cittadino italiano comunque sopporta ancora.

mercoledì 11 novembre 2009

Il politico italiano ... un camaleonte irrispettoso

Un politico dovrebbe essere una persona che si mette al servizio del proprio paese in nome di ideali e principi da difendere con la propria azione politica. Ma questo e' un concetto estraneo all'uomo politico italiano che spesso si trova a fare percorsi quanto meno discutibili. Prendiamo l'ultimo esempio di personaggi del genere: Francesco Rutelli. Ecco il suo curriculum politico: nasce radicale, passa poi ai verdi. si lancia nella Margherita (una delle tante escrescenze nate dalle ceneri della Democrazia Cristina), si fonde insieme ai Ds per dare vita al Partito Democratico, ora dopo nemmeno due anni se ne va e fondare una nuova formazione politica di nome Alleanza per l'Italia insieme a Tabacci, altra anima vagante del panorama politico italiano. Naturalmente e' solo l'ultimo esempio di una trasformazione del genere che sono abbastanza usuali nel panorama politico italiano. Nonostante difficilmente comprensibili questa sorta di continue mutazioni transgeniche, l'aspetto piu' squallido tali eventi e' che avvengono solitamente proprio nel bel mezzo della legislatura, mostrando il solito disprezzo per i propri elettori. Il top di questo genere di trasformazioni ha avuto la massima espressione nel corso del precedente governo Prodi, quando la formazione dell'Ulivo, che aveva vinto le elezioni del 2006 sconfiggendo il cavaliere, e' stata sciolta per dare vita al Partito Democratico e contribuendo in maniera significativa alla caduta del governo di centro sinistra. Un vero e proprio tradimento per tutti gli elettori. Tornando a Rutelli se la sua conversione e' cosi' impellente da non poter aspettare la fine della legislatura, liberissimo di creare la nuova formazione politica ma considerato che e' stato eletto nelle liste del Partito Democratico per coerenza non dovrebbe anche dimettersi da deputato del parlamento italiano ? Ops scusate ... ho usato un tertmine ormai sconosciuto al mondo politico italiano.

martedì 10 novembre 2009

La telenovela della giustizia continua ... mentre Fini studia e si applica

Continua la finction della giustizia messa in scena da Berlusconi e dai suoi fedeli caporali con l'unico scopo di salvare il capo dai giusti processi a cui dovrebbe essere sottoposto. Da quando il cavaliere si è messo in politica la magistratura si è scatenata, secondo l'attuale maggioranza, contro Silvio Berlsuconi ma non perchè il caro Silvio agisce da sempre al limite della legalità, piuttosto perchè la magistratura costituisce un potere occulto contro il capo del centro destra. Nel dibattito a Ballaro' questa tesi e' sostenuta tirando in ballo i cittadini: secono Lupi e Castelli il 55% dei cittadini pensa che la giustizia agisca per sovvertire la maggioranza politica. Certo che la propaganda messa in atto da Berlusconi a suon di urla, dichiarazioni e proclami ottiene risultati ... ammesso che questi sondaggi poi sia reali e veritieri. Non faccio parte di quel 55% ma della minoranza che vorrebbe essere governata da uomini irreprensibili ed al di sopra di ogni sospetto. Già il fatto che un politico, un ministro o peggio ancora un capo di governo possa essere sospettato di un'attività illegale, costituirebbe un buon motivo per chiederne le dimissioni. E invece nel nostro parlamento siedono persone che non solo sono coinvolti in procedimenti giudiziari ma che addirittura sono anche stati riconosciuti colpevoli con sentenze definitive. Sicuramente la giustizia in Italia funziona in maniera traballante considerata la durata "infinita" dei processi, ma non è certo con una semplice norma che preveda la chiusura definitva di un processo in 6 anni (2 per giudicato) che si risolve il problema. O meglio un provvedimento del genere deve essere accompagnato da adeguate risorse da destinare alla giustizia per mettere in condizione tutta la macchina di funzionare adeguatamente. E ancora ... forse qualcuno si è mai preso la briga di fare un'analisi seria dei motivi per i quali i propcessi si protraggono così a lungo .. ? Non mi risulta anche se un'indagine di questo tipo sarebbe l'unico strumento per capire dove intervenire. E invece si interviene semplicemente stabilendo un limite temporale, superato il quale il processo va in prescrizione. Che bel giochettino vero ... ? Risultato immediato ... Berlusconi si libera dei processi Mills e Mondadori ... senza colpo ferire.
Nel frattempo ci sono della manovre strane che non si erano mai viste nella storia della Repubblica. GianFranco Fini presidente della camera è praticamente tutti i giorni in televisione e non sempre per questioni che siano in relazione con il suo ruolo istituzionale. Anzi oggi partecipa addirittura ad un vertice con Berlusconi proprio sul tema giustizia. Ma Fini che c'entra con il governo e con il Pdl in questo momento ? E' o non è presidente della Camera e quindi la quarta carica dello stato che dovrebbe essere al di sopra delle parti e garantire il corretto funzionamento di quel ramo del parlamento ? Sinceramente non si è mai visto un presidente che sia così presente in televisione e dibattere di qualsiasi argomento politico che fa parte dell'agenda del governo. Che stia studiando da sostituto di Berlsuconi è chiaro ma che lo faccia mentre dovrebbe assolvere un compito istituzionale fra i più importanti è scandaloso. Ma forse questa parola ha perso di sgnificato nel nostro paese.

Il vero scandalo dell'informazione nella televisione pubblica: il TG1



Quanto sta accadendo al Tg1 da quando c'è il nuovo direttore Minzolini è veramente scandaloso ed un ulteriore segnale, se mai ce ne fosse bisogno, della condizione in cui versa l'informazione televisiva nel nostro paese: totalmente asservita al potere del presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Ora ci diranno che quando si va contro il governo in trasmissioni come Ballarò o Anno Zero tutti stanno zitti, mentre quando qualcuno parla in favore del partito di maggioranza ecco che spuntano i comunisti che si incazzano e che protestano. Beh speghiamo la sottile differenza che c'è fra le trasmissioni sopra citate e i pistolotti di Minzolini, a beneficio naturalmente di chi, dopo aver subito il lavaggio del cervello televisivo non è più in grado di far girare le rotelline che dovrebbero risiedere nella scatola cranica.
Ballarò, Anno Zero oppure l'Infedele della 7 sono trasmissioni di approfondimento dove c'è sempre e comunque un contradditorio, dove oltre al giornalista di studio che conduce il programma, sono presenti esponenti della maggioranza e dell'opposizione che possono dibattere le tesi ed i quesiti portati all'attenzione della trasmissione. Fra l'altro chi segue queste trasmissioni da tempo, sa benissimo che Floris, Santoro e Lerner non hanno mai risparmiato critiche nemmeno ai governi di centro sinistra. Minzolini invece propone i suoi pistolotti senza contradditorio ed esprime soprattutto un suo parere personale utilizzando si questa volta in maniera impropria il video e lo spazio che, in maniera autonoma, si ritaglia in quanto direttore del TG1. In questo caso il solerte direttore si sbraccia per venire in soccorso al cavaliere sul tema giustizia per convincerci che .... l'iimmunità parlamentare andrebbe ripristinata. Non si è mai visto niente di simile in tanti di anni Rai. Il Tg1, da sempre filogovernativo indipendentemente dallo schieramento politico alla guida del paese, è sempre stato nell'occhio del ciclone per la sua informazione spesso anche taroccata al servizio del governo di turno, ma un'oscenità simile veramente non si era mai vista. Uno dei tanti scandali dell'informazione di questo paese che da solo basterebbe a giustificare la manifestazione che si è svolta qualche settimana fa.

lunedì 9 novembre 2009

Incapacità politica diffusa

La situazione politica è in una fase di stallo in questi giorni. Il cavaliere è impegnato con i suoi fidi consiglieri alla messa a punto di un nuovo decreto che gli consenta di tenere lontani prima di tutti i processi Mills e Mondandori ma allo stesso tempo le ire di Fini, del Presidente della Repubblica e possibilmente della Corte Costituzionale. Un provvedimentino non della portata del Lodo Alfano ma forse anche peggio perchè consentirebbe di salvare dai processi non solo il presidente del Milan nonchè del consiglio ma anche una masnada di delinquenti. Si agirà in fatti sui tempi di prescrizione in modo da accorciarli e quindi usare una tecnica sperimentata anche in passato per salvare Berlusconi da quasi certe condanne. Nel frattempo il parlamento si dimostra essere il vero fannullone di questo paese con una sosta forzata per mancanza di lavoro. La Camera così come il Senato sono diventate dei semplici organismi deputati all'approvazione dei decreti proposti dal governo e quando questo latita perchè impegnato in altre faccende, anche il parlamento non sa che fare. Delle 47 leggi approvate dal parlamento da maggio ad oggi ben 36 provengono da iniziative governative a dimostrazione che l'attività parlamentare latita notevolmente. Insomma Berlusconi sta riuscendo anche in questo intento, quello di dimostrare l'inutilità di Camera e Senato ma come per altre questioni in questa sua opera distruttiva della democrazia una notevole mano gli viene data dall'opposizione. Si spera che ora, una volta risolte definitivamente le questioni interne del PD, questo partito inizi davvero a darsi da fare per dimostrare che ancora qualcosa si può fare per salvare l'Italia da un uomo che sta uccidendo la democrazia. Nel frattempo nel paese che ormai ha "raggiunto il 6 posto nella classifica dei paesi più ricchi al mondo" aumentano gli assegni a vuoto, aumenta la disoccupazione in maniera allarmante, ma la ripresa c'è ..... basta saperla cercare e soprattutto trovarla ... dove ?
Nel frattempo ogni giorno abbiamo qualche politico che da il meglio di se in esternazioni e dichiarazioni di vario genere rilasciate a televisioni, radio o nel bel bel mezzo di qualche trasmissione televisiva che ormai sono diventate una specie di vetrina permanente per parlamentari, ministri o politici attualmente disoccupati per essere stati "trombati" nelle ultime elezioni politiche. E così oggi abbiamo Giovanardi che a proposito della morte di Cucchi afferma che ... "Era un semplice drogato che si trovava in carcere ed è morto perchè pesava 42 Kg". Già insomma la faccia deturpata, i segni inconfondibili di maltrattementi su tutto il corpo ... non erano niente di particolare ... era destinato a morire e basta .. Questa le tesi di Giovanardi.
Non è l'unico che ha sproloquiato in questi giorni, basta andare a vedere il video della Santache', che accusa Maometto di essere stato un pedofilo oltre che un poligamo. Il tutto naturalmente in una delle tante trasmissioni televisive di intrattenimento che vogliono ergersi anche a trasmissioni culturali dove si affrontano problematiche di una certa importanza. Trasmissioni squallide dove oltre ai messaggi osceni, irrispettosi, privi di educazione lanciati dal politico o dall'ex politico di turno, si dicono anche un sacco di idiozie. Nello specifico la Santachè oltre a mancare di rispetto a Maometto, afferma che la Corte Europea dovrebbe interessarsi dei paesi arabi dove è difusa la poligamia, come se la Corte Europea avesse una qualche giurisdizione su quei paesi, e la conduttrice chiude la trasmissione affermando che nel suo camerino ci sarà sempre esposto il crocifisso, dimenticando che quello è un luogo privato e che la Corte si è espressa sui luoghi pubblici e non avrebbe potuto fare diversamente. Insomma un sacco di scemenze che però vengono dati in pasto ad un pubblico televisivo che probabilmente nemmeno ha avuto modo di soffermarsi su queste assurde affermazioni.
Che belli i tempi in cui i politici si vedevano in Tv solo durante le tribune elettorali del mitico Jacobelli dove rispondevano al fuoco di fila dei giornalisti e poi tutti insieme si ritrovavano nella tribuna politica a commentare il risultato delle elezioni. Gente di altro spessore rispetto agli attuali anche se poi la musica in occasione delle elezioni era la stessa, tutti avevano vinto e nessuno aveva mai perso. Ma almeno c'era rispetto, intelligenza, capacità, tutte doti che oggi facciamo fatica a ritrovare nei nostri rappresentanti in parlamento, a parte qualche rara eccezione. Rievocare i tempi passati con nostalgia non è mai positivo ma di certo è difficile non rimpiangere il vecchio modo di fare politica della prima repubblica. Oggi di fatto non è cambiato molto, sono rimasti i soliti mali dei politici italiani, ma non più mascherati dalla conoscenza del proprio mestiere.




venerdì 6 novembre 2009

Simbologia fra crocifissi e fazzoletti verdi

In questi giorni si è parlato molto del significato di un simbolo, il crocifisso, della sua esposizione in luoghi pubblici come la scuola e del suo significato. I simboli della vita sociale e politica nel nostro paese sono però molti e alcuni potrebbero avere anche un significato più offensivo di quello che rappresenta il crocifisso. Sarebbe sufficiente prestare un po' attenzione a quello che le immagini televisive o fotografiche ci propongono per coglierne diversi in molte situazioni. Il crocifisso ha salito alla ribalta delle cronache sia per una sentenza della corte europea in seguito ad un esposto, ma anche perchè quel simbolo investe la sfera religiosa che, come sappiamo benissimo, nel nostro paese costituisce un tema molto delicato. Ma altri simboli, che investono sfere laiche e che quindi colpiscono meno la coscienza popolare, rischiano di essere più pericolosi per la democrazia del nostro paese. Mi riferisco in particolare a parlamentari o peggio ancora rappresentanti del nostro governo, ma più in generale ad uomini politici facenti parte delle nostre istituzioni che ostentanto simboli di appartenenza a movimenti o formazioni politiche che sono dichiaratamente contro le istituzioni stesse. Nel caso specifico si tratta dei parlamentari e dei ministri della Lega Nord. Questa formazione politica non ha mai fatto mistero del proprio manifesto politico che prevede la creazione di uno stato Padano e della eventuale secessione dalla repubblica italiana. Non a caso la Lega ha dato vita al Parlamento Padano, alla Guardia Padana e a manifestazioni meno significative ma al tempo stesso indicative della volontà separatista di questa formazione politica (parlo per esempio della nazionale di calcio Padana ed altre scemenze simili). Allora è ammissibile che un ministro della repubblica italiana che ha giurato fedeltà alla costituzione italiana, si presenti in cerimonie ufficiali a livello nazionale ed internazionale ostentando i simboli di questa volontà secdessionista ? Parlo di cravatte verdi, fazzoletti verdi, per non parlare di camice verdi o di messe in scene teatrali come quelle messi in atto da Castelli nella precedente legislatura (saltava in piazza davanti a Montecitorio al grido di .. chi non salta italiano è). Se devo essere sinceero personalmente, pur ritenendo opportuno che nei luoghi pubblici sarebbe bene non esporre simboli religiosi di alcun tipo, vedere un ministro con la cravatta verde mi mette maggiormente a disagio di vedere il crocifisso esposto sulla parete di un'aula scolastica. Non è tanto l'indumento verde in quanto tale che provoca disagio e fastidio, ma il fatto che una formazione come la Lega, che ha determinati ideali antidemocratici, abbia preso quel colore come simbolo rappresentativo della formazione stessa. Il discorso è naturalmente di tipo generale, nel senso che avrebbe lo stesso significato anche se qualche politico o ministro comunista (purtroppo in parlamento non ce ne sono più ormai) si mostrasse in pubblico con un fazzoletto rosso. Ritengo che chi siede in parlamento o sugli scranni del governo, aldilà della sua appartenenza politica, prima di tutto dovrebbe aver presente che la sua funzione è al servizio dello stato e della repubblica italiana. Insomma il detto ... l'abito non fa il monaco .. non sempre è vero soprattutto in una società in cui si dà molto valore alle apparenze. .

Berlusconi si confida al terzo ramo del parlamento italiano

Questo è un paese nel quale il modo di fare politica è stato trasformato da Berlusconi in un teatro, in una sceneggiata napoletana niente a che vedere con quelli che dovrebbero essere i comportamenti dei politici in un paese democratico. Purtroppo questa trasformazione è stata subita e accettata dall'opposizione e dal popolo italiano che sinceramente non riesco a capire come ancora possa sopportare di essere governato da personaggi del calibro del cavaliere appunto e dei suoi ministri. E' probabilmente un discorso fatto e rifatti nel corso di questi anni e di questi ultimi mesi, ma che vale la pena si ripetere fino all'esasperazione nel tentativo di contrastare l'armata mediatica messa in campo dal cavaliere, un vero artista della scena ed un attore consumato che sa usare benissimo parole vuote per imbonire e lavare il cervello di un popolo che subisce giornalmente soprusi e che batte le mani quando il grande capo lancia i suoi sproloqui. Basterebbe soffermarsi un attimo e oliare un pò di rotelle arrugginite per rendersi conto come giorno per giorno sia attuata la politica del .... lavaggio del cervello .. anche in maniera subdola ma sistematica.
Non so se si sono resi conti per esempio i telespettarori che seguono i vari telegiornali di quanto è stato loro propinato in queste ultime settimane. Ad ogni notizia che parlava del presidente del consiglio, è stata quasi sempre aggiunta una frase .... "Come ha dichiarato nel libro di Vespa" ... "Come è scritto nel libro di Vespa", quasi come se questo libro rappresentasse una specie di bibbia o di camera caritatis istituzionale all'interno della quale il capo del governo spiega il suo modo di governare e la sua politica. Ma spiegazioni del genere non dovrebbero forse essere portate in parlamento ? Non dovrebbe essere il parlamento il luogo deputato al confronto politico fra maggioranza e opposizione ? Ed ancora se il presidente del consiglio viene interrogato su certi suoi comportamenti, non dovrebbe darne spiegazione sempre in parlamento ? Si questo dovrebbe essere il comportamento di un politico che ha la responsabilità di governo di un paese nel quale prima di tutto si dovrebbe rispettare la libertà e la democrazia. Ma il nostro non lo è più da tempo e gli italiani ne avrebbero dovuto avere le prove fin dalla "discesa in campo" di un masnadiero come il cavaliere che fece subito vedere quale sarebbe stato il luogo da lui deputato per le sue esternazioni politiche: il salotto del neo-taggato Bruno Vespa. E da quel momento la trasmissione del giornalista della Rai è diventata appunto il "terzo ramo del parlamento". Oggi questa definizione appare più rafforzata con la pubblicazione ormai annuale dell'ennesimo libro, scelto dal cavaliere come strumento per rispondere alle domande che da mesi gli vengono poste. Se mai ce ne fosse bisogno, Vespa ha ricevuto una specie di imprimatur istituzionale e questo fatto viene accettato senza remore dal cittadinomediorincoglionitotelevisivo. Questo sarebbe davvero un buon motivo per non pagare il canone altro che le varie trasmissioni di approfondimento di rai 2 o rai 3, in questo caso si utilizza il servizio pubblico per gli interessi privati di un giornalista con tanto di pubblicita' gratuita che quest'anno ha coinvolto i telegiornali da oltre due settimane ed il presidente del consiglio che fornisce delle pseudorisposte alle domande che gli sono state proposte da diversi mesi da un giornale.
Certo anche questi potrebbero sembrare problemi banali rispetto a quelli reali del paese, ma sono un segnale di come chi sta governando l'Italia lo sta facendo con un disegno politico ben preciso: quello di distruggere le istituzioni ed instaurare una specie di regime dove un solo uomo possa governare liberamente senza essere contrastato da un'opposizione politica, da giornali, da televisioni. Questa e' la direzione verso la quale stiamo andando da anni.
Detto questo se poi si inizia a parlare di problemi piu' concreti lo squallore allora copre ogni cosa. Pressione fiscale che rimane inalterata nonostante le promesse della campagna elettorale, la banda larga non si fara' per ora .. altra promessa non mantenuta ma si sa internet e la rete sono un pericolo per chi vuole governare fuori al di fuori delle regole democratiche, Maroni chiede piu' soldi per le forze di sicurezza dopo che sono stati perpretati tagli per l'istituzione delle ronde che alla fine sono state un fallimento (si vede che qualched speranza ancora c'e' considerato che i cittadini hanno rispedito al mittente questo provvedimento di stampo fascista), i vecchi democristiani sono sempre fatti della stessa pasta ... Casini una volta con Pdl una volta con Pd .. sta cercando dove sistemarsi per ritornare a scaldare qualche poltrona (ma non eravamo nella seconda repubblica ?), Rutelli manda a quel paese i suoi elettori e si stacca dal Pd (considerato che era stato eletto in quelle liste ... non dovrebbe anche dimettersi da parlamentare ?), il ministro della guerra va in tv e grida .. "morirete ma il crocifisso non lo togliamo" ... Che dite sara' meglio tornare a parlare di Vespa ?.


mercoledì 4 novembre 2009

Crocifisso .. tradizione .. intolleranza .. e religione

Prima di avventurarmi ancora sulla questione del crocifisso nelle scuole non in maniera astratta ma prendendo come riferimento la mia esperienza personale di uomo ormai vicino ai sessanta, volevo fare una considerazione di ordine più generale. Da qualche mese a questa parte sembra che in questo paese, proprio in un momento così difficile come quello che si sta attraversando (una crisi economica senza precedenti, con licenziamenti a raffica, con morti quasi giornaliere sui luoghi di lavoro, con deficit pubblico ci metterà in fondo alla lista dei paesi che ripartiranno) si perda tempo per questioni che richiederebbero un minimo di tempo e soprattutto di buon senso per essere risolte. Questioni che o sono capitate sul cammino di chi governa per caso o che sono state create ad arte per distrarre l'attenzione. Il lodo Alfano, il terremoto dell'Aquila, l'influenza suina o A, le vicende di Berlusconi, l'alluvione di Messina, il caso Marrazzo (l'unico conclusosi in tempi brevi), sono un esempio di questi problemi artificiosi ai quali si aggiunge il caso del crocifisso. si finisce per parlare di questi pseudo-problemi mentre il paese si barcamena fra disoccupazione, deficit e mancanza di sicurezza sul lavoro. Ma torniamo alla questione del crocifisso.
Ho trascorso buona parte della mia adolescenza all'oratorio come la stragrande maggioranza dei ragazzi degli anni 50. A scuola in tutte le aule il crocifisso faceva bella mostra di se, ma qualcuno ne conosceva il significato esatto ? Per noi ragazzi la religione che cosa significava ? A scuola un'ora da trascorrere allegramente a seconda della simpatia del sacerdote che entrava in aula, all'oratorio uno scotto da pagare, l'ora di catechismo la domenica, per usufruire dell'oratorio stesso con ping pong, calciobalilla, campetto da calcio. Ma da qui a dire che si comprendesse a pieno il significato della religione e delle storie che ci venivano raccontate ce ne corre. Tra l'altro molte di queste storie sembravano delle vere e proprie favole smentite da quanto a scuola ci veniva insegnato per esempio nell'ora di scienze. Come conciliare infatti la creazione del mondo in 7 giorni ad opera di Dio mentre a scuola si parlava di universo, di come si erano formati pianeti e di come la vita e l'uomo erano comparsi sulla terra. La storia di Gesù Cristo veniva poi vissuta come una delle tante storie che magari si leggevano sui libri per ragazzi e niente di piu' con un finale piu' o meno misterioso come la resurrezione. Nessuno si degnava di dare una spiegazione plausibile e quindi noi ragazzi non davamo peso piu' di tanto a tutta la faccenda. Andavamo a messa, sapevamo le risposte da dare al sacerdote a memoria e la vita scorreva tranquilla. Si faceva la prima comunione e la cresima, un'occasione piu' che altro per organizzare una festa in famiglia e farsi una bella mangiata con tutti i parenti. Vivevamo in una societa' piuttosto chiusa, la televisione ce l'avevano in pochi, di stranieri nelle nostre citta' nemmeno l'ombra, e quel crocifisso sulla parete della propria classe era piu' o meno come la lavagna o la carta geografica, ne' piu ne' meno. Sfido chiunque ad affermare il contrario, ad esclusione di qualche ragazzo che colpito sulla via di damasco magari andava in seminario ed intraprendeva il percorso ecclesiastico. E cosi' la nostra vita (quelli degli anni 50) e' trascorsa con questo crocefisso che, come si capisce anche dai commenti di questi giorni, e' stato piu' che altro un soprammobile per molti. Ora la societa' e' cambiata profondamente se non altro perche' lentamente anche nel nostro paese e' diventata multietnica, che ci piaccia o no ed ecco allora sorgere il problema del crocifisso. Un problema al quale noi non avevamo mai pensato ma che in realta' per chi proviene da altre culture, per chi professa altre religioni, per chi insomma ha vissuto in maniera diversa dalla nostra ci porta davanti agli occhi. E lo fa mettendo in evidenza la contraddizione di uno stato laico che professa l'uguaglianza di tutti i cittadini anche per cio' che cocerne la religione, ma che allo stesso tempo ostenta nei luoghi stessi dello stato un simbolo come il crocifisso. Ci vuole addirittura la sentenza di un tribunale per tentare di risolvere un piccolo problema che, anche questo come quelli citati all'inizio, si sarebbe potuto risolvere in poco tempo. E invece no ... il crocifisso viene sminuito alla stregua di un oggetto qualsiasi. Non se ne fa una questione di principio ma semplicemente una questione di ... tradizione !! C'e' sempre stato perche' toglierlo ? Ecco che emerge in tutta la sua prepotenza l'intolleranza ed il "razzismo" del cittadino medio italiano nonche' tutta la sua paura. Che vogliono questi infedeli che pretendono di togliere il crocifisso dalle pareti delle nsotre scuole ? Non se ne fa una questione di simbolo religioso ma semplicemente una questione di usi e costumi, ma d'altra parte la religione nel nostro paese e' un fatto serio ? Riflettiamo. Si da forse la possibilita' ad ogni individuo di fare in maniera autonoma le proprie scelte ed il proprio percorso religioso ? Il bambino a pochi mesi viene battezzato e lo si cala in un percorso, in una strada della quale naturalmente lui e' completamente inconsapevole. Poi lo si inizia a catechizzare con i primi sacramenti, la comunione e la cresima, quando ancora il bambino non ha gli strumenti per capire e rendersi conto di quello che sta facendo. Per lui si tratta di una festa come tante altre e di un modo per ricevere un bel po' di regali ma intanto e' stato iniziato e un po' di lavaggio del cervello e' gia' stato attuato. Non sarebbe piu' corretto attendere che il ragazzo diventasse adulto e poi lasciargli completa liberta' di professare una religione piuttosto che un'altra ? E se la scuola piuttosto che insegnare la religione cristiana insegnasse le religioni, la storia delle religioni in modo da dare ai giovani gli strumenti per capire se seguire una religione piuttosto che un'altra, non assolverebbe in maniera piu' completa al suo compito educativo ? Penso di si .. ma allora ci troveremmo in un paese che rispetterebbe quella legge sulla quale si fonda la propria democrazia, la Costituzione, e non saremmo in Italia.
Allora credo che anche il crocifisso per quello che realmente rappresenta, debba in qualche modo essere rivalutato togliendolo da quei luoghi nei quali non ha nessun significato. E poi ... ma davvero un cristiano per sentirsi tale ha bisogno di vedere un crocofisso appeso su una parete di un ufficio pubblico ?

martedì 3 novembre 2009

Se fossi il Papa mi incazzerei con il governo italiano ...

In questo paese nel quale la crisi economica planetaria sta creando problemi molto più gravi che in tutto il resto del mondo, sembra che ogni giorno salti fuori un problema che distrae il governo e la maggioranza dai reali problemi. Il fatto sconcertante è che questi piccoli o collaterali problemi sono comunque affrontati in maniera approssimativa e dilettantistica, mai con una presa di posizione seria che identifichi un'idea o un progetto. Il fatto del giorno è la presenza del crocifisso nei luoghi pubblici e nello specifico nella scuola. La Corte europea dei diritti dell'uomo ha sentenziato che la presenza del crocifisso nelle aule delle nostre scuole va contro la libertà di religione nell scuole. Si può difendere o contrapporsi a questa sentenza ma lo si dovrebbe fare in modo da difendere un'idea, un principio che prima di tutto non finisca di mancare di rispetto veso questo simbolo della cristianità e del cattolicesimo. Ecco invece la tesi del ministro della Pubblica ... dIstruzione ... MariaStella Gelmini confortata da altri suoi colleghi.. "La presenza del crocifisso in classe non significa adesione al cattolicesimo, ma è un simbolo della nostra tradizione". Insomma il crocifisso ridotto alla stregua della lavagna di ardesia, della carta geografica o dei gessetti. Tutti oggetti che sono stati presenti nelle aule delle nostre scuole e quindi in mezzo a loro ci può stare anche Gesù in croce ... tanto nessuno se lo calcola. Questo è il senso delle parole della Gelimini confermate da Alfano e dal semplificatore Calderoli. Se il mondo cattolico si schera contro al sentenza della Corte europea a maggior ragione dovrebbe scagliarsi contro la guardiaparchi Gelimini. La Corte europea in fin dei conti riconosce nel corcifisso un simbolo molto significativo della cristianità, la Gelimini ed i suoi colleghi ministri relegano il Cristo in croce ad un simbolo della tradizione come il corno rosso o il gobbo simbolo della superstizione napoletana. Perchè preti, vescovi e cardinali non se la prendano con questi politici di basso livello ? A proposito per par condicio anche Bersani, novello segretario del PD, ha fatto la stessa dichiarazione della Gelmini, sara' un caso ? ... A mio parere no ...